Le Commissioni congiunte Bilancio di Camera e Senato hanno ascoltato il 5 novembre, nell’ambito dell’attività conoscitiva preliminare all’esame del disegno di legge recante bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027, ai sensi dell’articolo 119, comma 3, del Regolamento della Camera e dell’articolo 48 del Regolamento del Senato, il presidente dell’INPS, Gabriele Fava. 

Durante l’audizione sono stati trattati gli obiettivi principali del disegno di legge di bilancio 2025, con un focus sulla riduzione della pressione fiscale e sul supporto ai redditi medio-bassi, alla genitorialità e alle famiglie numerose. È stato approfondito l’impatto delle misure fiscali, la gestione delle pensioni in un contesto inflazionistico e la sostenibilità del sistema previdenziale. Sono state inoltre discusse le agevolazioni per incentivare l’occupazione femminile e giovanile, insieme al potenziamento dei servizi per l'infanzia e alla revisione dei congedi parentali. 

GABRIELE FAVA - Presidente INPS 

STRUTTURA E OBIETTIVI DELLA LEGGE DI BILANCIO

Ha illustrato i principali obiettivi del disegno di legge di bilancio 2025, sottolineando gli interventi mirati alla riduzione della pressione fiscale e al sostegno dei redditi medio-bassi dei lavoratori dipendenti, con un focus sul supporto alla genitorialità e alle famiglie numerose. Ha evidenziato inoltre il rafforzamento della capacità amministrativa degli enti locali e il potenziamento degli investimenti pubblici e privati. Ha spiegato che la legge si inserisce in un contesto economico complesso, con sfide demografiche e di bilanciamento tra mercato del lavorosistema previdenziale, proponendo misure strutturali e durature in linea con la governance europea e il piano strutturale di bilancio recentemente adottato. Ha ribadito che molte misure, inizialmente temporanee, sono state rese strutturali per garantire una politica di lungo termine, anche grazie ai risultati ottenuti da alcune di queste iniziative in passato. 

MISURE DI SOSTEGNO AI LAVORATORI E ALLE FAMIGLIE

Ha illustrato l’intervento chiave dell’articolo 2, dedicato alla riduzione della pressione fiscale, che assorbe metà della manovra. Ha specificato che si è deciso di rendere strutturale l’accorpamento su tre scaglioni dell'aliquota IRPEF e le misure di riduzione del cuneo fiscale. Sebbene la gestione diretta di questi interventi fiscali non rientri nelle competenze dell’INPS, ha sottolineato che l’ente riveste comunque un ruolo importante come sostituto d'imposta. Ha citato la misura temporanea di decontribuzione dell'aliquota IVS, che ha permesso a circa 14 milioni di lavoratori di ammortizzare l’impatto dell’inflazione sui redditi da lavoro dipendente, con un incremento medio delle retribuzioni lorde di circa 100 euro per i lavoratori del settore privato. Ha inoltre enfatizzato come il passaggio dalla temporaneità alla strutturalità di questa misura sia coerente con la logica ordinamentale, prevedendo una riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori con redditi fino a 40.000 euro e introducendo una gradualità delle detrazioni in base al reddito e alla composizione del nucleo familiare, specialmente per le famiglie con figli o disabilità.

IMPATTO DEL SOSTEGNO FISCALE E PREVISIONI PER LE PENSIONI

Ha poi posto l’attenzione sull’impatto delle misure di sostegno fiscale previste, illustrando il riordino delle detrazioni fiscali e la perequazione automatica delle pensioni. Ha spiegato che, per i pensionati con redditi inferiori al trattamento minimo, il disegno di legge prevede un incremento transitorio per compensare l’impatto dell’inflazione, come emerso da studi dell’INPS e della Banca d’Italia. Ha indicato che i pensionati risentono particolarmente delle dinamiche inflazionistiche e che le famiglie a basso reddito, soprattutto anziane, sono le più esposte. Ha apprezzato inoltre la scelta di rendere strutturali le agevolazioni fiscali per sostenere l'occupazione femminile e dei giovani, che restano categorie vulnerabili nel mercato del lavoro italiano. Ha concluso ricordando che il disegno di legge affronta anche il problema della sostenibilità previdenziale, introducendo misure di flessibilità per il pensionamento e incentivando la permanenza nel lavoro, al fine di bilanciare le necessità del sistema pensionistico nazionale.

DOMANDE

  • Elena Bonetti (Az) 

Ha chiesto chiarimenti sull’impatto della revisione fiscale, in particolare sull’eventuale influenza delle misure sul calcolo dell'ISEE e sugli effetti del nuovo sistema di detrazioni fiscali che, per lei, appare come una sorta di quoziente familiare inverso. Ha domandato inoltre se, in merito al congedo parentale retribuito all’80%, fosse stato osservato un aumento delle richieste da parte dei padri e se l'INPS ritenesse opportuno un incentivo per favorire il ritorno delle donne nel mercato del lavoro. Infine, ha chiesto se la misura del bonus nascita da 1.000 euro non potesse essere sostituita con voucher per servizi educativi, favorendo un maggiore impatto sulle lavoratrici madri.

Replica - ha risposto che, a causa del tempo limitato, l’INPS non ha potuto analizzare in profondità l’effetto delle nuove misure fiscali sull’ISEE. Ha evidenziato che le misure di supporto alla maternità sono tutte utili, pur sottolineando che alcune potrebbero essere più efficaci di altre. Riguardo alla misura del congedo parentale, ha concordato sull’importanza di garantire che le donne non siano tenute troppo lontane dal lavoro e ha menzionato la possibilità di incentivare il congedo per i padri. 

  • Maria Cecilia Guerra (PD) 

Ha espresso perplessità sull’inserimento dei giovani tra le categorie vulnerabili, chiedendo se le misure di welfare aziendale, in particolare quelle legate ai rimborsi per spese di alloggio, potessero realmente aiutare i lavoratori, specialmente quelli a basso reddito. Ha anche chiesto se la misura del mantenimento in servizio dei lavoratori pubblici in età pensionabile fosse opportuna in un contesto che richiede una maggiore riqualificazione della pubblica amministrazione.

Replica - ha risposto che le misure di welfare aziendale non sono specificamente mirate ai giovani, ma che il sostegno alla mobilità abitativa rappresenta comunque un passo utile. Ha poi precisato che la norma sul mantenimento in servizio nella pubblica amministrazione non limita i diritti dei lavoratori pubblici, bensì elimina l’obbligo di pensionamento anticipato. Questo cambiamento consente alla pubblica amministrazione di gestire più agilmente i fabbisogni di competenze specifiche. 

  • Silvio Lai (PD)

Ha chiesto se l’aumento del 10,4% nel netto delle buste paga dei lavoratori sia interamente attribuibile alla riduzione del cuneo fiscale o se includa anche dinamiche contrattuali. Ha poi chiesto chiarimenti sulle misure di welfare aziendale relative ai costi per l’alloggio, esprimendo preoccupazione che possano incentivare una migrazione dal sud al nord Italia.

Replica - ha risposto che l’incremento retributivo è legato anche a miglioramenti contrattuali oltre che alla riduzione del cuneo fiscale. Ha aggiunto che le misure per la mobilità abitativa non sono specifiche per i giovani e che esiste il rischio di favorire uno spostamento verso le aree più sviluppate del Paese, ma ha evidenziato che il mercato del lavoro in tali aree richiede supporto per colmare le lacune occupazionali. 



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