Le Commissioni congiunte Bilancio di Camera e Senato hanno ascoltato il 4 novembre, nell’ambito dell’attività conoscitiva preliminare all’esame del disegno di legge recante bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027, ai sensi dell’articolo 119, comma 3, del Regolamento della Camera e dell’articolo 48 del Regolamento del Senato, le seguenti parti sociali: 

  • Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS)
  • Alleanza contro la povertà (ACP)
  • Fondazione Gimbe

ENRICO GIOVANNINI - Direttore scientifico Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS)

LA CRITICA ALLA MANCANZA DI COERENZA NELLA LEGGE DI BILANCIO

Ha sottolineato l’assenza di una direzione chiara e coerente nella legge di bilancio, contraddicendo gli impegni assunti dal Governo a livello internazionale in sedi come ONU, G7 e G20. Ha ricordato che la legge di bilancio del 2024 non ha avuto alcun impatto sui principali indicatori di benessere e ha segnalato il peggioramento di alcuni obiettivi di sviluppo sostenibile. Secondo ASviS, l’Italia rischia di non rispettare gli impegni per il 2030, come mostrato anche dagli indicatori sviluppati con l’aiuto di Prometeia: per ben 22 dei 37 obiettivi di sostenibilità, il Paese non riuscirà a raggiungere i target previsti. Ha proposto di rendere operativo il Programma nazionale per la coerenza delle politiche e ha suggerito che la Presidenza del Consiglio dovrebbe prendere in carico questo piano di accelerazione per il raggiungimento degli obiettivi. 

PROPOSTE PER UNA LEGGE DI BILANCIO SOSTENIBILE E INCLUSIVA

Ha sottolineato che la legge di bilancio dovrebbe promuovere una transizione ecologica e digitaleche, ad oggi, manca di risorse necessarie oltre il 2026. Ha suggerito di introdurre una condizionalità specifica per guidare il sistema produttivo verso la sostenibilità e di incentivare il settore industriale, includendo le materie prime critiche. Ha proposto inoltre di destinare parte dei 30 miliardi di sussidi ambientalmente dannosi alla transizione verde e ha chiesto interventi per colmare le lacune dei nuovi sussidi sociali, sostitutivi del reddito di cittadinanza. Infine, ha evidenziato la mancanza di fondi per l’efficientamento energetico e per il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, come anche per il raggiungimento dello 0,7% del reddito nazionale lordo per la cooperazione internazionale entro il 2030. 

ANTONIO RUSSO - Portavoce Alleanza contro la povertà (ACP)

PREOCCUPAZIONI PER L’AUMENTO DELLA POVERTÀ E LA MANCANZA DI RISORSE STRUTTURALI

Ha espresso profonda preoccupazione per la mancanza di risorse destinate a contrastare la povertà nella legge di bilancio, che risulta insufficiente in un momento in cui gli indici di povertà assoluta e relativa rimangono a livelli allarmanti, coinvolgendo rispettivamente l’8,4% delle famiglie e una famiglia su dieci. L’Alleanza ha chiesto al governo e al Parlamento una riforma strutturale per il contrasto alla povertà, sottolineando che le misure temporanee e categoriali come l’assegno di inclusione e il supporto alla formazione lavoro non sono sufficienti. Ha anche criticato la riduzione del fondo destinato all’assegno di inclusione e la scarsità di fondi che potrebbero permettere interventi più efficaci per le fasce vulnerabili. 

PROPOSTE PER IL MIGLIORAMENTO DELLE POLITICHE DI INCLUSIONE

Ha presentato una serie di emendamenti e suggerimenti per migliorare l’efficacia delle misure di inclusione sociale. Tra le proposte vi sono l’indicizzazione dell’assegno di inclusione per proteggerne il valore rispetto all’inflazione, l’adeguamento della scala di equivalenza per favorire le famiglie con più membri, l’innalzamento delle soglie per le famiglie in affitto e una riduzione dei vincoli di residenza per gli stranieri. Ha proposto inoltre di rendere cumulabile il beneficio con il reddito da lavoro e di migliorare la definizione di “offerta congrua” di lavoro, adeguandola a quella della NASpI. Infine, ha chiesto un finanziamento adeguato per i servizi sociali locali e ha suggerito di destinare maggiori risorse all’assegno unico per le famiglie con minori, evitando l’introduzione di ulteriori bonus temporanei e limitati. 

NINO CARTABELLOTTA  - Presidente Fondazione Gimbe 

CRITICITÀ E RIFORME NECESSARIE NEL FINANZIAMENTO DELLA SANITÀ PUBBLICA

Ha illustrato le gravi difficoltà del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), aggravate dall'inflazione, dall’aumento dei costi energetici e dalle carenze strutturali nel finanziamento pubblico. Dal 2023 il gap rispetto alla spesa media pro capite degli altri Paesi OCSE è cresciuto, evidenziando un sottofinanziamento che ha penalizzato soprattutto le fasce più vulnerabili. Ha sottolineato come la legge di bilancio 2025 non allochi fondi sufficienti per il fabbisogno sanitario e come la mancanza di risorse stia progressivamente riducendo l'efficacia dei livelli essenziali di assistenza (LEA), aumentando le disuguaglianze regionali e la pressione sulle regioni più deboli. 

PROPOSTE DI RIFORMA E SOLUZIONI FISCALI PER LA SOSTENIBILITÀ DEL SSN

Ha proposto un incremento del finanziamento pubblico accompagnato da riforme strutturali che riducano sprechi e inefficienze e permettano una gestione più sostenibile delle risorse. Tra le proposte vi sono l’introduzione di tasse di scopo su prodotti dannosi per la salute e una riforma della sanità integrativa per sostenere il sistema sanitario. Ha inoltre evidenziato come la mancanza di risorse potrebbe aggravare il fenomeno della mobilità sanitaria, con un aumento della migrazione verso le regioni del nord e conseguente sovraccarico delle strutture sanitarie locali.



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