La Bce lascia i tassi d’interesse invariati
Come previsto la Banca centrale europea nella riunione del Consiglio direttivo non ha adottato nessun intervento sui tassi di interesse. I tassi sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale restano dunque invariati rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al -0,50% e il Consiglio direttivo si attende che si mantengano su livelli pari o inferiori a quelli attuali finché non vedrà le prospettive di inflazione convergere saldamente su un livello sufficientemente prossimo ma inferiore al 2%.Dopo l'anticipazione data dalla presidente Christine Lagarde nella sua prima conferenza stampa a dicembre, nella riunione il Consiglio direttivo della Bce ha confermato inoltre la decisione di lanciare una revisione della strategia di politica monetaria. In una nota l'Eurotower comunica anche che il Consiglio direttivo ha avviato un riesame della strategia di politica monetaria che aveva adottato nel 1998 e di cui aveva chiarito alcuni elementi nel 2003, una valutazione che includerà la formulazione quantitativa della stabilità dei prezzi, gli strumenti di politica monetaria, l’analisi economica e monetaria e le prassi di comunicazione. Si sottolinea, inoltre, come in questo processo saranno considerati anche altri aspetti, quali la stabilità finanziaria, l’occupazione e la sostenibilità ambientale. Il processo si dovrebbe concludere entro la fine del 2020.
Taglio cuneo fiscale, a luglio inizia la sperimentazione per sei mesi
Il Consiglio dei ministri ha deliberato il via libera alla riforma del cuneo fiscale ma solo per sei mesi per chi rientra nella fascia di guadagno tra gli 8 mila e i 40 mila euro. Il decreto prevede lo stanziamento di 2,9 miliardi per 16 milioni di lavoratori dipendenti italiani nella seconda metà del 2020 (circa 4,3 milioni i lavoratori interessati). Le coperture necessarie per questo intervento, pari a 5 miliardi, sono già state stanziate nella legge di Bilancio 2020. Andando nello specifico, per la seconda metà del 2020, il guadagno in busta paga potrà arrivare fino a 600 euro per chi guadagna fino a 28.000 euro, fino a 480 euro per chi ha un reddito fino a 35.000 euro l’anno. Per la fascia compresa fra 35.000 e 40.000 euro annui il beneficio parte da un massimo di 400 euro fino ad azzerarsi. Per chi invece percepisce il Bonus Renzi (i redditi fino a 26.000 euro) vedranno aumentare l'integrazione da 80 a 100 euro. Nel Consiglio dei ministri di ieri sera sono slittate le nomine dei vertici delle agenzie fiscali. Sembravano cosa fatta, ma lo slittamento sarebbe dipeso da ragioni procedurali. Si attende comunque la conclusione della vicenda per lunedì.
Istat: a novembre fatturato industria invariato
L'Istat ha comunicato che il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, è invariato rispetto al mese precedente. Sempre a novembre gli ordinativi hanno mostrato una flessione congiunturale dello 0,3 per cento. La dinamica congiunturale del fatturato, spiega l'Istat, è sintesi di una crescita del mercato interno (+0,3%) e di una riduzione di quello estero (-0,4%). Per gli ordinativi la flessione congiunturale riflette un modesto risultato positivo delle commesse provenienti dal mercato interno (+0,1%) e un calo di quelle provenienti dall’estero (-0,7%). Con riferimento ai raggruppamenti principali di industrie, gli indici del fatturato a novembre segnano un aumento congiunturale solo per i beni strumentali (+1,6 per cento). Risultati negativi si registrano per tutti gli altri raggruppamenti: -0,2 per cento, per i beni di consumo, -0,7 per cento, per i beni intermedi e -2,9 per cento per l’energia. Con riferimento al comparto manufatturiero, l’industria farmaceutica registra la crescita tendenziale più rilevante (+6,5 per cento), mentre il settore della raffinazione del petrolio mostra il risultato peggiore (-11,5 per cento).
Chiuso l’iter per la nomina del Direttore di Bankitalia Franco
Con la firma dei Decreti del Presidente della Repubblica del 10 Gennaio 2020, registrati dalla Corte dei Conti il 22 gennaio 2020, si è concluso l'iter di formazione del nuovo Direttorio della Banca d'Italia. E' quanto si legge in una nota dell'istituto centrale. Daniele Franco è nominato Direttore generale della Banca d'Italia e Piero Cipollone Vice Direttore generale, entrambi con decorrenza 1 gennaio 2020 e per un periodo di 6 anni. Il Direttorio è, quindi, così composto: Ignazio Visco Governatore, Daniele Franco Direttore Generale della Banca d'Italia e Presidente dell'Ivass, Luigi Federico Signorini Vice Direttore Generale, Alessandra Perrazzelli Vice Direttrice Generale, Piero Cipollone Vice Direttore Generale.
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