La Meloni prepara il G7. Ipotesi Belloni a Bruxelles

I colloqui con i partner europei a margine del G7 rappresenteranno solo l'inizio della partita per la prossima Commissione Ue. Nei piani di Giorgia Meloni la priorità è il successo politico del summit in Puglia, su cui si è concentrata all'antivigilia del vertice, fra i sopralluoghi nei vari siti della Valle d'Itria e il lavoro sui testi della dichiarazione finale con la sherpa Elisabetta Belloni. Un nome che potrebbe essere una carta da giocare per la premier più avanti a Bruxelles. Tra gli ulivi della masseria di lusso di Borgo Egnazia, caricata dall'entusiasmo per il nuovo exploit elettorale, la Meloni si prepara ad accogliere i leader. E gli incroci con Emmanuel Macron e Olaf Scholz, oltre che con la stessa Ursula von der Leyen, avranno rimandi alla nuova governance europea. Di cui si parlerà invece apertamente nel primo scambio sulle nomine fra i leader europei, in agenda lunedì prossimo a Bruxelles. Un puzzle che potrebbe completarsi anche dopo l'estate, si ragiona in ambienti di FdI, osservando che comunque nulla dovrebbe succedere prima del 30 giugno, quando si terranno le elezioni politiche in Francia

E se dovesse andare al governo Marine Le Pen gli equilibri potrebbero cambiare ulteriormente. Un'attesa durante la quale a Roma si constaterà se potrà emergere o meno un altro nome su cui provare a trovare una convergenza. Intanto il Ppe confermerà la candidatura della von der Leyen, come ha ribadito Antonio Tajani, dopo aver messo in chiaro che l'Italia non può fare a meno di avere una poltrona di vicepresidente della Commissione Ue, con “un portafoglio importante”. Di certo, è la riflessione che fa chi conosce le mosse della premier, per sostenere il bis della presidente uscente (scelta osteggiata dalla Lega di Matteo Salvini) Meloni punterà a ottenere un commissario di peso. Fra le opzioni c'è anche il ruolo di Alto rappresentante della politica estera. E proprio in quest'ottica circola il nome di Elisabetta Belloni. “È prematuro”, si limita a dire Nicola Procaccini, più scettico rispetto all'idea di un tecnico come l'ex ministro dell'Economia Daniele Franco nel ruolo di commissario al mercato interno e alla concorrenza. Sullo sfondo restano sempre le ipotesi che portano ai ministri Raffaele Fitto e Giancarlo Giorgetti, ma fin qui Meloni ha insistito sulla sua intenzione di non toccare la squadra di governo. 

Nella Lega Fontana difende Bossi. Attesa sul collegio di elezione di Vannacci

Archiviato il voto europeo, nella Lega, si apre la stagione dei possibili provvedimenti disciplinari contro chi, con le sue dichiarazioni poco allineate. E nel mirino finiscono in particolar modo l'ex segretario della Lega lombarda Paolo Grimoldi, reo di aver veicolato, a urne aperte, l'annuncio che Umberto Bossi avrebbe votato un indipendente nelle liste di FI. Ma anche Roberto Marcato, assessore della giunta veneta, da tempo critico verso la segreteria. Commentando il risultato elettorale delle Europee, Marcato ha scritto “Mettiamoci una Decima sopra”, parafrasando Roberto Vannacci. Ma sul libro nero della segreteria leghista c'è in particolar modo Grimoldi per le critiche continue davanti alle quali finora Salvini ha lasciato andare. Mentre non sembra sia in vista alcun cambiamento ai vertici dei gruppi alla Camera e al Senato, guidati Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari. Ma, il giorno dopo le critiche dello stesso Salvini, a difesa di Umberto Bossi scende in campo il governatore lombardo Attilio Fontana “Su Bossi non scherziamo. Bossi è una cosa sulla quale neanche si può fare nessun accenno. Bossi è assolutamente il fondatore, colui che ha sempre consentito a tutti noi di svolgere attività. Bossi non si tocca”. Da parte di Fontana non ci sono polemiche contro i vertici del partito semmai sembra non essere stata gradita la dichiarazione di Vannacci che ha definito quello di Bossi come il gesto di uno che ha “tradito”. 

Nella Lega tiene banco l’elezione di Roberto Vannacci. A chi gli chiede se è stata presa decisione sul seggio per cui opterà, risponde: “Non abbiamo deciso. Ci stiamo pensando”. Candidato in tutte le circoscrizioni Vannacci potrebbe optare per il Nord Ovest, penalizzando Angelo Ciocca; oppure al Centro, sfavorendo una salviniana doc come Susanna Ceccardi; o addirittura al Sud facendo saltare Aldo Patriciello, cui Salvini deve il passaggio recente da FI alla Lega. Nelli prossimi giorni, comunque verrà presa una decisione, avvertono dalla Lega. 

Conte propone una costituente e avverte: pronto a farmi da parte

A pochi giorni dal risultato elettorale sotto il 10%, il leader del M5S Giuseppe Conte sta valutando il da farsi. Durante l'assemblea dei gruppi lancia la carta a sorpresa, una costituente per rivedere le regole. Ma avverte: non intendo nascondere la responsabilità per la sconfitta ed offro la “disponibilità a mettermi per primo in discussione”. “Credo sia venuto il momento di costruire una grande assemblea collettiva, “un'assemblea costituente”, con la partecipazione di tutti gli iscritti, in presenza e da remoto. “Sarà questa la sede per discutere insieme del miglioramento delle regole”. Il M5S è uscito azzoppato dalle elezioni europee, più che doppiato dai nemici-amici del Pd. E il risultato ha generato fibrillazioni e tensioni tra eletti e attivisti. Tanto da evocare lo spettro delle dimissioni del leader: uno scenario auspicato da qualcuno e temuto dalla maggioranza: “Non si andrebbe avanti senza di lui, non c'è nessuno all'altezza che possa sostituirlo”, il refrain. Conte, che ha annunciato sin da subito una seria “riflessione interna” sull'esito elettorale, non l'avrebbe escluso tout court per senso di responsabilità. 

Nel corso della riunione con i deputati e senatori ha esplicitato il concetto che non è attaccato alla poltrona ma che ogni momento di crisi può trasformarsi in un momento di maturazione, se affrontato rimanendo uniti. Dunque, per il momento non abbandonerà, discuterà delle scelte fatte, ascolterà anche le eventuali critiche e cercherà una sintesi, per rilanciare il Movimento. Ma quel 9,9% alle urne ha suscitato inevitabili malumori e veleni interni. In casa 5s si riflette sull'opportunità di aver candidato volti poco noti, a discapito di quei 'big' messi fuori gioco dal limite del secondo mandato. Ma anche sul rapporto con il Pd e con gli altri partiti di opposizione. Come spesso accade, nei momenti di crisi, la tentazione è, poi, guardare al passato: al Movimento delle origini, alle vecchie glorie come Alessandro Di Battista, a Beppe Grillo o anche ad una nuova leadership. Magari, questa volta, al femminile. In questo caso, i nomi ricorrenti sono due: Chiara Appendino e Virginia Raggi

La Schlein alle opposizioni: non è più tempo di divisioni e veti

Incassato il 24%, più del doppio del M5S e quasi quattro volte quello di Avs, la segretaria del Pd Elly Schlein ha cominciato a cucire i pezzi del campo largo. “Speriamo che l'esito del voto abbia convinto tutti che non è più tempo di divisioni e di veti, non ne abbiamo fatti e non vogliamo subirne: senza la comunità democratica non c'è alternativa possibile”. Il messaggio era diretto alle altre opposizioni, anche ai centristi usciti con le ossa rotta dalle urne. Schlein lo ha lanciato davanti alla platea dei parlamentari Pd riuniti alla Camera per fare il punto sulle europee. L'occasione non è stata scelta a caso. Perché malgrado il lungo applauso che l'ha accolta, la segretaria sa che prima o poi la tregua interna al partito finirà. Quello delle europee “è per noi un risultato straordinario ma non un punto di arrivo, è un punto di inizio. Dobbiamo continuare a martellare per inchiodare Meloni sulla questione sociale e salariale”. E a dare battaglia sulle riforme “Bisogna fermare il cinico baratto fra autonomia e premierato

“Il fatto che siamo il primo partito al sud è un segnale forte al governo, si devono fermare sull'autonomia differenziata. Continueremo a seguire la strada della dura opposizione”. La segretaria ha suonato la carica: “Siamo il partito che più è cresciuto dalle politiche, con 5 punti in più. Con Avs cresciamo in voti assoluti, mentre FdI perde voti, abbiamo dimezzato la distanza con Fdi dalle scorse politiche, erano 2 milioni e adesso è un milione. Stiamo arrivando”. E anche le amministrative promettono bene: nei capoluoghi “abbiamo vinto 10 comuni al primo turno, il centrodestra 6, 12 andranno al ballottaggio”. I papabili alleati del campo largo non stanno passando ore facili. Solo Avs si gode il risultato. Il M5S è alle prese con la “riflessione interna”. Azione e Iv polemizzano. In giornata la Schlein ha parlato a lungo con Nicola Fratoianni e Riccardo Magi. Ha sentito Giuseppe Conte ribadendo la necessità di proseguire il dialogo. 

Alla Camera

L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 9.30 per esaminare il disegno di legge per l'attuazione dell'autonomia differenziata, la pdl per l’assistenza sanitaria per le persone senza dimora e la mozione sul Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec), con particolare riferimento al relativo aggiornamento in coerenza con gli obiettivi di decarbonizzazione. Come di consueto alle 15.00 svolgerà le interrogazioni a risposta immediata.

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari costituzionali, con la Giustizia, si confronterà sul ddl in materia di sicurezza pubblica, tutela del personale in servizio, delle vittime dell'usura e sull’ordinamento penitenziario ed esaminerà la proposta per l’istituzione della Giornata nazionale delle periferie urbane. La Esteri ascolterà i rappresentanti del Global Partnership for Education e Global Compact for Education e della Fondazione Pontificia Cultura per l'Educazione. La Difesa esaminerà il decreto sulle associazioni professionali a carattere sindacale tra militari, personale militare e civile del Ministero della difesa e operatività delle Forze armate e ascolterà i rappresentanti di Fincantieri sulla difesa cibernetica. La Cultura alle 14.00 ascolterà il Ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi sul decreto in materia di sport, di sostegno didattico agli alunni con disabilità, per il regolare avvio dell'anno scolastico 2024/2025 e in materia di Università e ricerca. La Ambiente esaminerà e svolgerà delle audizioni sul decreto in materia di semplificazione edilizia e urbanistica. 

La Trasporti ascolterà i rappresentanti della Regione Puglia e di diversi Sindaci delle isole sulle prospettive della “mobilità verso il 2030: dalla continuità territoriale all'effettività del diritto alla mobilità extraurbana”. Si confronterà sulle risoluzioni per l'attuazione del principio di insularità e sullo schema di decreto legislativo sulla messa a disposizione sul mercato di apparecchiature radio. La Attività Produttive dibatterà sulle pdl in materia di turismo accessibile e di partecipazione delle persone disabili alle attività culturali, turistiche e ricreative e sulla pdl per l’istituzione della Giornata della ristorazione. La Lavoro proseguirà le audizioni sulle pdl per la riduzione dell’orario di lavoro. La Affari Sociali dibatterà sulle pdl per il sostegno finanziario del Servizio sanitario nazionale in attuazione dei princìpi di universalità, eguaglianza ed equità. La Politiche dell’Ue dibatterà sulla proposta di direttiva Ue per il miglioramento e alla garanzia del rispetto delle condizioni di lavoro dei tirocinanti e alla lotta ai rapporti di lavoro regolari camuffati da tirocini.

Al Senato

L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 10.00 per l’esame del ddl costituzionale per l'elezione diretta del Presidente del Consiglio dei ministri, il rafforzamento della stabilità del Governo e l'abolizione della nomina dei senatori a vita da parte del Presidente della Repubblica il cosiddetto ddl premierato.

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà, con la Giustizia ddl il rafforzamento della cybersicurezza nazionale e di reati informatici. La Giustizia esaminerà il ddl per il contrasto alla surrogazione di maternità, il ddl d’istituzione dell'Ordine e dell'albo professionale dei grafologi e il ddl sul legittimo impedimento del difensore. La Politiche dell’Ue dibatterà l’Atto Ue sui servizi di sicurezza gestiti e quello sul quadro di sostegno per il trasporto intermodale di merci. La Bilancio esaminerà il decreto in materia di politiche di coesione. La Finanze proseguirà il confronto sullo schema di decreto legislativo per il riordino del sistema nazionale della riscossione, sul ddl sulle agevolazioni fiscali start-up, sulla pdl per la promozione di progetti a impatto sociale sul territorio e sulla proposta di istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario, finanziario e assicurativo. 

La Cultura esaminerà il ddl sul centenario della fondazione della città di Latina e il ddl per la valorizzazione delle abbazie e degli insediamenti benedettini medievali. La Ambiente e Lavori Pubblici esaminerà i ddl sui manufatti e macchine per la pesca tradizionali, il ddl per la tutela dei minori nella dimensione digitale e lo schema di decreto legislativo sulla messa a disposizione sul mercato di apparecchiature radio. L’Industria e Agricoltura esaminerà il decreto su agricoltura e imprese di interesse strategico e si confronterà sullo schema di dlgs per l’attuazione della direttiva su piante ornamentali e piante da frutto, sul ddl di delega al Governo per il Registro delle imprese di acconciatura, sul ddl per l’istituzione dell'albo degli acconciatori professionali, sul ddl per la riduzione dello spreco alimentare, sul ddl per la tutela dell'artigianato, e affare assegnato sull'artigianato di alta gamma. 

La Affari Sociali esaminerà il decreto liste d’attesa, la proposta di direttiva Ue per il miglioramento e alla garanzia del rispetto delle condizioni di lavoro dei tirocinanti e alla lotta ai rapporti di lavoro regolari camuffati da tirocini, il ddl di semplificazioni in materia di lavoro e legislazione sociale, il ddl relativo ai disturbi del comportamento alimentare, il ddl per l’inserimento lavorativo delle persone con disturbi dello spettro autistico, il ddl sulla mototerapia, il ddl per la tutela persone affette da patologie oculari cronico-degenerative, il ddl per la tutela delle persone affette da epilessia e il ddl per la tutela della salute mentale.

  1. La Meloni prepara il G7. Ipotesi Belloni a Bruxelles
  2. Nella Lega Fontana difende Bossi. Attesa sul collegio di elezione di Vannacci
  3. Conte propone una costituente e avverte: pronto a farmi da parte
  4. La Schlein alle opposizioni: non è più tempo di divisioni e veti
  5. Alla Camera
  6. Al Senato