Crescita Pil 2017 a +1,4%: è la più alta da 7 anni
Secondo le stime sulla crescita trimestrale del Pil dell’Istat, nel 2017 l'economia italiana è cresciuta dell'1,4% rispetto al 2016. Bisognerà però aspettare il primo marzo per conoscere il dato di riferimento per la politica economica, considerando che le previsioni del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan indicano un +1,5%. Ad aprile arriverà la comunicazione elaborata dall’Eurostat valida ai fini dei parametri europei.
L'economia italiana non cresceva a ritmi così alti dal 2010. Se la prima stima diffusa dall'Istat, ancora provvisoria, sarà confermata anche a marzo, nel report che fa il punto sui conti nazionali, il +1,4% sarebbe il dato più alto dal +1,7% messo a segno sette anni fa.
Nonostante la ripresa, il livello del Prodotto interno lordo è ancora sotto i valori pre-crisi: siamo ancora indietro del 5,7% raffrontando il quarto trimestre del 2017 al primo trimestre del 2008, quando si raggiunse il picco. In deficit anche il confronto col resto d'Europa: nel 2017, dice Eurostat, la crescita del Pil nella zona euro e nella Ue è stata del 2,5%, in accelerazione rispetto al 2016 quando il Pil era aumentato nella zona euro dell'1,8% e nella Ue dell'1,9%.
Nel 2017 crescono import ed export
Questa settimana sono state pubblicate dall’Istat le stime sull’import-export. Nel 2017 sono in crescita sia le esportazioni (+7,4% in valore e +3,1% in volume) sia le importazioni (+9% in valore e +2,6% in volume). L'avanzo commerciale raggiunge quota 47,5 miliardi (+81 miliardi al netto dell'energia). Lo ha reso noto l'Istat.
Nel 2017, si rileva la crescita delle esportazioni verso Spagna (+10,2%), Stati Uniti (+9,8%), Svizzera (+8,7%), e in misura minore, Germania (+6%) e Francia (+4,9%). Si segnala inoltre la forte crescita nell'anno delle vendite verso Cina (+22,2%) e Russia (+19,3%). Nel 2017, tra i settori che contribuiscono in misura più rilevante all'incremento dell'export, sono in evidenza articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+16,0%), autoveicoli (+11,3%), sostanze e prodotti chimici (+9,0%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+7,5%).
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