Le Commissioni congiunte Bilancio di Camera e Senato hanno ascoltato il 4 novembre, nell’ambito dell’attività conoscitiva preliminare all’esame del disegno di legge recante bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027, ai sensi dell’articolo 119, comma 3, del Regolamento della Camera e dell’articolo 48 del Regolamento del Senato Andrea Dellabianca, presidente Compagnia delle Opere.
ANDREA DELLABIANCA - Presidente della Compagnia delle opere
Andrea Dellabianca ha esposto le osservazioni della Compagnia delle Opere (CDO) riguardo la nuova legge di bilancio, evidenziando le necessità e le proposte per tre ambiti ritenuti essenziali dall’associazione: famiglia, educazione e sussidiarietà. CDO rappresenta oltre 12.000 imprese, tra cui numerose organizzazioni no profit e istituti scolastici.
SOSTEGNO ALLA FAMIGLIA E FISCALITÀ FAMILIARE
Dellabianca ha accolto positivamente l’introduzione di una prima forma di quoziente familiareper le famiglie con redditi superiori ai 75.000 euro, una misura che CDO sostiene da anni. L’obiettivo del quoziente familiare è riconoscere la famiglia come entità fiscale autonoma, per alleggerire il carico fiscale dei nuclei con figli e contribuire al benessere complessivo della società. Dellabianca ha apprezzato anche la stabilizzazione del congedo parentale all’80% per i primi tre mesi di vita del bambino, una misura considerata cruciale per contrastare il calo demografico e garantire la sostenibilità del sistema di welfare.
RILANCIO DEGLI INVESTIMENTI PER LE PMI E INCENTIVI FISCALI
Dellabianca ha sottolineato l’importanza di sostenere le piccole e medie imprese (PMI), suggerendo di reintrodurre una detassazione degli utili reinvestiti in azienda, per rispondere alla scarsa capitalizzazione che caratterizza molte PMI italiane. Ha giudicato positivamente la proroga al 2027 del credito d’imposta per la quotazione delle PMI, strumento che facilita lo sviluppo aziendale. Ha inoltre ribadito la necessità di mantenere il fondo di garanzia per le PMI, vitale per l’accesso al credito e per contrastare il rischio finanziario. La riduzione al 5% dell’imposta sostitutiva sui premi di produttività è stata valutata favorevolmente, insieme alla proposta di introdurre incentivi per le imprese che adottano un codice di autodisciplina responsabile, a supporto della maternità.
WELFARE AZIENDALE E VALORIZZAZIONE DEL TERZO SETTORE
Dellabianca ha suggerito che le risorse residue dei piani di welfare aziendale possano essere destinate, su scelta del lavoratore, a iniziative del terzo settore, al Servizio Sanitario Nazionaleo a interventi sociali, evitando che i fondi inutilizzati vadano persi. In questo modo, il welfare aziendale potrebbe assumere una funzione sociale più ampia, contribuendo al benessere delle comunità.
FORMAZIONE E OCCUPABILITÀ ATTRAVERSO POLITICHE ATTIVE
Dellabianca ha evidenziato l’importanza di politiche attive sul lavoro, in particolare per l’apprendistato e la formazione professionale terziaria tramite gli ITS (Istituti Tecnici Superiori), che si sono dimostrati efficaci nel soddisfare la domanda di competenze tecniche. Ha suggerito la creazione di un sistema di finanziamento stabile per gli ITS a partire dal 2027, quando termineranno i fondi del PNRR. CDO sostiene anche la proposta di introdurre un credito d’imposta per la formazione aziendale, inclusiva di dipendenti e collaboratori, quale strumento di crescita del capitale umano.
HOUSING E POLITICHE ABITATIVE INTEGRATE
Dellabianca ha apprezzato le misure del piano casa, sottolineando che il costo della vita nelle aree urbane rende necessario un sistema abitativo che integri diverse categorie di popolazione: giovani lavoratori, famiglie, anziani e studenti. Ha suggerito un approccio che favorisca la coesione sociale e contrasti l’isolamento delle periferie.
SFIDE PER IL TERZO SETTORE E RAPPRESENTANZA DEL MEF NEGLI ORGANI DI CONTROLLO
Per quanto riguarda il terzo settore, Dellabianca ha evidenziato la difficoltà di obbligare le organizzazioni no profit all’apertura di partita IVA, poiché questo comporterebbe costi significativi per molte realtà del settore. Ha espresso preoccupazione per la proposta contenuta all’articolo 128, che prevede la nomina di un rappresentante del MEF nei collegi sindacali delle organizzazioni che ricevono contributi pubblici superiori a 100.000 euro. Secondo Dellabianca, l’ampio numero di enti coinvolti rende questa misura complessa da attuare e rischia di compromettere l’autonomia delle organizzazioni.
SOSTEGNO ALLE FASCE PIÙ DEBOLI E SICUREZZA ALIMENTARE
Infine, Dellabianca ha apprezzato la conferma dei fondi per l’acquisto di carte alimentari per gli indigenti, evidenziando tuttavia la necessità di un incremento di tali risorse per rispondere alle crescenti esigenze della popolazione.