L’Istat stima una crescita del Pil dello 0,2%

Secondo l’Istat nel primo trimestre dell'anno il pil italiano (corretto per giorni lavorativi) è cresciuto dello 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti. L'economia è così uscita dalla recessione tecnica dovuta ai due cali consecutivi del prodotto interno lordo registrati negli ultimi due trimestri del 2018, entrambi chiusi a -0,1%. Secondo i dati della prima stima flash dell'Istat, su base tendenziale cioè nel confronto con il primo trimestre 2018, la crescita è stata dello 0,1%.  La variazione congiunturale del Pil, osserva l'Istat, è la sintesi di incrementi del valore aggiunto sia nel comparto dell'agricoltura, silvicoltura e pesca, sia in quello dell'industria, sia in quello dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo negativo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto positivo della componente estera netta. La variazione acquisita per il 2019 è pari a +0,1%. Per l’Istituto di statistica, all'inizio del 2019 l'economia italiana ha registrato un moderato recupero che ha interrotto la debole discesa dell'attività registrata nei due trimestri precedenti. Nel complesso, l'ultimo anno si è caratterizzato come una fase di sostanziale ristagno del pil, il cui livello risulta essere nel primo trimestre del 2019 pressoché invariato rispetto a quello di inizio del 2018. Positivo il commento del Ministro dell’economia Giovanni Tria e del vice premier Luigi Di Maio che ha dichiarato: “L'Italia fuori dalla recessione dimostra che la direzione intrapresa dal Governo è quella giusta. Andiamo avanti come un treno verso il cambiamento”.

Nonostante le tensioni il Cdm dà il via libera alle nomine Bankitalia

Il Consiglio dei ministri convocato martedì sera dopo la missione di sistema a Tunisi del premier Giuseppe Conte e dei vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio, non ha fatto che certificare le fortissime tensioni interne alla maggioranza tra la Lega e il M5S. A nulla è servito non trattare il delicato caso delle possibili dimissioni del sottosegretario ai trasporti Armando Siri. La riunione a Palazzo Chigi è durata circa un'ora e mezza e, alla fine, il Cdm ha ratificato le nomine decretate per via Nazionale dal Consiglio Superiore di Bankitalia: Fabio Panetta nuovo direttore generale con Luigi Signorini, Daniele Franco e Alessandra Perrazzelli a completare il Direttorio. Toccherà ora al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con un decreto ad hoc, ufficializzarle. Eppure, dalla Lega arriva un sì con riserva: i malumori si concentrano sulle nomine esterne che “non valorizzerebbero le tante risorse interne”; nel mirino, quindi, finiscono in questo caso Franco e Perrazzelli. Alla fine la Lega dice sì ma annuncia che, a giorni, presenterà una riforma di Bankitalia.

Per l’Istat a marzo cresce l’occupazione

L’Istat certifica che a marzo la stima degli occupati è in crescita rispetto a febbraio (+0,3%, pari a +60 mila unità); anche il tasso di occupazione sale, arrivando al 58,9% (+0,2 punti percentuali). Su base annua l'occupazione cresce dello 0,5%, pari a +114 mila unità. ​Il tasso di disoccupazione a marzo 2019 è diminuito di 0,4 punti rispetto a febbraio arrivando al 10,2%. L'espansione, su base annua, interessa entrambe le componenti di genere, i 15-24enni (+63 mila) e gli ultracinquantenni (+210 mila). Al netto della componente demografica la variazione è positiva per tutte le classi di età. In un anno crescono soprattutto i dipendenti a termine (+65 mila) e si registrano segnali positivi anche per gli indipendenti (+51 mila), risultano invece sostanzialmente stabili i dipendenti permanenti. Giù la disoccupazione giovanile: ai minimi da 2011. Cala a marzo al 30,2% la disoccupazione giovanile tra 15 e 24 anni, il minimo da ottobre 2011, rileva l'Istat spiegando che nel mese si è registrata una riduzione di 1,6 punti rispetto a febbraio e di 2,5 punti sull'anno. Il tasso di occupazione in questa fascia di età sale al 18,6%. Secondo il ministro dell’economia Giovanni Tria “I dati comunicati dall’Istat mettono in evidenza il positivo andamento del mercato del lavoro, con il tasso di disoccupazione che scende a marzo al 10,2%. Da segnalare in particolare, oltre all’aumento dei giovani occupati e delle posizioni permanenti, il miglioramento del tasso di occupazione che risale al 58,9%, tornando ai livelli massimi dell’aprile 2008. Numeri che testimoniano la solidità e la tenuta dell’economia italiana”.

Per l’Eurostat l'Italia resta il terz'ultimo paese per disoccupazione

Nonostante i progressi compiuti, il tasso di disoccupazione registrato in Italia lo scorso marzo (10,2) è risultato essere inferiore solo a quelli di Grecia (18,5%) e Spagna (14%), ha reso noto Eurostat. Situazione analoga per la disoccupazione giovanile, dove a marzo è stata la Grecia a segnare il tasso più alto (39,7%) seguita dalla Spagna (33,7%) e dall'Italia (30,2%). Nell'insieme dell'Eurozona la quota dei senza lavoro è scesa dal 7,8 di febbraio al 7,7%, il livello più basso da settembre 2008.

Su Alitalia Di Maio ammette che manca un socio per 15%

Per il futuro di Alitalia bisogna trovare ancora un socio che detenga il 15% del capitale. Il vicepremier Luigi Di Maio, ospite in tv, si limita a dire che “ci sono, in questi giorni le trattative, offerte che stanno arrivando”. I tre Commissari straordinari che gestiscono la compagnia aerea, assieme a Fs che si è impegnata a rilanciarla, “le stanno analizzando”. Lo schema da cui partire include le Ferrovie, il ministero dell'Economia e Finanze (Mef) e la compagnia americana Delta. “Manca un 15%”, spiega il ministro dello Sviluppo economico, senza precisare chi potrebbe essere l'ultimo socio e non chiarendo quali siano stati gli sviluppi rispetto a quello che si era capito finora: 30% a Fs, 15% a Delta e 15% al Mef, che in totale arrivano al 60%. Il tassello mancante, comunque, potrebbe costar caro e per questo da Confindustria auspicano che si faccia presto. Secondo quanto viene ricostruito, le due possibili alternative sono Lufthansa o una partnership con Atlantia. Siglare un'intesa con i tedeschi significherebbe inserire la nuova Alitalia in un sistema di trasporto aereo collaudato, ma rinunciare a una parte dei lavoratori, visto che l'interesse riguarda solo una metà delle attività di volo: si potrebbe perciò arrivare a 5mila esuberi. L'alternativa potrebbe essere Atlantia, società che gestisce Autostrade e gli Aeroporti di Roma (Adr). Il problema è che la società, per via del crollo del ponte autostradale di Genova, ha ridotto al minimo i rapporti col Governo, anzi con il M5S, che ne ha chiesto la revoca delle concessioni. E a breve proprio Atlantia risponderà alle ultime contestazioni fatte dal ministero dei Trasporti.

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Settimana Economica 27 aprile - 3 maggio 2019



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