Giammusso (Fmi): Governo credibile se rispetta gli impegni su bilancio e Pnrr

È la continuità con le scelte prudenti del passato, la chiave per garantire al nuovo governo italiano la fiducia delle istituzioni finanziarie internazionali e dei mercati. Per il futuro molto, se non tutto, dipende dal Pnrr, insieme "importante e non facile", perché "non si tratta solo di spendere tutti i soldi per gli investimenti, ma anche che raggiungano i risultati concordati, nonché' fare le riforme". Lo ha detto a "Repubblica il direttore dell’FMI per Italia, Grecia, Portogallo, Malta, Albania e San Marino, Federico Giammusso. Quanto alle stime sulla crescita globale, il direttore spiega che "il rischio maggiore in queste ultime settimane sono state le turbolenze finanziarie, ma fino ad oggi non ci sono segnali che producano una crisi. Nei mesi precedenti si è temuto anche che lo shock inflazionistico attivasse una rincorsa tra prezzi e salari con costi economici drammatici. L'inflazione è ancora alta, soprattutto quella 'core', e quindi il messaggio del Fondo resta che la politica monetaria deve continuare a contrastarla, e la politica di bilancio deve cooperare, tutelando in particolare i più fragili". "Però - aggiunge - la temuta spirale prezzi-salari non è scattata. Quindi esiste un percorso per evitare l'atterraggio duro. La crescita non è eccezionale, ma continua, e la crisi finanziaria non è esplosa. In termini probabilistici il Fondo assegna una percentuale dell'85% a questo scenario". 

Giammusso si sofferma poi sull'Italia: "La valutazione sulla nostra economia è positiva. Si sta riprendendo, con ritmi analoghi a quelli previsti dal governo. Per la crescita conta molto il Pnrr. Una piena attuazione può rafforzare la ripresa perché non vuol dire solo spendere tutte le risorse, 200 miliardi, elemento molto importante nel breve termine, ma anche fare le riforme che assicurano la crescita nel lungo termine. Potrebbe avere effetti positivi anche sui tassi pagati sul debito pubblico, e quindi avviare un circolo virtuoso". Per un giudizio sul Def è invece "troppo presto. Tra breve si terranno le consultazioni propedeutiche al rapporto annuale sull'Italia". Il debito sale in Usa e Cina, ma cala in Italia: "Nel corso degli ultimi anni sono state fatte scelte prudenti, inclusa l'ultima legge di bilancio. C'è stato il rimbalzo dell'economia post covid e la tenuta energetica. Le politiche degli ultimi anni hanno accomodato gli shock, senza far deragliare la finanza pubblica. Una via che è confermata da legge di bilancio e Def. Si può discutere sui decimali, ma la linea è quella", ha concluso Giammusso. 

Lane (Bce): con questo scenario è opportuno un altro aumento dei tassi

"Per garantire che l'inflazione torni tempestivamente al nostro obiettivo del 2%, dall'estate scorsa è stato necessario aumentare i tassi di riferimento di 350 punti base. Se lo scenario di base su cui si fondano le proiezioni macroeconomiche dello staff della Bce di marzo persiste, sarà opportuno aumentare ulteriormente i tassi". Lo ha detto il capo economista dell'Eurotower, Philip Lane, intervenendo all'Enterprise Ireland Summit 2023. A partire da marzo, ha proseguito Lane, "i dati in arrivo sono stati contrastanti. La fiducia delle imprese e dei consumatori ha registrato una forte ripresa dall'inizio dell'anno, anche se forse attenuata dalle recenti turbolenze del settore bancario. L’attività delle imprese ha continuato a rimbalzare, nonostante una leggera flessione a marzo. Tuttavia, questi modelli complessivi nascondono una continua divergenza a livello settoriale. In particolare, l'espansione dell’attività dei servizi sta accelerando, sostenuta dal persistere di forti effetti di riapertura e dall'aumento dei redditi, mentre la produzione manifatturiera ha ristagnato nel primo trimestre dell'anno. 

Infine, gli indicatori delle indagini in arrivo suggeriscono che il costante miglioramento del sentimento delle imprese e dei consumatori, che rimane a livelli bassi, potrebbe essersi arrestato". Lane ha osservato che "sia i prezzi di mercato che la nostra 'Survey of Monetary Analysts' prevedono che i tassi aumenteranno ulteriormente nel breve termine e rimarranno a livelli elevati per un periodo prolungato. Inoltre, una volta che l'inflazione si sarà stabilizzata all'obiettivo del 2% nel medio termine, si prevede che il tasso si assesterà intorno al 2%, piuttosto che tornare a livelli super-accomodanti. Ciò riflette in larga misura il ri-ancoraggio delle aspettative di inflazione a lungo termine al nostro obiettivo del 2% e suggerisce che gli operatori di mercato e gli analisti monetari si aspettano che il tasso reale di equilibrio a lungo termine (corretto per l'inflazione) si attesti intorno allo zero %".

Giorgetti: “la manovra dovrà essere compatibile con il patto di stabilità”. Il perimetro nei prossimi mesi 

"È opportuno ricordare che nel 2024 non sarà più attiva la deroga alla clausola della politica di bilancio e che quindi la prossima manovra dovrà essere compatibile con le regole attualmente vigenti del patto di stabilità e crescita". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, in audizione nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato sul Documento di economia e finanze (Def).

Le misure programmate dal governo sono "più ambiziose" degli interventi sul taglio del cuneo e riduzione della pressione fiscale relativi a 2023-24. Ma bisognerà "attendere l'evoluzione del quadro macro-economico" per "comprendere il perimetro della prossima legge di bilancio". Ha continuato il ministro nella stessa audizione. Abbiamo "voluto tracciare una rotta ben precisa ma solo nei prossimi mesi sarà possibile definire l'ossatura e il perimetro della prossima manovra e le opportune coperture".

Visco (Bankitalia): "su inflazione serve comportamento responsabile"

Sull'inflazione serve un comportamento "responsabile" da parte di tutti, "la Banca centrale europea non è l'unico attore in gioco". Lo ha detto il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, al Forum delle istituzioni monetarie e finanziarie (Omfif) a Londra. Visco ha sottolineato poi che se si materializzassero gli scenari peggiori dell'inflazione, allora "la politica monetaria non avrà altra scelta che una ulteriore stretta". I rischi che si inneschino spirali rialziste sull'inflazione non riguardano unicamente i salari, ma anche i margini di profitto delle imprese. "Ora vediamo prezzi dell'energia molto più bassi, la questione è se ci sarà l'inversione" anche in termini di margini delle imprese "se non è così, significa che i margini aumentano e se aumentano ci stanno più munizioni per le spirali sui prezzi. Questo è quello su cui vigiliamo adesso" ha spiegato il governatore.  

"La politica monetaria è molto efficace e importante ma non può essere l'unico giocatore in campo. Non si può risolvere questo problema alzando il debito e servono comportamenti responsabili delle parti sociali", ha aggiunto. Sul tema dei rialzi dei tassi "alcuni miei colleghi preferiscono il rischio di fare troppo a quello di fare troppo poco, ma io penso sia un approccio sbagliato, mi sembra un rischio simile", ha osservato. "Viviamo in tempi molto incerti, il range delle nostre previsioni è estremamente ampio", ha concluso. 

Inflazione: Istat, a marzo -0,4% su base mensile, +7,6% su base annua

Nel mese di marzo 2023, si stima che l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registri una diminuzione dello 0,4% su base mensile e un aumento del 7,6 % su base annua, da +9,1 % nel mese precedente; la stima preliminare era +7,7 %. Lo riferisce un report dell'Istat sui prezzi al consumo definitivi di marzo 2023. Il rallentamento dell'inflazione si deve, in primo luogo, alla decelerazione su base tendenziale dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da +40,8 % a +18,9 %) e all'accentuarsi della flessione di quelli degli energetici regolamentati (da -16,4 % a -20,3 %), i cui effetti sono stati solo in parte compensati dall'accelerazione dei prezzi degli alimentari non lavorati (da +8,7 % a +9,1 %), di quelli dei servizi relativi all'abitazione (da +3,3 % a +3,5 %), dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,1 % a +6,3 %) e dei tabacchi (da +1,8 % a +2,5 %). 

L'"inflazione di fondo", al netto degli energetici e degli alimentari freschi, resta stabile a +6,3 %, così come quella al netto dei soli beni energetici, che si attesta a +6,4 %. Si attenua la crescita su base annua dei prezzi dei beni (da +12,4 % a +9,7 %), mentre si accentua di poco quella relativa ai servizi (da +4,4 % a +4,5 %), portando il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni a -5,2 punti percentuali, da -8,0 di febbraio. 



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