La Settimana Economica
In vista della presentazione da parte della Commissione Europea della nuova agenda Ue per la politica sociale, cinque esponenti socialisti europei, tra cui Padoan, hanno inviato una lettera a Juncker per rimettere al centro delle politiche il pilastro sociale. E questo attraverso la riforma del patto di stabilità per perseguire il consolidamento di bilancio e crescita sostenibile rafforzando la responsabilità sui conti pubblici ma assicurando un grado adeguato di flessibilità.
Le Aule di Camera e Senato hanno discusso e approvato le risoluzioni sul DEF 2017. Il Governo viene impegnato a conseguire i saldi programmatici di finanza pubblica; a promuovere una riforma della politica economica europea; a disattivare l'incremento delle aliquote IVA e delle accise sugli oli minerali nel 2018; a rafforzare gli investimenti pubblici; a favorire forme di reale autonomia e responsabilità finanziaria degli enti locali e a dare attuazione alla delega per il contrasto alla povertà.
E ancora: a dare seguito agli impegni assunti sul pubblico impiego; a intervenire sul cuneo fiscale per favorire l'occupazione giovanile; a proseguire la semplificazione del sistema tributario e a ridefinire l'IRPEF; a valutare il programma di privatizzazioni anche in rapporto agli obiettivi strategici di politica industriale; a proseguire nello sforzo di messa in sicurezza degli edifici e a intervenire sul dissesto idrogeologico; a considerare collegato alla manovra il ddl recante delega per il Codice dello spettacolo.
Secondo l’Istat, a marzo entrambi i flussi commerciali sono in espansione, con un aumento più marcato per le esportazioni (+6,5%) che per le importazioni (+0,5%). L'incremento delle vendite verso i paesi extra Ue è esteso a tutti i raggruppamenti principali di industrie. I beni strumentali (+15,1%) crescono più della media. Dal lato dell'import, l'aumento è più ampio per i beni di consumo non durevoli (+4,2%) e di intensità minore per i beni strumentali (+2,1%) e i beni intermedi (+1,1%).
In tema di retribuzioni l’Istat ha pubblicato i dati di marzo. Complessivamente i contratti collettivi in attesa di rinnovo a fine marzo sono 42 e riguardano circa 5,8 milioni di dipendenti (44,8%). L'attesa di rinnovo è in media di 62,0 mesi. L'indice delle retribuzioni contrattuali orarie aumenta dello 0,1% rispetto al mese precedente e dello 0,4% nei confronti di marzo 2016.
L’Istat certifica per il mese di aprile il balzo dell'inflazione. Su base annua il tasso sale all'1,8% dall'1,4% di marzo, registrando così il livello più alto dal 2013. L'accelerazione deriva soprattutto dalla crescita dei prezzi dell'energia elettrica, del gas e dalla dinamica dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti.
Il presidente della Bce, Mario Draghi, dopo che il consiglio direttivo, ha annunciato Francoforte manterrà i tassi di interesse ai livelli attuali o più bassi ancora per parecchio tempo. In ogni caso, ben oltre la scadenza del Quantitative easing fissata per dicembre 2017.
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Settimana Politica 22 - 28 aprile 2017