Le Commissioni congiunte Bilancio di Camera e Senato hanno ascoltato il 4 novembre, nell’ambito dell’attività conoscitiva preliminare all’esame del disegno di legge recante bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027, ai sensi dell’articolo 119, comma 3, del Regolamento della Camera e dell’articolo 48 del Regolamento del Senato, le seguenti parti sociali: 

  • Federazione italiana per il superamento dell’handicap (FISH)
  • Fondazione AIRC
  • Forum nazionale del Terzo Settore
  • Forum Nazionale delle Associazioni Familiari

VINCENZO FALABELLA - Presidente Nazionale Federazione italiana per il superamento dell’handicap (FISH)

INCREMENTO DEI FONDI PER LA NON AUTOSUFFICIENZA E IL SOSTEGNO ALLA VITA INDIPENDENTE

Ha aperto il suo intervento esprimendo l’urgenza di incrementare i fondi destinati alle persone con disabilità in Italia. Ha sottolineato che, negli ultimi 15 anni, il numero di famiglie in povertà assoluta è aumentato notevolmente, con un impatto particolare sulle oltre 3 milioni di famiglie con un componente disabile. Secondo i dati ISTAT del 2022, molte di queste famiglie vivono in condizioni di deprivazione e isolamento, e il peso dell’assistenza quotidiana grava soprattutto sulle donne, come madri e sorelle, limitando le loro opportunità lavorative e formative. Ha proposto quindi un incremento del Fondo per la non autosufficienza, che attualmente fornisce prestazioni sociali essenziali ma necessita di un aumento delle risorse, anche alla luce della recente riforma per gli anziani non autosufficienti. Ha anche suggerito di consentire alle Regioni di estendere gli interventi già in atto nel 2024 anche per l’anno successivo. Per favorire una maggiore vita indipendente delle persone con disabilità, ha richiesto un incremento dei fondi a essa dedicati, proponendo di portare l’attuale dotazione di 15 milioni a 115 milioni di euro, in linea con la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.

INCLUSIONE SCOLASTICA, LAVORATIVA E SOSTEGNO AL DOPO DI NOI

Ha proseguito evidenziando la necessità di aumentare i fondi per il progetto di vita rivolto ai giovani con disabilità, previsto dalla recente riforma del 2024. Ha ritenuto insufficiente lo stanziamento di 25 milioni e ha proposto di portarlo a 40 milioni, garantendo così un reale supporto all'inclusione scolastica e all'autonomia dei giovani disabili. Ha richiamato l’attenzione sull’assistenza per la comunicazione nelle scuole, fondamentale per gli studenti con disabilità, e ha evidenziato come molte scuole abbiano dovuto sospendere tali servizi per carenza di risorse, nonostante la recente sentenza del Consiglio di Stato che vincola gli enti locali a garantirli. Ha inoltre proposto misure strutturali per sostenere i caregiver familiari, spesso donne, consentendo loro di scegliere se assumere questo ruolo o entrare nel mondo del lavoro. Ha infine richiesto un intervento sulla legge 112/2016, nota come "Dopo di Noi", per assicurare alle famiglie serenità e sostegno, specie quando al loro interno ci sono figli con gravi disabilità. Tra le altre proposte, ha menzionato l’aumento dell’assegno di assistenza per le persone con invalidità civile, attualmente fissato a poco più di 333 euro, al di sotto della soglia di povertà, e l'abrogazione dell’articolo 112 della legge di bilancio, che prevede la nomina di un referente del Ministero dell’Economia negli enti privati che ricevono finanziamenti pubblici superiori ai 100.000 euro.

RENATO CECCARINI  - Direttore amministrativo e finanziario Fondazione AIRC

LA NECESSITÀ DI RIVEDERE IL TETTO DEL 5 PER MILLE

Ha posto l’attenzione sul tetto massimo del 5 per mille. Ha ricordato che, durante l’ultima cerimonia al Quirinale, il Presidente Sergio Mattarella aveva sottolineato come la generosità degli italiani vada incentivata e non limitata. Ha spiegato che, nel 2023, è stato distribuito un contributo del 5 per mille inferiore al tetto, con una quota non utilizzata di 28 milioni di euro, nonostante un incremento di 730.000 firme nelle dichiarazioni dei contribuenti. Prevedendo un ulteriore aumento di adesioni nei prossimi anni, ha chiesto un aumento del tetto già nella legge di bilancio 2025, per evitare che il contributo effettivo si riduca di fatto a un “4 per mille”, danneggiando non solo gli enti di ricerca ma anche l’intero terzo settore. Inoltre, ha proposto che i contribuenti possano scegliere di rendere noti i propri dati anagrafici agli enti destinatari del 5 per mille, favorendo una relazione diretta e informativa che rispetti la privacy e garantisca un rapporto di fiducia tra donatore e ente benefico.

SOSTEGNO ALLA RICERCA SCIENTIFICA NO PROFIT E CREDITO D’IMPOSTA

Ha poi introdotto il collega Paolo Bandiera, che ha trattato il tema del credito d’imposta per la ricerca scientifica no profit. Bandiera, parlando a nome di un gruppo di enti tra cui Fondazione AIRC, Fondazione Telethon e Fondazione Italiana Sclerosi Multipla, ha spiegato che la ricerca scientifica no profit in Italia è svantaggiata rispetto ad altri Paesi europei, poiché gli enti devono pagare l'IVA su apparecchiature e materiali di ricerca. Ha ricordato che il decreto Sostegni bis del 2021 aveva previsto un credito d’imposta per il rimborso del 17% dell'IVA sostenuta dagli enti di ricerca no profit, ma che il decreto attuativo non è stato mai varato, impedendo l'applicazione della misura. Bandiera ha quindi proposto una proroga della dotazione di 11 milioni di euro prevista dal decreto, per coprire le spese di ricerca anche per gli anni 2024 e 2025. Ha sottolineato che la misura sarebbe riservata agli enti di ricerca iscritti al RUNTS (Registro unico nazionale del terzo settore) e accreditati presso il Ministero della Salute, garantendo che i fondi siano utilizzati esclusivamente per progetti di ricerca senza scopo di lucro

VANESSA PALLUCCHI  - Portavoce Forum nazionale del Terzo Settore

LA MANCANZA DI SUPPORTO PER IL TERZO SETTORE NELLA LEGGE DI BILANCIO

Ha iniziato il suo intervento descrivendo la complessa situazione socio-economica in cui il Paese si trova, caratterizzata da una policrisi che aggrava le condizioni di vulnerabilità sociale. Ha sottolineato come la legge di bilancio non includa adeguate misure di supporto per il terzo settore, nonostante il ruolo essenziale che questo ambito svolge per il benessere delle comunità. Ha ricordato che il terzo settore in Italia rappresenta un universo vasto, con oltre 130.000 enti, 800.000 addetti e 4,5 milioni di volontari. Tuttavia, le risorse destinate al settore non profit non sono sufficienti, a differenza di quanto avviene per le imprese profit. Ha chiesto pertanto l’estensione del fondo di garanzia anche agli enti del terzo settore (ETS), come già avviene per le piccole e medie imprese, e un regime fiscale adeguato che riconosca l’importanza del loro ruolo nella coesione sociale.

RICHIESTE SPECIFICHE PER IL TERZO SETTORE E IL CONTESTO SOCIALE

Ha evidenziato alcune misure chiave che ritiene indispensabili, tra cui il ripristino del regime fuori campo IVA per le associazioni che svolgono attività mutualistiche per i soci, e l'introduzione di un regime di deducibilità dell'IRAP per il costo del lavoro degli enti non commerciali. Ha inoltre sostenuto l’importanza del rifinanziamento del fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile, che negli anni ha portato a strategie virtuose grazie alla collaborazione tra Stato, fondazioni e terzo settore. Ha ribadito la necessità di incrementare i fondi per il 5 per mille, per il servizio civile e per la cooperazione internazionale. Ha infine espresso forte preoccupazione per l’articolo 112 della legge di bilancio, che prevede un controllo del Ministero dell’Economia (MEF) sui soggetti che ricevono contributi statali superiori a 100.000 euro. Ha definito tale misura una potenziale violazione dell’autonomia del terzo settore e della libertà di iniziativa privata, garantite dalla Costituzione, e ha chiesto quindi un ripensamento della norma.

ADRIANO BORDIGNON - Rappresentante Forum Nazionale delle Associazioni Familiari

L'IMPORTANZA DI POLITICHE STRUTTURALI PER IL SOSTEGNO ALLA NATALITÀ E ALLE FAMIGLIE

Ha sottolineato che non esiste una politica che non impatti sulle famiglie: dalle questioni legate al terzo settore ai trasporti, al fisco e al costo della vita. In particolare, ha evidenziato come l'attuale legge di bilancio risponda solo parzialmente alle esigenze delle famiglie, soprattutto in relazione alla necessità di misure incisive per contrastare il calo demografico. I dati più recenti dell'ISTAT hanno infatti registrato l'ennesimo record negativo di nascite, con un progressivo aumento della popolazione anziana rispetto ai giovani, evidenziando uno squilibrio che rende il Paese sempre meno preparato a gestire le sfide future. In questo contesto, ha ribadito l'importanza di misure strutturali e durature a favore della natalità e del benessere familiare, necessarie per dare una risposta solida e a lungo termine a questa emergenza.

CRITICITÀ DEL BONUS NUOVE NASCITE E RICHIESTE DI RAFFORZAMENTO DELL'ASSEGNO UNICO

Ha espresso perplessità riguardo alla reintroduzione del bonus nuove nascite, ritenuto inefficace nel promuovere un reale aumento della natalità. Ha sottolineato che misure una tantum non hanno avuto risultati significativi in passato e che l'assegno unico rimane la misura più efficace e strutturale per sostenere le famiglie, soprattutto se esteso e potenziato. Ha quindi proposto che le somme ricevute a titolo di assegno unico siano escluse dal calcolo dell'ISEE, al fine di evitare che il sostegno erogato venga poi sottratto indirettamente attraverso altre prestazioni agevolate. Inoltre, ha suggerito di estendere l’assegno pieno anche alla fascia 18-21 anni e fino ai 25 anni per i figli che frequentano percorsi di studio o formazione professionale. Ha anche espresso apprezzamento per l’estensione della decontribuzione alle lavoratrici madri autonome, auspicando un ulteriore ampliamento della misura. In chiusura, ha evidenziato come sia necessario un cambio di paradigma affinché mettere al mondo un figlio non sia visto come una sfida economica individuale, ma come un investimento collettivo per il futuro del Paese, sostenuto da politiche generose, strutturali e universali.



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