Allarme UE: in Italia crescita bassa e incertezza politica

La Commissione europea conferma le stime di crescita per l'Italia, ma intravede un rallentamento derivato anche dell'incertezza circa l'esecutivo. Senza un Governo ci sarebbero possibili riflessi negativi sul mercato e sulla ripresa economica. Duro anche il commissario agli affari economici, Piere Moscovici, che ha dichiarato che gli sforzi di correzione dei conti fatti dall'Italia per il 2018 “sono pari a zero”.

Secondo i dati contenuti nelle stime economiche di primavera, dopo l'accelerazione della crescita nel 2017, l'economia italiana crescerà dell'1,5% quest'anno, sostenuta largamente dalla domanda interna, mentre calerà nel 2019 dove è prevista all’1,2%. Per la Commissione l’Italia rimane il paese a livello europeo con la crescita più bassa.

L'Europa preme sull'Italia su due fronti. Da una parte, perché si accelerino i tempi per la formazione del prossimo esecutivo. E dall'altra sul risanamento dei conti. Per la Commissione: “L'incertezza politica è diventata più pronunciata e, se prolungata, potrebbe rendere i mercati più volatili e intaccare il sentimento economico e i premi di rischio”. E ammonisce che “i rischi per le prospettive di crescita sono diventati più inclinati verso il basso”.

Per quanto riguarda la stabilità dei conti, la Commissione stima che non ci siano in vista correzioni strutturali del deficit in rapporto al Pil: il disavanzo al netto degli effetti del ciclo economico e delle misure una tantum calcolato come percentuale del Pil potenziale, sarebbe pari all'1,7% del Pil nel 2017 (in peggioramento di 0,3% rispetto al 2016), nel 2018 resterà all'1,7% e nel 2019 peggiorerà di 0,3 punti percentuali portandosi al 2%.

I numeri rafforzano la convinzione che dall’Europa arriverà una richiesta di correzione strutturale dei conti superiore a 5 miliardi e quindi intorno allo 0,3% del Pil. Nelle stime la Commissione non dà alcuna indicazione sull'eventuale manovra correttiva che dovrebbe varare l'Italia, perché non c'è ancora un nuovo governo.

Per quanto riguarda gli altri numeri del bilancio italiano, la Commissione stima che, senza interventi normativi, nel 2018 Il deficit/Pil nominale italiano calerà dal 2,3% nel 2017 all'1,7% e nel 2019 resterà a quel livello. Il rapporto debito/Pil passerà dal 131,8% nel 2017 al 130,7% nel 2018 e al 129,7% nel 2019. Il governo prevede 130,8% quest'anno e 128% l'anno prossimo.

Istat, a marzo disoccupazione all'11%

Dati positivi sul fronte del mercato del lavoro. Secondo quanto evidenziato dall'Istat a marzo il tasso di disoccupazione generale rimane stabile all'11,0%, continuando a viaggiare sui livelli più bassi da settembre del 2012 ma sopra di 5 punti percentuali rispetto ai valori pre-crisi. Crescono gli occupati (+62 mila, rispetto a febbraio), mentre sono in forte calo gli inattivi (-104 mila).

Il tasso di occupazione, il rapporto tra occupati e la popolazione di riferimento in età lavorativa, al 58,3% in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente e ad un livello record dall'ottobre 2008, quindi nel periodo pre-crisi, quando il tasso fu del 58,5%. In miglioramento anche il dato relativo ai giovani.  A marzo la disoccupazione giovanile, tra i 15 e i 24 anni, scende al 31,7%, calando di 0,9 punti percentuali rispetto a febbraio, registrando il tasso più basso da dicembre 2011.

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Settimana economica 29 aprile - 4 maggio 2018

 



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