Istat è positiva: prezzi alla produzione +1,1% ad aprile, +6,5% su anno

Ad aprile i prezzi alla produzione dell'industria sono aumentati dell'1,1% su base mensile e del 6,5% su base annua. Lo comunica Istat. Sul mercato interno i prezzi alla produzione aumentano dell'1,2% rispetto a marzo e del 7,9% su anno. Al netto del comparto energetico, i prezzi registrano un incremento congiunturale dello 0,9% e crescono del 2,9% in termini tendenziali. Sul mercato estero i prezzi aumentano dello 0,9% su mese (+0,9% area euro, +0,8% area non euro) e segnano un incremento su anno del 3,1%, (+2,9% area euro, +3,3% area non euro). Ad aprile, fra le attività manifatturiere, gli aumenti tendenziali più marcati riguardano i settori coke e prodotti petroliferi raffinati (+35,9% mercato interno, +86,3% area non euro) e metallo (+8,8% mercato interno, +11,9% area euro, +8,4% area euro). Flessioni per prodotti farmaceutici (-0,2% area euro, -1,4% area non euro) e computer, prodotti di elettronica e ottica (-0,2% mercato interno). I prezzi alla produzione delle costruzioni per edifici residenziali e non residenziali crescono dello 0,7% su mese e del 2,3% su anno; per strade e ferrovie aumentano dello 0,6% congiunturale e del 2,2% tendenziale.  

Torna la fiducia tra famiglie e imprese: recuperati livelli pre-Covid

Torna a crescere il clima di fiducia per famiglie e imprese con l'indice che segna a maggio un marcato rimbalzo e consente di recuperare i livelli precedenti l'inizio della pandemia. Per le imprese addirittura si torna ai massimi dal 2018. Per l’Istat, a spingere in questo senso il piano di vaccinazioni che accelera portandosi dietro una ripresa diffusa delle attività economiche e sociali e un lento ritorno alla normalità. A maggio il clima di fiducia delle imprese accelera fortemente rispetto alla tendenza positiva in atto da dicembre 2020, raggiungendo il livello più elevato da febbraio 2018. Il miglioramento della fiducia è più marcato per i servizi di mercato dove l'indice assume un'intonazione decisamente positiva dovuta al netto miglioramento sia dei giudizi sia delle aspettative sul giro degli affari. Per quanto riguarda invece i consumatori, l'indice è in risalita per il secondo mese consecutivo e si avvicina al livello di febbraio 2020 segnalando un recupero completo rispetto alla caduta dovuta all'emergenza sanitaria. La crescita è trainata soprattutto dal deciso miglioramento delle opinioni sulla situazione economica del Paese. In cifre, a maggio l'Istat stima un marcato aumento sia dell'indice del clima di fiducia dei consumatori che passa da 102,3 a 110,6, sia dell'indice delle imprese (da 97,9 a 106,7). Tutte le componenti dell'indice di fiducia dei consumatori sono in crescita. Si evidenzia il balzo verso l'alto del clima economico (da 91,6 a 116,2) e di quello futuro (da 109,6 a 122,5) mentre il clima personale e quello corrente registrano incrementi più contenuti (da 105,9 a 108,7 e da 97,4 a 102,6, rispettivamente). Per quel che riguarda le imprese, si stima un miglioramento della fiducia diffuso a tutti i comparti. In particolare, nell'industria manifatturiera l'indice sale da 106,0 a 110,2 e nelle costruzioni da 148,5 a 153,9. Nei servizi di mercato si registra un aumento accentuato dell'indice che sale da 87,6 a 98,4 mentre nel commercio al dettaglio l'incremento è meno ampio (da 96,0 a 99,3). 

Commercio Estero: Istat, ad aprile export extra-Ue +7,3% su mese, +104% su anno

La ripresa dell'economia italiana ha portato ad aprile a un aumento di entrambi i flussi per l'interscambio commerciale con i paesi extra Ue27: lo conferma l'Istat che registra una crescita più forte per le esportazioni (+7,3% su marzo) rispetto alle importazioni (+4,9%). L'aumento su base mensile dell'export interessa tutti i raggruppamenti principali di industrie, a eccezione dell'energia (-11,5%), ed è dovuto soprattutto all'incremento delle vendite di beni strumentali (+14,3%). Dal lato dell'import, si rilevano incrementi congiunturali diffusi, più marcati per beni intermedi (+8,1%) ed energia (+5,7%). Ad aprile peraltro l'aumento delle vendite all'estero su base annua è addirittura del 104,4%, un dato evidentemente condizionato dal livello eccezionalmente basso dello stesso mese del 2020, visto che la crisi globale connessa con l'emergenza sanitaria aveva determinato una drastica contrazione delle esportazioni. L'aumento, generalizzato a tutti i raggruppamenti, è particolarmente ampio per beni di consumo durevoli (+596,5%) e beni strumentali (+179,2%).  

Anche l'import registra una forte crescita tendenziale (+54,9%), con aumenti per tutti i raggruppamenti; i più ampi riguardano beni di consumo durevoli (+130,4%), energia (+113,4%) e beni strumentali (+70,4%). Su base annua è particolarmente forte l'aumento dell'export verso Turchia (+138,0%), paesi Mercosur (+112,7%), Stati Uniti (+112,5%), Cina (+98,2%) e paesi Opec (+92,1%). Gli aumenti maggiori delle importazioni sono da Turchia (+161,5%), India (+156,6%), paesi OPEC (+115,7%) e Russia (+74,1%). Alla luce di questi risultati il saldo commerciale ad aprile 2021 vede un surplus di 4,846 miliardi (contro il rosso di 171 milioni ad aprile 2020). Aumenta l'avanzo nell'interscambio di prodotti non energetici (da +1.167 milioni per aprile 2020 a +7.747 milioni per aprile 2021). Nel trimestre febbraio-aprile 2021, rispetto ai tre mesi precedenti, l'export aumenta del 2,8%, per effetto principalmente delle maggiori vendite di energia (+28,0%) e beni strumentali (+3,2%). Nello stesso periodo, l'import segna un rialzo congiunturale dell'11,6%, cui contribuiscono soprattutto i forti aumenti degli acquisti di energia (+37,4%) e beni intermedi (+9,7%). 

Al via il primo giro di nomine. Draghi sceglie la discontinuità per Fs

Luigi Ferraris amministratore delegato, Nicoletta Giadrossi presidente: con questi due nomi il premier Mario Draghi inaugura una nuova stagione alla guida di Ferrovie dello Stato. La scelta arriva dopo un colloquio con il ministro dell'Economia Daniele Franco e dopo un lungo lavoro di valutazione con il coinvolgimento di una società di cacciatori di teste, e sembra preludere a un'altra scelta di discontinuità, attesa nelle prossime ore con la probabile nomina alla guida di Cassa depositi e prestiti di Dario Scannapieco come amministratore delegato al fianco del presidente Giovanni Gorno Tempini confermato dalle fondazioni ex bancarie. Per l'Ad uscente di Cdp, Fabrizio Palermo, che vanta i risultati ottenuti e un diffuso sostegno in maggioranza, a partire dal M5S, potrebbe arrivare l'indicazione al vertice di un'altra partecipata. Il cosiddetto “metodo Draghi” segna anche il dossier delle nomine: delle decisioni sono stati informati i leader di maggioranza che sul punto per il momento non hanno nessuna voce in capitolo. Diverso, probabilmente, sarà nel delicato capitolo dell’indicazione dei componenti dei Cda: il Movimento 5 stelle, in particolare, va in forte pressing per la conferma di Palermo a Cdp; il manager fino all'ultimo resta in partita e fanno emergere subito qualche mal di pancia tra i pentastellati le indiscrezioni che danno per probabile l'indicazione di Scannapieco, ora alla Bei. Ma per potrebbe arrivare un nuovo incarico: si citano in particolare come possibili due società i cui Cda non sono in scadenza imminente: Invitalia, guidata dall'ex commissario all'emergenza Domenico Arcuri, o Leonardo, se per Alessandro Profumo, condannato in primo grado con sentenza non definitiva per Mps, dovesse arrivare un'uscita di scena anticipata. 

Ancora qualche giorno dovrà trascorrere invece per il rinnovo dei vertici della Rai, dal momento che l'assemblea si svolge in seconda convocazione il 14 giugno. Su questo dossier entreranno più direttamente i partiti, non solo per la nomina dei componenti del Cda (uno in quota Lega, uno Fdi o Fi, uno Pd, uno M5S), ma anche per il voto con cui la commissione di Vigilanza Rai dovrà dare, a maggioranza di due terzi, il via libera al nome del futuro presidente. Per questa casella salgono, nel borsino della maggioranza, le quotazioni di Alessandra Perrazzelli, vicedirettore generale della Banca d'Italia, che da alcuni viene indicata anche come possibile Ad e che per la presidenza potrebbe avere il profilo giusto soprattutto se l'incarico di amministratore delegato andasse a un uomo, magari interno all'azienda. Per la presidenza continuano a circolare anche i nomi del giornalista Ferruccio De Bortoli, che però avrebbe declinato, dell'ex dg Mauro Masi, di Simona Agnes o della giornalista Paola Severini Melograni. Per il ruolo di amministratore delegato continuano a essere considerati in partita gli interni Maurizio Ciannamea, responsabile dei palinsesti e reputato gradito alla Lega, Paolo Del Brocco, Ad di Rai Cinema, o le esterne Eleonora Ripa, di OpenFiber, Laura Cioli già in Rcs, Francesca Bria presidente di Cdp Venture Capital e considerata stimata dal Pd, che potrebbe indicarla come consigliere.

 



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