Piccoli reattori nucleari per l’industria: accordo Edison, Edf ed Enea
Edison, Edf ed Enea hanno siglato un importante accordo per collaborare nello sviluppo degli Small Modular Reactors (SMR), una tecnologia nucleare innovativa pensata per fornire energia decarbonizzata ai distretti industriali italiani. Questi reattori compatti, prodotti dal gruppo francese Edf, sono progettati per affiancare gli impianti produttivi più energivori, fornendo non solo energia elettrica ma anche idrogeno verde – utilizzabile al posto del gas naturale – e vapore, essenziale per settori industriali come carta, ceramica, agroalimentare e siderurgia, oltre al teleriscaldamento. Gli SMR avranno una capacità compresa tra i 300 e i 400 megawatt e un costo di circa 2 miliardi di euro a modulo, con la commercializzazione prevista dal 2030. L’accordo rappresenta un passo decisivo per l’adozione di tecnologie nucleari all’avanguardia in Italia, come sottolineato da Lorenzo Mottura, vicepresidente esecutivo di Edison per Strategia, Innovazione e Ricerca: «Grazie alla collaborazione con Enea compiamo un ulteriore passo verso l’utilizzo delle nuove tecnologie nucleari a supporto del sistema industriale italiano». Alessandro Dodaro, direttore del Dipartimento Nucleare di Enea, ha aggiunto che questo progetto rafforzerà il ruolo italiano in Europa, supportando la filiera nazionale nella penetrazione del mercato degli SMR e contribuendo alla leadership tecnologica dell’Italia.
Parallelamente, il governo italiano sta finalizzando la legge quadro sul nucleare, che dovrebbe essere presentata a fine gennaio. Il testo, predisposto dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, prevede la costituzione di un’agenzia di controllo operativa entro il 2026 e introduce una normativa in grado di attirare investimenti privati, anche esteri. La nuova legislazione includerà tecnologie di terza generazione e agevolerà la creazione di una newco italiana, guidata da Enel (51%) con il supporto di Ansaldo Nucleare (39%) e Leonardo (10%), per sviluppare le tecnologie nucleari più avanzate. L’espansione dell’energia nucleare non si limita all’Italia. Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE), la produzione nucleare globale raggiungerà un record di 2.900 terawattora nel 2025, rappresentando quasi il 10% dell’elettricità mondiale. Attualmente, sono in costruzione circa 70 gigawatt di nuova capacità nucleare, il livello più alto degli ultimi 30 anni. Fatih Birol, direttore esecutivo dell’AIE, ha definito questa fase una “nuova era per l’energia nucleare”, guidata dalla crescente domanda di elettricità per tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale e i data center. La Cina, in particolare, è leader in questa espansione, con 25 dei 52 reattori costruiti dal 2017 di progettazione cinese.
L’Italia in ritardo sull’intelligenza artificiale
L’Italia si colloca tra gli ultimi posti a livello globale per la formazione dei lavoratori sulle tecnologie di intelligenza artificiale (AI) e AI generativa, secondo il rapporto “AI Radar” di Boston Consulting Group (BCG). Solo il 20% delle aziende italiane ha formato almeno un quarto della propria forza lavoro, un dato che ci pone al penultimo posto, superando solo il Brasile. Al contrario, paesi come Singapore (44%), Giappone (38%) e Germania (30%) guidano la classifica. Questo ritardo potrebbe compromettere la capacità delle imprese italiane di sfruttare appieno le opportunità offerte dall’AI, una tecnologia considerata strategica dal 75% dei leader mondiali. L’adozione dell’AI nelle aziende è in crescita, ma il divario tra ambizioni e risultati rimane ampio. Solo il 25% delle imprese riesce a ottenere un valore significativo dall’AI, nonostante il 60% degli investimenti sia destinato a questa tecnologia nei prossimi tre anni. Le aziende di successo allocano l’80% delle risorse per trasformare i processi core, con un ritorno in termini di ricavi doppio rispetto ai concorrenti. Tuttavia, la maggior parte delle imprese (56%) disperde i capitali in iniziative minori, riducendo l’impatto delle tecnologie innovative. Secondo Christoph Schweizer, CEO di BCG, «i leader nell’AI investono nella formazione, trasformano i processi e scalano le soluzioni, colmando il divario tra ambizioni e risultati». Sylvain Duranton di BCG X sottolinea che il successo si basa sul modello 10-20-70: il 70% degli sforzi è dedicato alla formazione e trasformazione culturale, il 20% all’ottimizzazione dei dati e delle tecnologie, e solo il 10% allo sviluppo degli algoritmi.
Nonostante i timori legati all’automazione, la maggioranza dei dirigenti (68%) non prevede riduzioni del personale, puntando invece sulla riqualificazione dei lavoratori. Solo il 7% prospetta tagli, mentre la formazione mirata permette di integrare l’AI nei processi core e secondari, favorendo l’efficienza senza minacciare l’occupazione. Le preoccupazioni maggiori riguardano la cybersicurezza: il 76% dei CEO chiede di potenziare le misure per proteggere i dati e gestire i rischi legati all’AI. Sul piano normativo, i regolamenti europei e internazionali sollevano dubbi tra i dirigenti, che temono di non avere il controllo sull’evoluzione delle regole. A pesare nel medio termine c’è anche il tema degli agenti autonomi, sistemi di AI capaci di operare in modo quasi indipendente. Sebbene il 67% dei top manager li consideri essenziali per il futuro, l’implementazione resta parziale e sperimentale.
Meta nomina White, Elkann e Songhurst nel consiglio di amministrazione
Meta, società madre di Facebook e Instagram, ha annunciato l’ingresso di Dana White, presidente della UFC e sostenitore di Donald Trump, e di John Elkann, presidente di Stellantis e CEO di Exor, nel suo consiglio di amministrazione. A loro si aggiunge Charlie Songhurst, investitore con partecipazioni in oltre 500 aziende tecnologiche. La nomina di White ha suscitato dibattiti negli Stati Uniti, interpretata da molti come un possibile spostamento a destra della strategia aziendale, confermato anche dalla recente designazione di Joel Kaplan, ex vice capo dello staff durante l’amministrazione di George W. Bush, come capo degli affari globali e della comunicazione.
Mark Zuckerberg ha definito i nuovi membri come figure chiave per affrontare le sfide legate a intelligenza artificiale, dispositivi indossabili e il futuro della connessione umana, sottolineando l’importanza della loro esperienza per guidare l’azienda in un momento cruciale di evoluzione tecnologica.
Panetta: “Economia aperta e inclusiva contro nazionalismi e protezionismi”
Il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, intervenendo a Bologna all’evento “Economia e pace, un’alleanza possibile”, ha lanciato un monito contro la crescente frammentazione economica globale, segnata da nazionalismi e protezionismi, e ha sottolineato l’urgenza di preservare un’economia aperta agli scambi internazionali. Panetta ha avvertito che il protezionismo, spinto anche dalle politiche statunitensi, rischia di compromettere il benessere globale e di indebolire l’assetto multilaterale che ha sostenuto lo sviluppo dal secondo dopoguerra.
Per contrastare le crescenti tensioni, il governatore propone interventi su disuguaglianze, istruzione, protezione sociale e gestione dei flussi migratori, rilanciando l’idea di cancellare il debito dei Paesi più poveri, pari a 1.100 miliardi di dollari. Pur riconoscendo i benefici della globalizzazione, Panetta ha sottolineato la necessità di promuovere uno sviluppo inclusivo e sostenibile, capace di coniugare crescita, giustizia sociale e tutela ambientale, rilanciando la cooperazione internazionale per correggerne i limiti.
Debito pubblico italiano, superata la soglia dei 3.000 miliardi di euro
A novembre 2024 il debito pubblico italiano ha raggiunto il valore record di 3.005,2 miliardi di euro, con un incremento di 24 miliardi rispetto al mese precedente e quasi 150 miliardi in più rispetto a novembre 2023, secondo il report della Banca d'Italia. Pur avendo una valenza simbolica, il dato evidenzia una crescita costante che, in rapporto al PIL, dovrebbe attestarsi al 135,8% nel 2024, secondo le previsioni governative. Sebbene lontano dal picco del 2020, quando il debito superò il 150% del PIL, l'aumento sottolinea l'urgenza di politiche mirate per garantirne la sostenibilità nel medio-lungo termine.
Ita-Lufthansa: al via l’integrazione tra il vettore italiano e il colosso tedesco
Con il versamento di 325 milioni di euro, previsto per venerdì 17 gennaio, si chiude ufficialmente l’accordo tra Ita Airways e Lufthansa, avviando una fase di integrazione che prevede cambiamenti significativi nei prossimi cento giorni. Tra le novità più rilevanti, il programma fedeltà «Volare» confluirà in «Miles & More», i voli saranno gestiti in codeshare e Ita entrerà nella Star Alliance dal 2026, lasciando SkyTeam.
Il nuovo CEO Jörg Eberhart ha già convocato i sindacati per il 23 gennaio, annunciando una struttura manageriale più snella per competere efficacemente, mentre Roma Fiumicino diventerà il sesto hub del gruppo, con un piano di espansione delle rotte verso America Latina, Medio Oriente e Africa. Durante un evento a Berlino, il CEO di Lufthansa Carsten Spohr ha celebrato l’accordo, evidenziando il supporto del governo italiano e l’importanza strategica di Roma e Milano per il network globale. I sindacati esprimono fiducia, riconoscendo l’operazione come un’opportunità per rilanciare la compagnia e offrire nuove prospettive al personale.
Crisi energetica in Libia e flussi di gas azzerati verso l’Italia
Farhat Bengdara, presidente della National Oil Company (NOC) della Libia, si è dimesso il 16 gennaio per motivi di salute, creando incertezza nella gestione delle maggiori riserve di oil&gas dell’Africa. Poco dopo le dimissioni, i flussi di gas verso l’Italia attraverso il gasdotto GreenStream, che collega Mellitah a Gela, si sono azzerati. Questo gasdotto, inaugurato nel 2004, è cruciale per i rifornimenti italiani e gestito in collaborazione con Eni, primo operatore energetico nel Paese. L’instabilità politica tra le fazioni guidate dal generale Khalifa Haftar e il governo riconosciuto di Abdul Hamid Dbeibeh, che ha accettato le dimissioni e nominato Masoud Suleman come presidente ad interim, rischia di compromettere i progressi fatti. Bengdara, nominato nel 2022, aveva rilanciato la produzione petrolifera a 1,4 milioni di barili al giorno, trovando un equilibrio tra le due fazioni. Per l’Italia, che aveva rinnovato una partnership strategica con 8 miliardi di investimenti durante una missione del premier Meloni nel 2023, questa nuova crisi potrebbe minacciare i rifornimenti e gli sviluppi previsti, come il progetto Structures A&E, destinato a rafforzare le esportazioni a partire dal 2026.
- Piccoli reattori nucleari per l’industria: accordo Edison, Edf ed Enea
- L’Italia in ritardo sull’intelligenza artificiale
- Meta nomina White, Elkann e Songhurst nel consiglio di amministrazione
- Panetta: “Economia aperta e inclusiva contro nazionalismi e protezionismi”
- Debito pubblico italiano, superata la soglia dei 3.000 miliardi di euro
- Ita-Lufthansa: al via l’integrazione tra il vettore italiano e il colosso tedesco
- Crisi energetica in Libia e flussi di gas azzerati verso l’Italia