UE, approvato il Green Deal

Dopo averne fatto la bandiera del suo mandato, la Presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, ha presentato il Green Deal europeo, il programma con cui punta a trasformare l'Unione Europea nel primo continente neutrale dal punto di vista climatico (ossia che emetta una quantità di CO2 almeno compensata da quella sottratta dall’atmosfera) entro il 2050 attraverso un piano di investimenti sostenibili. L’obiettivo è certamente ambizioso e punta a far divenire l’UE il leader mondiale nella lotta al cambiamento climatico.  Sarà di mille miliardi di euro nei prossimi dieci anni lo sforzo economico che le istituzioni europee metteranno in campo per raggiungere il target emissioni zero entro il 2050 con un piano per gli investimenti sostenibili. Lo ha annunciato il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis durante la plenaria del Parlamento europeo. “Il fondo Invest Europe mobiliterà 279 miliardi di euro di fondi pubblici e privati per investimenti favorevoli al clima e all'ambiente. Il cofinanziamento nazionale per progetti verdi conta 140 miliardi di euro. Il meccanismo (Just Transition Mechanism) per la transizione dovrebbe mobilitare 100 miliardi", ha spiegato Dombrovskis.

Fisco, iniziano le trattative per la riduzione del cuneo fiscale

In vista della riunione del ministro Gualtieri con le parti sociali, cominciano a definirsi i primi passi da compiere per la riduzione del cuneo fiscale dei lavoratori per il quale, in legge di bilancio, è stato fissato un budget di 3 miliardi per il 2020 e di 5 per il 2021. Il Governo in vista del decreto attuativo di gennaio divide in tre la platea interessata dal provvedimento. La prima, da circa 11,7 milioni di contribuenti, riceverà il bonus Renzi da 100 euro al mese, rafforzato rispetto agli attuali 80. Si tratta dei redditi annuali compresi tra 8.200 e 28mila euro. In pratica questa norma porterebbe 100 euro “nuovi” a chi guadagna tra 26.600 e 28mila euro, per chi guadagna fino a 24mila si tratterebbe di un’aggiunta di 20 euro al mese, per chi ha un reddito tra 24mila e 26.600 dipende dall’ammontare del bonus Renzi percepito. Il secondo gruppo (2,4 milioni di contribuenti) riceverà invece il bonus Renzi da 80 euro al quale oggi non ha diritto. La terza fascia (circa 900mila persone) infine ricomprende i redditi più alti all’interno dei lavoratori dipendenti interessati dal taglio al cuneo: riceveranno un beneficio progressivo, non ancora definito, decrescente all’aumentare del reddito. Nella maggioranza non sembrano esserci particolari problemi come dovrebbe confermare l’incontro in programma tra il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri e il responsabile economico di Italia Viva, Luigi Marattin. Poi sarà la volta dei sindacati.

Istat, nel 2018 in aumento la spesa per pensioni

Secondo i dati Istat pubblicati questa settimana, nel 2018, i pensionati sono circa 16 milioni, con un’erogazione di trattamenti pensionistici pari a circa 23 milioni. La spesa totale pensionistica (inclusa la componente assistenziale) nel 2018 si attesta su 293 miliardi di euro (+2,2% su base annua)». Il peso delle pensioni sul Pil si attesta al 16,6%, in leggera crescita rispetto al 16,5% del 2017, facendo segnare un’interruzione del trend decrescente osservato nel triennio precedente, afferma l’istituto di via Cesare Balbo. Emergono anche alcuni dati quantitativi interessanti: per 7,4 milioni di famiglie, la pensione è la prima fonte di reddito (cioè i trasferimenti pensionistici rappresentano più dei tre quarti del reddito familiare disponibile) e nel 21,9% dei casi le prestazioni ai pensionati sono l’unica fonte monetaria di reddito (oltre 2 milioni e 600mila di famiglie). Inoltre, dal punto di vista della distribuzione territoriale, più del 50% della spesa complessiva viene erogata al Nord che presenta mediamente una popolazione più anziana, mentre al Sud si attesta al 27,8% e al 21,1% al Centro. Dal puto di vista strettamente “retributivo”, il 36,3% dei pensionati riceve ogni mese meno di 1.000 euro lordi, il 12,2% non supera i 500 euro e permangono “ampie disuguaglianze di reddito tra i pensionati: al quinto con redditi pensionistici più alti va il 42,4% della spesa complessiva”.

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 Settimana Economica 11 - 17 gennaio 2020



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