Le Commissioni congiunte Bilancio di Camera e Senato hanno ascoltato il 4 novembre, nell’ambito dell’attività conoscitiva preliminare all’esame del disegno di legge recante bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027, ai sensi dell’articolo 119, comma 3, del Regolamento della Camera e dell’articolo 48 del Regolamento del Senato, le seguenti parti sociali: 

  • Caritas
  • Fondazione Migrantes

NUNZIA DE CAPITE - Rappresentante Caritas 

SOSTEGNO ALLE FASCE PIÙ FRAGILI E GIUSTIZIA FISCALE

Ha introdotto il suo intervento descrivendo il quadro attuale, caratterizzato da un aumento della povertà e da un crescente numero di famiglie e persone che, pur lavorando in condizioni precarie, non riescono a soddisfare i bisogni essenziali. Questo fenomeno è emerso chiaramente dagli ultimi rapporti sulla povertà, evidenziando che la situazione non è attribuibile a colpe individuali, ma a meccanismi sistemici e, in alcuni casi, agli effetti collaterali di politiche pubbliche. Ha proposto un approccio fiscale basato su progressività ed equità, che contempli il sostegno alle fasce più vulnerabili della popolazione e l’adozione di regimi fiscali che incoraggino la compliance fiscale. Ha sottolineato la necessità di misure redistributive, come una revisione dell’imposta di successione, per allinearla agli standard europei. Ha inoltre espresso preoccupazione per il rischio di tagli ai trasferimenti alle autonomie locali, che ridurrebbero la capacità di Regioni e Comuni di fornire servizi essenziali, e ha ribadito l’importanza di investire in mitigazione e adattamento climatico per evitare i costi futuri legati all'inazione.

PROPOSTE DI MODIFICA DELLE MISURE DI WELFARE E LOTTA ALLA DISCRIMINAZIONE

Ha poi presentato tre proposte concrete. Il primo punto riguarda la Carta “Dedicata a te”, originariamente concepita come misura emergenziale contro l’inflazione. Ha suggerito di riorientare le risorse di questa carta verso chi versa in condizioni di maggiore disagio, in particolare i nuclei familiari senza figli minori, i più penalizzati dalla transizione dal reddito di cittadinanza all’assegno di inclusione. Il secondo punto riguarda la discriminazione fiscale nei confronti della popolazione straniera: la legge di bilancio prevede l’esclusione dei figli non residenti dal computo delle detrazioni fiscali, violando le direttive europee per il trattamento equo dei titolari di diritti di lungo periodo. Analogamente, ha criticato l’esclusione dei titolari di protezione internazionale dal bonus per le nuove nascite e ha sottolineato come l’aumento del contributo unificato per le controversie in materia di cittadinanza italiana limiti ulteriormente l’accesso alla giustizia. Infine, ha manifestato preoccupazione per la riduzione dei fondi per gli aiuti pubblici allo sviluppo, che sono diminuiti di circa 32 milioni rispetto alla legge finanziaria del 2023. Ha concluso auspicando che l’Italia rispetti l’impegno internazionale di destinare lo 0,7% del reddito nazionale lordo agli aiuti allo sviluppo, garantendo fondi adeguati a questo scopo.

PIERPAOLO FELICOLO - Direttore generale Fondazione Migrantes

SANITÀ E SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE IMMIGRATE: SFIDE E DISCRIMINAZIONI

Ha sottolineato come la legge di bilancio 2025 sia vincolata da difficoltà economiche che ostacolano il miglioramento delle condizioni delle fasce di popolazione in difficoltà, tra cui molte famiglie immigrate. Ha evidenziato che, sebbene sia previsto un incremento delle risorse per la sanità, i trasferimenti al servizio sanitario nazionale non sono sufficienti a coprire i bisogni, penalizzando ulteriormente le regioni con meno risorse. Ha inoltre notato come l’articolo 54, relativo alla dematerializzazione delle ricette mediche, ignori la presenza degli immigrati regolari, creando incertezza e potenziali situazioni di sfruttamento lavorativo per mancanza di assistenza sanitaria. Ha espresso preoccupazione per la carenza di personale nelle questure e negli uffici per i permessi di soggiorno, che rischia di peggiorare ulteriormente a causa di pensionamenti imminenti. Ha apprezzato il mantenimento delle misure di sostegno alla natalità, come il bonus di 1.000 euro per le famiglie con ISEE inferiore ai 40.000 euro e il potenziamento dei congedi parentali, ma ha ritenuto insufficiente l'intervento per mancanza di una politica familiare complessiva che includa l’accesso alla scuola dell'infanzia e il sostegno alla mobilità nelle aree interne. Ha criticato l’esclusione delle mamme richiedenti asilo e in attesa di permesso di soggiorno, evidenziando che il 30% delle interruzioni di gravidanza riguarda donne straniere in queste situazioni.

POLITICHE ABITATIVE, INCLUSIONE SOCIALE E REVISIONE DEL WELFARE

Ha poi trattato il tema delle politiche abitative, evidenziando positivamente la distinzione tra edilizia residenziale pubblica e sociale prevista nel piano casa, sebbene insufficiente per rispondere ai bisogni del 2025 e con fondi azzerati per il 2026-2027. Tale carenza di risorse incide negativamente sulla riqualificazione delle periferie e sui diritti dei senza dimora, dei migranti che richiedono ricongiungimenti familiari e delle giovani coppie. Ha sottolineato come la revisione delle detrazioni fiscali per carichi di famiglia penalizzi le famiglie immigrate, escludendo i contribuenti extra-UE con familiari residenti all'estero, e ha criticato l’aumento del contributo unificato per le controversie sulla cittadinanza italiana, che rischia di limitare l’accesso alla giustizia per molte persone. Ha rilevato inoltre che, nonostante sia stato mantenuto il bonus “Carta Dedicata a Te” per le famiglie con almeno tre componenti e un ISEE fino a 15.000 euro, l’efficacia di questa misura è ridotta senza un’adeguata rete di servizi sociali sul territorio. Ha chiuso esprimendo preoccupazione per la riduzione delle spese per le politiche migratorie e le sedi diplomatiche, che non rispondono alle esigenze di un numero crescente di italiani all’estero, e ha ribadito la necessità di sostenere economicamente le famiglie e i migranti attraverso politiche inclusive e socialmente giuste.



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