Le Commissioni congiunte Bilancio di Camera e Senato hanno ascoltato il 4 novembre, nell’ambito dell’attività conoscitiva preliminare all’esame del disegno di legge recante bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027, ai sensi dell’articolo 119, comma 3, del Regolamento della Camera e dell’articolo 48 del Regolamento del Senato, le seguenti parti sociali:
- Federazione veterinari medici e dirigenti sanitari (FVM)
- Sindacato italiano veterinari di medicina pubblica (SIVEMP)
ALDO GRASSELLI - Presidente Federazione veterinari medici e dirigenti sanitari
SOTTOFINANZIAMENTO E CARENZE STRUTTURALI NEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE
Ha evidenziato come il sottofinanziamento del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) abbia progressivamente ridotto l'efficacia delle cure offerte ai cittadini, provocando insoddisfazione diffusa e difficoltà nell'accesso ai servizi. Nonostante l’annuncio di un incremento di 3,7 miliardi, il Fondo Sanitario Nazionale ha ricevuto solo 1,3 miliardi, destinati principalmente al rinnovo contrattuale del personale sanitario per il triennio 2022-2024. Ha lamentato l'assenza di un atto di indirizzo da parte di Governo e Regioni, che rende difficile avviare una contrattazione tempestiva. Ha sottolineato, inoltre, il divario tra l’Italia, che destina solo il 6,6% del PIL alla sanità, e la Germania, che raggiunge il 9,4%. Questa situazione penalizza soprattutto le categorie più svantaggiate e richiede interventi incisivi per colmare il divario con altri Paesi europei.
PROBLEMI DI PERSONALE E MISURE STIPENDIALI INSUFFICIENTI
Ha anche sottolineato la grave carenza di personale nel SSN, con 30.000 assunzioni promesse ma mai realizzate, e l’assenza di interventi sul tetto di spesa per il personale sanitario. Ha espresso preoccupazione per la proposta di assunzioni tramite contratti di collaborazione coordinata continuativa (co.co.co.), che, secondo lui, non risolverebbero le problematiche strutturali del sistema. Riguardo agli aumenti stipendiali, il recente contratto compensa solo parzialmente l'inflazione, lasciando insoddisfatto il personale sanitario, già penalizzato da condizioni pensionistiche sfavorevoli. Ha giudicato positivamente l’incremento dell’indennità di specificità medica e sanitaria, ma ha criticato l’ipotesi di una defiscalizzazione al 15% su tale indennità, che risulterebbe iniqua per categorie con indennità diverse e non garantirebbe un miglioramento strutturale delle retribuzioni.
PIERLUIGI UGOLINI - Segretario Amministrativo e Vice Segretario Nazionale Sindacato italiano veterinari di medicina pubblica (SIVEMP)
NECESSITÀ DI INVESTIMENTI E RIORGANIZZAZIONE PER I VETERINARI DI MEDICINA PUBBLICA
Ha sottolineato l'importanza di un maggiore investimento nella formazione e specializzazione dei veterinari che operano nella medicina pubblica, inseriti nel Servizio Sanitario Nazionale. Ha proposto l'estensione delle borse di studio e delle specializzazioni finanziate anche per i sanitari non medici, come i veterinari, al fine di garantire una formazione adeguata, pratica e collegata alle future esigenze lavorative. Molte borse di studio rimangono inutilizzate a causa della scarsa attrattività di alcune specializzazioni; coinvolgendo altri sanitari, si potrebbe ridistribuire in modo più efficace queste risorse, senza incrementare i costi complessivi. Ha inoltre richiesto che durante il percorso di specializzazione, i veterinari possano già lavorare sul campo, affiancandosi a professionisti esperti, garantendo così un’acquisizione di competenze più concreta.
EMERGENZA DELLA PESTE SUINA AFRICANA E SICUREZZA DEGLI OPERATORI
Ha anche evidenziato la necessità di risorse umane e finanziarie per contrastare la peste suina africana, una malattia che minaccia gravemente il settore agroalimentare italiano e l’export di prodotti suini. La lotta alla peste suina richiede un incremento del numero di veterinari nelle aree ad alta vocazione suinicola, come Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia, oltre a interventi mirati nelle aree di allevamento allo stato brado, soprattutto in territori come la Sardegna, dove gli operatori hanno affrontato minacce e intimidazioni. Ha sottolineato l’importanza di organizzare un sistema coordinato tra Ministero della Salute e Regioni, supportando gli allevatori nel rispetto delle norme di biosicurezza. Ha anche richiesto misure preventive e un incremento del personale veterinario per garantire la sicurezza degli operatori, spesso soggetti ad aggressioni per il ruolo di controllo e repressione che svolgono sul territorio.