Le Commissioni congiunte Bilancio di Camera e Senato hanno ascoltato oggi, nell’ambito dell’attività conoscitiva preliminare all’esame del disegno di legge recante bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027, ai sensi dell’articolo 119, comma 3, del Regolamento della Camera e dell’articolo 48 del Regolamento del Senato, le seguenti associazioni di categoria:
- ANCE
- Confedilizia
FEDERICA BRANCACCIO - Presidente ANCE
POLITICHE ABITATIVE E ACCESSO ALLA CASA
La Dott.ssa Brancaccio ha descritto l’emergenza abitativa come un problema pressante, che coinvolge sia giovani che anziani e lavoratori a reddito medio-basso. Nonostante l’introduzione di un “Piano Casa Italia” per giugno 2025, ha rilevato che il piano manca di una copertura finanziaria adeguata, minacciandone l’efficacia. Ha sottolineato la necessità di un partenariato pubblico-privato e di strumenti di finanza innovativa per ampliare l’accesso all’alloggio, un tema su cui CONFIMI sta collaborando attivamente con Confindustria.
MESSA IN SICUREZZA DEL TERRITORIO
Sul fronte della sicurezza territoriale, la Dott.ssa Brancaccio ha insistito sull’importanza della prevenzione delle calamità naturali. Uno studio condotto da CONFIMI con il CRESME ha rivelato che i costi annuali causati da eventi alluvionali sono triplicati in dieci anni, passando da un miliardo a tre miliardi di euro l’anno, senza considerare il dramma delle vite umane perse. Ha quindi proposto un grande piano nazionale di prevenzione per proteggere le aree più fragili del Paese, evidenziando come l’investimento nella sicurezza sia cruciale anche per ridurre i costi post-calamità.
RIQUALIFICAZIONE DEGLI EDIFICI
Brancaccio ha sottolineato la necessità di politiche strutturali che vadano oltre gli interventi temporanei e che si allineino agli obiettivi di sostenibilità e sicurezza sismica. Ha auspicato l’introduzione di incentivi permanenti per la riqualificazione energetica e la messa in sicurezza sismica, avanzando la proposta di un tavolo di confronto per stabilire un quadro normativo stabile e integrato con le politiche climatiche europee al 2050.
INVESTIMENTI INFRASTRUTTURALI E DL AIUTI
Riguardo alle infrastrutture, ha lamentato il taglio dei trasferimenti alle regioni e agli enti localiper interventi di messa in sicurezza del territorio, pari a circa 2,4 miliardi di euro. Ha ricordato come la scarsità di fondi per la progettazione abbia rappresentato un ostacolo al Sud nell’implementazione del PNRR, e ha avvertito che senza una strategia di investimento a lungo termine, l’Italia rischia di ricadere nella stagnazione economica del decennio 2008-2020.
Infine, ha lodato la proroga del DL Aiuti (DL 50/2022) , che si rivela essenziale per le imprese che hanno ottenuto appalti prima dell’aumento dei costi dei materiali. Ha calcolato che senza questo intervento, circa 10 miliardi di opere pubbliche potrebbero fermarsi a partire da gennaio 2025, con gravi conseguenze per il settore edilizio e il PIL del Paese.
GIORGIO SPAZIANI TESTA - Presidente Confedelizia
TAGLIO AGLI INCENTIVI PER INTERVENTI EDILIZI
Spaziani Testa ha sottolineato come la riduzione degli incentivi rappresenti un cambiamento epocale, passando da detrazioni storiche del 50% fino all’85% per interventi di ristrutturazione, efficientamento energetico e sicurezza sismica a percentuali del 30%-36%. Ha criticato l’introduzione di un tetto reddituale per le detrazioni edilizie, che limita ulteriormente l’accesso agli incentivi.
Questa riduzione, ha spiegato, non solo ostacola la manutenzione e il miglioramento del patrimonio immobiliare italiano, ma potrebbe incoraggiare il ritorno agli interventi sommersi e non regolamentati, con possibili conseguenze negative per la sicurezza sul lavoro. Secondo Spaziani Testa, i bonus edilizi sono sempre stati considerati di interesse generale, mirando a combattere l’evasione (bonus ristrutturazioni), migliorare l’efficienza energetica (ecobonus) e aumentare la sicurezza degli edifici (sismabonus).
OBBLIGHI E DIRETTIVA “CASE GREEN”
In considerazione della riduzione degli incentivi, Spaziani Testa ha chiarito l’opposizione di Confedilizia a qualunque ipotesi di obbligo di interventi di efficientamento, in particolare per gli obiettivi della Direttiva UE “Case Green”. Ha ribadito che, in assenza di incentivi adeguati, sarebbe impraticabile richiedere ai proprietari di immobili di realizzare interventi onerosi per conformarsi agli standard energetici proposti dall’Unione Europea.
MISURE PER IL SETTORE DELL’AFFITTO
Sul fronte degli affitti, Spaziani Testa ha accolto positivamente l’iniziativa della legge di bilancio di prevedere un piano per l’edilizia residenziale pubblica, visto il bisogno crescente di abitazioni accessibili. Ha apprezzato anche il rifinanziamento del Fondo Garanzia Prima Casa per i giovani, ma ha suggerito un ulteriore incentivo per sostenere il settore dell’affitto privato, in particolare per gli affitti a canone concordato. Confedilizia propone di dimezzare l’IMU per i contratti a canone concordato, riduzione che avrebbe un costo di circa 70 milioni di euro, inferiore alla spesa prevista per il Fondo Garanzia Prima Casa.
DOMANDE
Cecilia Guerra (PD) – ha chiesto alla dottoressa Brancaccio se sia possibile quantificare l’onere finanziario necessario per una proroga del Decreto Aiuti in merito all’aggiornamento dei prezzi, evidenziando le gravi conseguenze derivanti dall'assenza di tale misura. Ha inoltre fatto riferimento al Piano di edilizia residenziale pubblica, sottolineando che, pur essendo un elemento fondamentale, sembra attualmente restare solo un titolo senza concreti sviluppi.
Replica Brancaccio - ha stimato che per coprire l’aumento dei costi dei materiali sarebbe necessario un fondo di circa 300 milioni di euro, simile a quello dell'anno precedente. Ha proposto che, oltre alla proroga, si integrino meccanismi che permettano una gestione più flessibile del quadro economico delle commesse, aumentando la soglia di copertura degli imprevisti oltre l’attuale 50%. Ha sottolineato che questa misura eviterebbe l’interruzione dei lavori e la conseguente degradazione delle opere incompiute, situazione comune tra il 2010 e il 2020. In merito al Piano di edilizia residenziale pubblica, ha espresso l’auspicio che l’annuncio venga seguito da stanziamenti concreti e da un impegno reale nella gestione del patrimonio pubblico esistente.
Gianmauro Dell’Olio (M5S) – ha chiesto informazioni sull’impatto dell’assenza di agevolazioni fiscali per l’acquisto della prima casa e ha espresso preoccupazioni sulle modifiche alla detrazione fiscale per interventi edilizi, temendo che la riduzione delle detrazioni al 50% e al 36% possa incentivare il lavoro sommerso. Ha chiesto se fossero disponibili stime sugli effetti di queste modifiche in termini di perdita di entrate fiscali per lo Stato.
Replica Brancaccio - ha ribadito che il mancato rinnovo delle agevolazioni per l’acquisto della prima casa rappresenta un passaggio critico, soprattutto per i giovani, e ha sottolineato la necessità di incentivi in questo settore per garantire un supporto alle nuove generazioni. In risposta alle preoccupazioni sulle detrazioni, ha segnalato che se le detrazioni scenderanno al 30%, con un’IVA al 22%, aumenterebbe significativamente l’attrattiva del lavoro in nero. Questo scenario non solo ridurrebbe le entrate fiscali dello Stato, ma comporterebbe anche un maggiore rischio per la sicurezza nei cantieri, dato che tali interventi verrebbero spesso svolti da ditte di piccole dimensioni, con minori garanzie sulla sicurezza. Ha infine ricordato che il regime di detrazioni fu introdotto nel 1997 per contrastare il sommerso e ha sottolineato l’importanza di mantenere incentivi che favoriscano la legalità nel settore edilizio.
Replica Spaziani Testa - ha espresso preoccupazioni simili sulla prima casa, indicando che, oltre alle agevolazioni fiscali, il sistema delle garanzie aveva in passato rappresentato un aiuto significativo per gli acquirenti. Ha inoltre ribadito la necessità di interventi per sostenere il mercato delle locazioni, suggerendo l’adozione di misure come una riduzione dell’IMU sui contratti di locazione a canone concordato, al fine di incentivare il settore e ampliare l’offerta abitativa privata.