Le Commissioni congiunte Bilancio di Camera e Senato hanno ascoltato oggi, nell’ambito dell’attività conoscitiva preliminare all’esame del disegno di legge recante bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027, ai sensi dell’articolo 119, comma 3, del Regolamento della Camera e dell’articolo 48 del Regolamento del Senato, le seguenti associazioni di categoria: 

  • Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili (CNDCEC)
  • Consiglio nazionale dell'Ordine dei consulenti del lavoro, Rete professioni tecniche 

SALVATORE REGALBUTO  - Consigliere Tesoriere con delega all'Area Fiscalità del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili

CRITICHE ALL’ARTICOLO 112: NOMINA DI UN RAPPRESENTANTE DEL MEF NEI COLLEGI SINDACALI

Proposta di soppressione dell’articolo

Il dott. Regalbuto ha espresso una forte opposizione alla previsione, contenuta nell’articolo 112, che consente al Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) di nominare un rappresentante nei collegi sindacali delle società di diritto privato che ricevono contributi statali di almeno 100.000 euro. 

Motivazioni

  • Ritenuta non necessaria: Regalbuto ha sottolineato come i collegi sindacali già svolgano una funzione di controllo e presidio economico di alto livello, garantendo trasparenza sia per gli azionisti che per la società nel suo complesso.
  • Possibili problematiche giuridiche e costituzionali: Questa previsione potrebbe essere vista come una violazione della libertà d’impresa e del principio di proporzionalità, il quale stabilisce che lo Stato può intervenire nella governance di una società solo se detiene una partecipazione.
  • Richiami da parte dell’Unione Europea: Ha ricordato le critiche ricevute in passato dall’UE per normative simili, già abrogate, come l’articolo 2450 del Codice Civile

PROPOSTE DI MODIFICA SUI BONUS EDILIZI

Bonus Casa

  • Includere i familiari: Regalbuto ha evidenziato che la detrazione maggiorata per le abitazioni principali dovrebbe essere estesa anche ai familiari dei proprietari, come ad esempio i figli che abitano in una casa di proprietà familiare.

Ecobonus e Sismabonus

  • Critica alla premialità legata all’uso come abitazione principale: Regalbuto ha evidenziato come sia più efficace e logico legare le detrazioni potenziate non all’uso abitativo principale dell’immobile, ma al miglioramento delle classi energetiche e sismiche.
  • Coerenza con gli obiettivi europei: La proposta prevede di modificare la normativa per incentivare gli interventi che migliorano l’efficienza energetica e la sicurezza antisismica, allineandosi con la direttiva “Case Green” dell’UE.

PASQUALE SAGGESE - Responsabile area fiscalità della Fondazione Nazionale dei Comercialisti

REVISIONE DELLA CURVA DELLE ALIQUOTE IRPEF

Valutazione positiva della riduzione delle aliquote da 4 a 3

L’intervento è stato accolto con favore in quanto contribuisce a ridurre la pressione fiscale in modo strutturale.

Proposta di intervento sul secondo scaglione di reddito

Per ridurre ulteriormente la pressione fiscale sulla classe media, Saggese ha suggerito:

  • Abbassare l'aliquota di almeno due punti percentuali sul secondo scaglione, che attualmente copre i redditi tra 28.000 e 50.000 euro;
  • Innalzare il limite massimo di tale scaglione da 50.000 a 70.000 euro, allargando così la platea dei beneficiari del ceto medio.

AMPLIAMENTO DELLA PLATEA BENEFICIARIA DELLA RIDUZIONE DEL CUNEO FISCALE 

Ampliamento ai redditi tra 35.000 e 40.000 euro

Il provvedimento è stato giudicato positivamente, poiché incrementa il numero di contribuenti che beneficeranno della misura.

Critiche alla complessità delle detrazioni

È stato evidenziato come la manovra abbia ulteriormente complicato il sistema delle detrazioni, già stratificato.

Proposta di riordino delle detrazioni

È stata sottolineata la necessità di una semplificazione complessiva, raccomandando l’esclusione di alcuni oneri dalle limitazioni alle detrazioni, come le spese sanitarie, gli interessi passivi su mutui per l’abitazione principale, le spese per l’efficientamento energetico e la riduzione del rischio sismico.

MESSA A REGIME DELL’IMPOSTA SOSTITUTIVA SUI TERRENI E PARTECIPAZIONI

Proposta di riduzione dell’aliquota in base al periodo di possesso

Ha suggerito l’applicazione di un’aliquota decrescente al crescere del periodo di detenzione del bene, in linea con quanto previsto nella delega per la riforma fiscale. 

MODIFICHE ALLA TASSAZIONE SULLE CRIPTOATTIVITÀ

Preoccupazione per l’aumento dell’aliquota dal 26 al 42%

Ha espresso perplessità sulla nuova aliquota, in particolare per la possibile applicazione retroattiva.

Proposta di affrancamento delle plusvalenze maturate

Ha proposto la possibilità di affrancare le plusvalenze al 31 dicembre 2024 con un’imposta sostitutiva opzionale del 26%, per evitare impatti retroattivi sfavorevoli ai contribuenti. 

GIUSEPPE BUSCEMA - Consiglio Nazionale del Consiglio nazionale dell'Ordine dei consulenti del lavoro

CUNEO FISCALE

  • Valutazione positiva: Buscema ha accolto favorevolmente l’intervento sulla riduzione degli scaglioni IRPEF a tre e la scelta di confermare per il 2024 la riduzione del cuneo fiscale, introducendo un bonus per i redditi inferiori a 20.000 euro e un’ulteriore detrazione per i redditi da 20.000 a 40.000 euro.
  • Criticità evidenziate: È stato rilevato il rischio che la cessazione della riduzione del cuneo contributivo possa avere effetti negativi sul netto in busta paga di alcuni lavoratori. Attualmente, la riduzione del cuneo contributivo per il 2024 prevede infatti una riduzione del 6-7% dei contributi per redditi fino a 35.000 euro. Simulazioni preliminari suggeriscono che l’attuale configurazione possa risultare in una riduzione anziché un aumento del netto in busta paga per alcune fasce di lavoratori, disattendendo l’obiettivo della misura.

Proposta

Buscema ha suggerito l’adozione di una clausola di salvaguardia o il mantenimento della riduzione del cuneo contributivo per garantire che la retribuzione netta dei lavoratori non sia compromessa dalle nuove disposizioni.

INCENTIVI AL COSTO DEL LAVORO 

  • Maxi-deduzione e riduzione contributiva: È stato evidenziato come la proroga della maxi-deduzione del 20% sul costo del lavoro potrebbe essere sostituita da una riduzione contributiva, che sarebbe immediatamente percepibile nel costo mensile sostenuto dal datore di lavoro e potrebbe incentivare nuove assunzioni.
  • Effetti positivi della riduzione contributiva: Rispetto alla deduzione fiscale, che è disponibile solo in fase di dichiarazione dei redditi, la riduzione contributiva offrirebbe un beneficio mensile tangibile ai datori di lavoro. Questo tipo di riduzione, inoltre, si rivelerebbe più immediato e direttamente correlabile all’incremento del personale, diversamente dalla deduzione, che rischia di disperdersi nel calcolo delle imposte senza apportare una percezione concreta del vantaggio.

DECONTRIBUZIONE SUD (ARTICOLO 72) 

  • Esigenze di compatibilità con gli aiuti di Stato: L’articolo 72 prevede il blocco della decontribuzione per il Sud Italia a partire dal 31 dicembre 2024 per rispettare i vincoli imposti dagli aiuti di Stato.
  • Proposta di estensione in regime de minimis: In attesa di soluzioni strutturali volte a ridurre il divario occupazionale nelle aree svantaggiate, il Consiglio ha proposto di mantenere la decontribuzione per le piccole imprese in regime de minimis, consentendo alle micro e piccole aziende di continuare a fruire di questo incentivo nel rispetto della normativa europea sugli aiuti di Stato. 

INTRODUZIONE DI UN RAPPRESENTANTE DEL MEF NEI COLLEGI SINDACALI (ARTICOLO 112) 

  • Critiche all’articolo 112: La norma prevede l'inserimento di un rappresentante del Ministero dell’Economia e delle Finanze all'interno dei collegi sindacali delle società che percepiscono contributi pubblici superiori a 100.000 euro, come misura di controllo. Il Consiglio Nazionale ha espresso una netta opposizione, ritenendola eccessiva e sproporzionata, e ha proposto la soppressione dell’articolo.
  • Ragioni per la soppressione: Si è sottolineato che l’attuale normativa sui controlli societari, supportata dal Codice Civile e dagli organi di vigilanza, fornisce già sufficienti garanzie e strumenti per verificare l’uso delle risorse pubbliche. Introdurre un rappresentante del MEF appare ridondante e potenzialmente dannoso per l’autonomia aziendale. 

LUCA CARATTI - Fondazione dei consulenti del lavoro

SOSTEGNO ALLA GENITORIALITÀ E AL WELFARE 

  • Congedo parentale: Il Consiglio esprime parere positivo sull’estensione di un ulteriore mese di congedo parentale retribuito all’80%. Questa misura viene considerata un passo importante verso un maggiore supporto alla genitorialità, migliorando il sostegno alle famiglie e in particolare alle madri lavoratrici.
  • Decontribuzione per le lavoratrici madri: Positivo anche il provvedimento di decontribuzione per le lavoratrici madri, con una raccomandazione specifica: includere anche le lavoratrici autonome tra i beneficiari, ampliando così la platea a un numero maggiore di donne e sostenendo una categoria spesso meno tutelata. 

MISURE DI WELFARE AZIENDALE 

  • Soglia di non imponibilità: Il Consiglio accoglie con favore l’innalzamento per un triennio della soglia di non imponibilità dei fringe benefits prevista dall’articolo 51, comma 3 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi. Tuttavia, suggerisce di rendere la misura strutturale, in quanto il valore attuale appare ormai inadeguato alle esigenze odierne e poco efficace per sostenere il potere d’acquisto.
  • Premi di risultato: È apprezzata anche la proroga dell’imposta sostitutiva al 5% sui premi di risultato, calcolati su una base incrementale rispetto a indicatori prestabiliti. Il Consiglio, tuttavia, propone di estendere questa aliquota agevolata al mero raggiungimento degli obiettivi aziendali, senza necessità di incremento annuale, per adattarsi meglio all’attuale contesto economico.

FLESSIBILITÀ IN USCITA – OPZIONE DONNA 

  • Proroga dell’Opzione Donna: Il Consiglio apprezza la proroga delle opzioni di anticipo pensionistico, in particolare per la cosiddetta Opzione Donna. Suggerisce di modificare uno dei requisiti attuali che limita l’accesso anticipato alle lavoratrici licenziate da aziende con un tavolo di crisi presso il Ministero del Lavoro. In alternativa, propone di estendere questa possibilità alle lavoratrici che abbiano esaurito la Naspi (Indennità di Disoccupazione), in modo da ampliare l’accesso a questa misura.

ARMANDO ZAMBRANO - Coordinatore Rete Professioni Tecniche

MODIFICHE ALLE ALIQUOTE IRPEF E INCENTIVI EDILIZI

  • Aliquote IRPEF: La Rete delle Professioni Tecniche esprime apprezzamento per le modifiche alle aliquote IRPEF, ritenendo che queste rappresentino un passo avanti verso la semplificazione e l’equità fiscale.
  • Incentivi edilizi: C’è preoccupazione per la riduzione degli incentivi edilizi, dato che molte imprese e condomini hanno già investito risorse in interventi di efficientamento. La proposta della Rete è quella di stabilizzare gli incentivi con una riduzione progressiva, suggerendo una detrazione del 50% fino al 2025, del 40% fino al 2026 e del 36% fino al 2027.
  • Obiettivi di sostenibilità energetica: Viene ribadita l'importanza di affrontare con una visione a lungo termine il tema della sostenibilità energetica, in linea con la direttiva europea, che prevede una riduzione dei consumi energetici del 16% entro il 2030 e del 22% entro il 2035. La Rete sollecita la collaborazione tra professionisti e imprese per pianificare misure di lungo respiro.

RILANCIO DELLE POLITICHE ABITATIVE

  • Articolo 71: Sostegno alla promozione delle politiche abitative, con un focus sull’edilizia sociale, evidenziando però la necessità di superare l’arretratezza normativa in ambito urbanistico e edilizio che rappresenta un freno agli interventi di rigenerazione urbana.
  • “Fascicolo del Fabbricato”: La Rete propone di introdurre un fascicolo che raccolga le informazioni sulla qualità, sicurezza e caratteristiche degli edifici. Questo strumento potrebbe facilitare interventi di manutenzione e ristrutturazione su larga scala, garantendo maggiore sicurezza e migliorando la gestione del patrimonio edilizio nazionale. 

SOCIETÀ TRA PROFESSIONISTI (STP) E REGIME FISCALE

  • Società tra Professionisti: La Rete segnala la difficoltà per le STP, specialmente nel settore tecnico, di affermarsi sul mercato, anche a causa delle limitazioni fiscali. Propone quindi di estendere il regime forfettario delle flat tax a 100.000 euro anche per le società professionali, in funzione del numero dei soci.
  • Concorrenza con le Società di Ingegneria: Si evidenzia una concorrenza impari, poiché le società di ingegneria possono esercitare le stesse attività senza dover rispettare i vincoli imposti alle STP. 

PARTENARIATO PUBBLICO-PRIVATO (PPP)

  • Necessità di semplificazione: Pur apprezzando i correttivi al codice sugli appalti (Patti), la Rete ritiene che il sistema di partenariato pubblico-privato richieda ulteriori semplificazioni per facilitare la realizzazione delle opere pubbliche, soprattutto in vista dell’esaurimento dei fondi PNRR.  

RIDUZIONE IRPEF PER STP

  • Proposta di riduzione IRPEF: Viene suggerito un emendamento che riduca l’IRPEF al 12% per i primi due anni successivi alla costituzione di nuove società tra professionisti, calcolando l’imposta su eventuali incrementi di reddito rispetto all’anno precedente. Questa misura potrebbe incentivare l’aggregazione tra professionisti e la crescita delle STP. 

DOMANDE

Gianmauro Dell’Olio (M5S) – ha chiesto ulteriori chiarimenti sull’articolo 112, che prevede l’inserimento di revisori incaricati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) per le imprese con fatturato sopra i 100.000 euro. Ha sollevato dubbi sull’efficacia e sulla logica di questa misura, chiedendo se i revisori debbano necessariamente essere dipendenti del Ministero o professionisti indipendenti. L’onorevole ha evidenziato che, nel caso di dipendenti del MEF, esisterebbe un potenziale conflitto di interessi, poiché verrebbero incaricati di monitorare le imprese in rappresentanza dello Stato, situazione che rischia di compromettere l’autonomia aziendale.

ha poi chiesto chiarimenti sulla proposta di tassazione al 42% per le criptovalute per capitali superiori a 16,7 milioni di euro. Ha espresso preoccupazione che una tassazione così elevata possa scoraggiare gli investitori e spingere i possessori di criptovalute verso fornitori esteri, rendendo inefficace il controllo fiscale da parte dello Stato. L’onorevole ha sottolineato che l’Italia è tra i primi paesi europei per utilizzo di criptovalute, soprattutto tra i giovani, e ha chiesto alternative di tassazione che garantiscano entrate fiscali senza scoraggiare l’uso delle cripto o spingere le transazioni verso piattaforme estere.

Replica Regalbuto – ha condiviso che l’inserimento di revisori esterni per le piccole e medie imprese è potenzialmente oneroso e complesso, coinvolgendo circa 80.000-100.000 imprese secondo stime precedenti. Tale obbligo è percepito come eccessivo e costoso per le aziende, e la presenza di un funzionario ministeriale potrebbe complicare le dinamiche aziendali, sollevando anche questioni di competenza tecnica e indipendenza. Per questi motivi, diversi rappresentanti hanno proposto l’abrogazione o almeno una modifica dell’articolo per ridurre l’impatto su tali imprese.

Sulle cripto ha dichiarato che una soluzione potrebbe essere una tassazione progressiva o un’imposta sulle transazioni, piuttosto che una tassa rigida del 42% sui capitali. Hanno proposto anche misure di incentivo alla registrazione delle piattaforme in Italia, evitando di penalizzare un settore in crescita e consentendo allo Stato di monitorare le operazioni di criptovalute più agevolmente.



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