Meloni punta a estromettere la sinistra dalla maggioranza in Ue

Giorgia Meloni gestisce all'insegna dell'equilibrismo la strategia in vista delle Europee, e soprattutto delle trattative fra Cancellerie e fra famiglie politiche dopo il voto dell'8-9 giugno. È una marcia di cui FdIForza Italia e Lega proclamano un unico obiettivo, replicare il modello italiano in Ue, ma ognuno con uno schema diverso. Matteo Salvini è alleato ai tedeschi di Afd e rifugge i liberali di Emmanuel MacronAntonio Tajani spera in un asse popolari-liberali-conservatori ed esclude dall'orizzonte del Ppe, e quindi di FI, “qualsiasi dialogo” con Afd e in generale con Identità e democrazia, la famiglia europea della Lega. In Id è compreso anche il Rassemblement National francese di Marine Le Pen, che ha appena aderito alla kermesse di Vox a Madrid, dove è intervenuta in collegamento Meloni. 

In questa strana campagna elettorale affondi e distinguo tra alleati non sono molti meno di quelli rivolti agli altri schieramenti. al netto di quanto sarebbe potuto accadere nel confronto tv con Elly Schlein stoppato dall'Agcom. L'obiettivo di Meloni è estromettere la sinistra dalla maggioranza in Europa. Ci sta lavorando su due livelli, con due registri anche comunicativi differenti. In veste di leader di FdI, il suo piano è allargare il consenso di Ecr, senza chiudere la porta a Le Pen, che a sua volta cerca lo slancio per sfidare Emmanuel Macron alle presidenziali francesi del 2027. Affinità e interessi comuni non mancano ma, se un avvicinamento è in corso, resta ancora sotto traccia e non sta prendendo quota, per il momento, l'ipotesi di fondere Id e Ecr in un'unica famiglia estromettendo Afd.

Il Governo spinge sul Piano Mattei. Urso vola in Libia

Dopo due anni, il Governo vuole accelerare sul Piano Mattei. In quest'ottica va letto il viaggio diplomatico del ministro Adolfo Urso in Libia. Il responsabile del Mimit è stato a Tripoli per una visita ufficiale nel quadro del piano che ha come obiettivo quello di rafforzare la cooperazione con il Nord Africa in settori strategici. Nell'agenda di Urso ci sono stati incontri bilaterali con il Ministro dell’Economia e del Commercio Mohamed Huej, ma anche con il responsabile dell’Industria e dei Minerali Ahmed Abuhissa e infine con il Ministro per le Comunicazioni e gli Affari Politici Walid Al Lafi. La missione di Urso in Libia è in linea con il programma d’iniziative diplomatiche avviata nello scorso mese di aprile con il viaggio in Egitto e che proseguirà lunedì 27 maggio in Tunisia. Inoltre, arriva solo pochi giorni dopo la visita della premier Giorgia Meloni, che era stata a Tripoli lo scorso 7 maggio per incontrare il primo Ministro del Governo di unità nazionale Dabaiba e il presidente del Consiglio presidenziale libico Al-Menfi, per poi chiudere a Bengasi con il generale dell’Esercito nazionale arabo di Libia Haftar

Le tensioni geopolitiche preoccupano il Consiglio supremo di difesa

Di fronte alla crisi di Gaza, l'Italia “invoca l'applicazione del diritto umanitario e in particolare delle Convenzioni di Ginevra relative alla protezione dei malati e dei feriti, del personale medico e degli ospedali”. E oltre al “pieno sostegno” ribadito all'Ucraina, “rimane necessario ricercare le prospettive che aprano la via a una pace giusta e duratura in conformità al diritto internazionale”. Sono i due passaggi principali del lungo comunicato del Quirinale che riassume l'analisi del Consiglio supremo di difesa su “uno scenario generale di sicurezza” che “si è ulteriormente deteriorato”. Dal MO all'Ucraina, passando per il Mar Rosso, l'Africa e i Balcani, la riunione presieduta dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con la premier Giorgia Meloni, i ministri interessati dai dossier e il capo di Stato maggiore della difesa, Giuseppe Cavo Dragone, ha passato in rassegna i vari scenari di guerra e di tensione geopolitica, partendo appunto dal conflitto fra Israele e Hamas. Ribadendo la condanna al movimento terroristico per l'aggressione del 7 ottobre, il Consiglio ha rimarcato che “lo scenario che si è delineato, con la reazione militare di Israele e il conseguente impatto sulla popolazione civile, rende sempre più grave la situazione umanitaria”. 

Rassemblement National di Le Pen strappa con Afd e Salvini la segue

Il Rassemblement National, il partito di Marine Le Pen, ha annunciato la rottura con i tedeschi di AfD. “Non siederemo più nello stesso gruppo”, ha assicurato Jordan Bardella. Il casus belli è un'intervista al quotidiano la Repubblica nella quale Maximilian Krah, capolista di AfD, ha affermato che non tutte le SS possono essere considerate criminali di guerra. Poco dopo l'annuncio, la Lega ha sottolineato la “piena sintonia” tra Matteo Salvini e i lepenisti, chiarendo: “Valutiamo l'espulsione di AfD, ha passato il limite”. Lo strappo di Le Pen non arriva come una totale sorpresa. Sui tedeschi di Alternative für Deutschland da mesi era sceso il gelo degli altri membri di Id, consapevoli che una delle condizioni per provare a rompere il cordone sanitario issato finora sul gruppo all'Eurocamera è la separazione da un movimento che, oltre alle sue simpatie filo-naziste, viene considerato filo-russo e filo-cinese. Tutti elementi che hanno portato, tra i lepenisti, all'emergere di una considerazione: se si vuole contare di più in Europa, non si può sedere ai banchi con AfD. Il contesto è quello dell'ormai conclamata apertura del Ppe alle destre, che la stessa Ursula von der Leyen ha sempre escluso sia con AfD sia con Viktor Orban. 

La maggioranza rallenta sul ddl sicurezza. Se ne riparla dopo le europee

Più tempo per l'esame del ddl sicurezza. Alla fine, con la mediazione del presidente della Camera Lorenzo Fontana, la maggioranza decide di non forzare le tappe sul pacchetto Piantedosi: 29 articoli che vanno dalle detenute madri agli sgomberi, dall'accattonaggio, ai cortei, dall'imbrattamento' dei Palazzi istituzionali all'usura, alle rivolte in carcere. Il testo, varato in Cdm a novembre e trasmesso a gennaio alla Camera, era fermo da febbraio scorso poi la decisione di imprimere un'accelerazione per portarlo in Aula a fine mese.  Una scelta che le opposizioni hanno subito bollato come “elettoralistica”, una “forzatura” contro la quale hanno chiesto l'intervento del presidente della Camera scrivendogli una lettera sottoscritta da tutti i capigruppo. E a fronte della quale è arrivata la decisione dello slittamento dal calendario d'Aula a dopo le elezioni europee, il 17 giugno. 

Il Governo fa retromarcia e sospende il decreto sul redditometro

Poco dopo il caos scoppiato sul nuovo redditometro, la premier Giorgia Meloni, dopo un confronto a Palazzo Chigi con il viceministro Maurizio Leo, appare in video sui social e annuncia che il decreto ministeriale sarà “sospeso”, in attesa di “ulteriori approfondimenti”. E nel frattempo ribadisce che la linea del Governo è quella di andare a stanare “i grandi evasori”, quei “nullatenenti che girano col Suv e vanno in vacanza con lo yacht e non certo di mettere il naso nelle spese dei “cittadini onesti”. Dopo il confronto di Leo con la premier arriva la retromarcia e gli attacchi delle opposizioni. A chiedere a gran voce di fermare le nuove regole sul redditometro sono comunque gli alleati di governo: Antonio Tajani punta dritto all’abolizione del decreto di Leo ed è il primo a dirsi soddisfatto. La Lega chiede un impegno esplicito del Governo a “chiarire la portata del decreto ministeriale, confermando il superamento dell'istituto del redditometro”, appoggiato anche dai deputati di Italia viva. Il nuovo redditometro avrebbe riguardato quasi ogni genere di spesa per risalire al reddito effettivo del contribuente in casi estremi. Nonostante lo stop alla lente sui redditi, però, il Governo puntualizza l'intenzione di andare avanti contro l'evasione e in particolare, sottolinea la Meloni, di intensificare l'impegno contro i grandi evasori ma senza attivare il “grande fratello fiscale”. 

Il Governo è al lavoro per garantire la messa in sicurezza dei Campi Flegrei

Ci vorranno oltre 500 milioni di euro per la messa in sicurezza dei Campi Flegrei, dove sono stati realizzati migliaia di edifici. La priorità saranno le scuole e il Governo studia poi l'ipotesi di sostenere chi vuole trasferirsi altrove, escludendo il ricorso al sisma-bonus. Lo ha riferito il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, al termine del vertice a Palazzo Chigi presieduto dalla premier Giorgia Meloni, dopo le scosse di questi giorni. Nel corso dell'incontro è stato fatto il punto mentre la terra continua a tremare. La Commissione Grandi rischi si è riunita per valutare il pericolo. L’intenzione del Governo, ha rimarcato, “è quella di impegnare risorse nella cosiddetta zona rossa: nell'area più pericolosa ci sono 1.250 case che sarebbero a elevato rischio sismico e 2.750 a medio rischio. Quanto il Governo potrà stanziare, lo valuteremo soltanto quando si sarà completata l'operazione di ricognizione della vulnerabilità degli immobili. In base alla mole di lavoro da affrontare, si quantificheranno le risorse”. 

È tensione tra Lega e Forza Italia in vista delle europee

La marcia verso le Europee è sempre più una sfida interna al centrodestra fra Lega e Forza Italia. Il leader del Carroccio Matteo Salvini, in asse con Marine Le Pen, vuole estromettere Afd da Id, ma per Antonio Tajani non è ammissibile nemmeno la presenza di Le Pen. “Spero di riuscire a ricostruire il centrodestra europeo. Quando Tajani se la prende anche con la Le Pen secondo me sbaglia. Noi lavoriamo per unire”, il nuovo affondo di Salvini. Dietro le schermaglie delle ultime settimane, c'è la corsa al ruolo diseconda forza di governo. La Lega punta su Roberto Vannacci per strappare consensi nell'area dell'astensionismo e nelle ultime ore ha anche chiuso un accordo con il Partito liberale italiano. Il confronto sarà a tutto campo, da Nord a Sud, e si gioca anche sulle alleanze a Strasburgo, dove è condiviso l'obiettivo di escludere la sinistra dalla maggioranza ma non il modo per arrivarci. Tanto che creano qualche imbarazzo a FI le parole del leader del Ppe Manfred Weber, secondo cui “il punto di partenza sarà la cooperazione con socialisti e liberali”. 

L’aborto torna a dividere. Lega e FdI alzano lo scontro e il Pd attacca

Il 46° anniversario dell’entrata in vigore della legge 194 sull'interruzione di gravidanza diventa una nuova occasione di scontro politico. “Non è una festività nazionale”, ha tagliato corto il capogruppo di FdI al Senato Lucio Malan che, con la onlus Pro Vita & Famiglia, a Palazzo Madama ha presentato il “Manifesto contro l'introduzione dell'aborto come valore comune nella Carta dei Diritti fondamentali dell'Ue”, un motivo di allarme in più per il Pd, che ha annunciato una mobilitazione in difesa di una legge considerata “sotto attacco”. In tema di 194, uno dei primi a firmare il Manifesto anti aborto è stato il candidato della Lega Roberto Vannacci. Per il Pd è scesa in campo la segretaria Elly Schlein, mentre in difesa della 194 per il M5S la vicepresidente del Senato Mariolina Castellone e Emma Bonino per Stati Uniti d’Europa.

Von der Leyen guarda a Meloni ma non a Le Pen

Ursula von der Leyen, in occasione del dibattito tra gli Spitzenkandidaten all'Eurocamera, ha cominciato a dare qualche indizio in più sulla maggioranza che ha in mente per una sua possibile conferma, una maggioranza in cui Giorgia Meloni potrebbe avere il suo posto. “Lavoro bene con lei, è un'europeista”, ha sottolineato la presidente della Commissione uscente rimarcando come la Meloni sia stata “chiara anche sulla posizione contro Putin”. Filo-Ue e filo-Ucraina: due dei tre elementi richiesti dal Ppe per entrare in maggioranza sono pienamente rispettati da Fdi, secondo von der Leyen. Ma la candidata è rimasta ben più vaga sulla terza condizione, il rispetto dello Stato di diritto. Il dibattito nell'emiciclo dell'Eurocamera, a Bruxelles, è stato probabilmente anche l'ultimo tra gli Spitzenkandidaten prima del voto; oltre a von der Leyen sul palco sono saliti Nicolas Schmit, candidato dei Socialisti, Terry Reintke, nome di punta dei Verdi, e Sandro Gozi, nel Team Europe dei liberali. Il gruppo Ecr, che ha deciso di non avere un suo Spitzenkandidat non ha inviato un suo rappresentante. Assente l'estrema destra del gruppo Id

Al Senato La Russa contingenta i tempi sul premierato

Il presidente del Senato Ignazio La Russa decide di contingentare i tempi di discussione del ddl sul premierato. Pertanto, ritiene “un'ipotesi concreta” sebbene ancora “non formalizzata” la votazione finale nell'aula di Palazzo Madama nella seconda settimana dopo le europee, presumibilmente il 18 giugno. La maggioranza è in pressing ed è sempre più determinata ad “andare avanti” con la “madre di tutte le riforme” sottraendosi così all'ostruzionismo dei partiti delle opposizioni che hanno presentato 3mila emendamenti. Le opposizioni, invece, denunciano “una grave forzatura” promettendo una dura battaglia dentro e fuori al Parlamento. Dopo una lunga discussione non c'è accordo tra le parti nella capigruppo al Senato di ieri pomeriggio; per il Presidente La Russa “La maggioranza ha accettato la mia proposta di fissare ipoteticamente la data” per il voto finale mentre l'opposizione ha preferito “non fissare una data certa di chiusura. Avrei evitato questo contingentamento se avessimo deciso di comune accordo all’unanimità la data di chiusura. Non è stato possibile, ci arriveremo per altre vie”, rimarca il presidente del Senato dopo aver precisato di non aver mai ricevuto pressioni per chiudere i lavori entro le elezioni europee

Il decreto salva-casa di Matteo Salvini approda in Cdm

Approda in Cdm il decreto salva-casa del vicepremier e Ministro Matteo Salvini. “Il decreto-legge reca disposizioni di carattere urgente e di natura puntuale volte a fornire un riscontro immediato e concreto al crescente fabbisogno abitativo”, recita la relazione illustrativa. In particolare, si tratta “di misure specifiche finalizzate a rimuovere quegli ostacoli, ricorrenti nella prassi, che determinano lo stallo delle compravendite a causa d’irregolarità formali”, viene sottolineato nel testo. Pertanto “appare concreta la necessità di rimuovere situazioni d’incertezza giuridica in merito allo stato di legittimità degli immobili con riferimento alle cd. “lievi difformità”. Tra le misure il decreto prevede l’ampliamento delle categorie di interventi che possono essere eseguiti in edilizia libera e facilitazioni per opere di protezione dal sole e dagli agenti atmosferici la cui struttura principale sia costituita da tende. In edilizia libera sarà possibile realizzare interventi di manutenzione ordinaria, installazione di pompe di calore <12 kw, rimozione di barriere architettoniche e d'installazione di vetrate panoramiche amovibili installate su logge e balconi.

Toti interrogatorio di 9 ore: “Agito nell’interesse pubblico”

È finito intorno alle 20.00 il faccia a faccia tra il governatore della Regione Liguria Giovanni Toti e gli inquirenti, 9 ore in tutto all'interno della caserma della Guardia di Finanza che ospita il reparto Roan, dentro le aree del porto di Genova a Molo Giano. Da quanto si apprende il Governatore ha risposto a tutte le domande poste dai pm Luca Monteverde e Federico Manotti insieme all'aggiunto Vittorio Ranieri Miniati, oltre un centinaio e principalmente centrate sugli argomenti al centro dell'ordinanza del gip che ha portato alle misure cautelari emesse nei suoi confronti, in particolare il filone del voto di scambio e quello dei finanziamenti ricevuti dalla fondazione e nel contesto elettorale dal 2020 ad oggi, insieme ai versamenti ricevuti da parte degli imprenditori finiti agli atti. C’è chi sostiene che a seguito di un nuovo interrogatorio possa essere discussa l'eventuale istanza di revoca della misura cautelare. Nessuna notizia circa l'ipotetica decisione legata a ipotesi di dimissioni, tema che Toti potrebbe affrontare soltanto in seguito ad un confronto eventuale con la maggioranza che lo ha sostenuto in questi anni. 

I sondaggi della settimana

Negli ultimi sondaggi realizzati dall’Istituto SWG il 20 maggio, tra i partiti del centrodestra in ascesa Fratelli d’Italia con + 0,2%, e Forza Italia con +0,1%Il partito di Giorgia Meloni si conferma primo partito italiano con il 27,0%. In seconda battuta il PD,che guadagna terreno e vede il distacco da FdI ridursi al 6,0%. Terza forza nazionale sempre il Movimento 5 Stelle (15,7%). In lieve flessione la Lega (-0,3%)Nella galassia delle opposizioni, i centristi Stati Uniti d’Europa perdono slancio e arrivano al 4,6%; seguono Azione (4,2%) e Allea6nza Verdi e Sinistra (4,6%), che rimangono entrambe sopra la soglia di sbarramento per le Europee. Chiudono il quadro settimanale Pace Terra Dignità di Michele Santoro (2,2%), Libertà di Cateno De Luca (2,4%), Alternativa Popolare di Stefano Bandecchi (1,0 %) entrambe sotto la soglia di sbarramento.

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La stima di voto per la coalizione di centrodestra (Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia) rimane stabile mantenendosi saldamente al comando con il 43,7%. Il centrosinistra è secondo con il 25,6%; fuori da ogni alleanza, il M5S, perde mezzo punto percentuale e registra un 15,7%. In flessione di 0,4% anche il Centro, che raggiunge l’8,6%.

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