Sfuma l’ipotesi della procedura d’infrazione. Conte e Tria rassicurano sul 2020

Il rischio di una procedura d’infrazione per debito sfuma grazie alla correzione varata dal Governo. Certo, potrebbe ripresentarsi in autunno se la manovra 2020 non rispetterà i criteri del patto di stabilità o se l'Italia non dovesse dar seguito agli impegni presi in quest'ultima lettera inviata a Bruxelles dal premier Giuseppe Conte e dal ministro Giovanni Tria. Ma è una storia ancora da scrivere: la procedura si apre per deviazioni esistenti e quella del 2019 è stata per adesso azzerata. “L'Europa ci riconosce serietà e responsabilità”, ha detto Conte. Tria si rallegra per il doppio premio: “L'accordo con la Commissione e, ancora più importante, la reazione estremamente positiva dei mercati, con lo spread sotto i 200 punti”. Le discussioni “franche e costruttive”, spiega il commissario Pierre Moscovici, hanno portato alla “buona notizia per l'Italia, l'Eurozona e per le regole che la governano”.

A giugno la Commissione aveva posto tre condizioni: compensare lo scarto del 2018, quello del 2019 da 0,3 punti percentuali e ottenere garanzie sul bilancio 2020. Il pacchetto approvato dal Governo il 1 luglio, sottolinea la Commissione nella sua analisi, “contiene una correzione di bilancio di 7,6 miliardi di euro o lo 0,42% del Pil in termini nominali”, oltre al congelamento di altri 1,5 miliardi. Si tratta di “un aggiustamento più importante del previsto, di +0,3%, spiega Moscovici, che compensa tra l'altro gran parte della deviazione del 2018”. Il Governo in pratica conferma che il deficit nominale si fermerà al 2,04% annunciato a dicembre, “anche in assenza di crescita”.

Inoltre, dopo qualche resistenza l'Italia ha anche formulato le garanzie sul 2020 su cui insisteva la Ue. Nella lettera di Conte e Tria, il Governo s’impegna formalmente a far calare il debito come prevede il patto di stabilità; in particolare promette di sterilizzare le clausole Iva con misure alternative, di fare anche l'anno prossimo risparmi da quota 100 e reddito di cittadinanza, di rivedere gli sconti fiscali e di fare una nuova spending review. Anche se i dettagli saranno precisati solo nella prossima bozza di legge di Bilancio, il tono della lettera è bastato all'Ue perché c’è il chiaro impegno al consolidamento dei conti, assieme a quello per le riforme strutturali richieste dalle raccomandazioni.

Per Tria non si parla di manovra correttiva ma di una correzione di bilancio

Non è stata una manovra correttiva ma una correzione di bilancio in base agli andamenti della finanza pubblica, una correzione molto forte che ha portato a un aggiustamento strutturale dello 0,3-0,4%, “il più grosso degli ultimi anni”, e per di più in una fase difficile per l'economia. Giovanni Tria difende così l'operazione che ha consentito al Governo italiano di evitare la procedura d’infrazione per debito eccessivo e che “ci ha messo anche in sicurezza sui mercati finanziari”. L’operazione non è in alcun modo legata alla partita delle nomine, assicura il Ministro nella sua audizione davanti alle Commissioni Bilancio e Finanze del Senato, ed è fondamentale perché mettere in sicurezza i conti pubblici garantisce l'efficacia degli interventi di riduzione fiscale che altrimenti non hanno effetto: “Non basta ridurre le tasse se c'è una situazione d’incertezza sul futuro, nessuno investe e nessuno consuma perché stanno tutti lì ad aspettare la tempesta”.

L’obiettivo del Governo è ridurre le tasse

La riduzione delle tasse è uno dei punti su cui si sta lavorando per il 2020. Nei prossimi giorni, come annunciato dal premier Giuseppe Conte, partirà a palazzo Chigi un tavolo di lavoro ad hoc: niente numeri né dettagli ma la flat tax “vogliamo farla bene, efficace e incisiva e ovviamente sostenibile sul piano finanziario”. Di certo i margini per il piano leghista della tassa piatta sono stretti, strettissimi. E se la manovra per il prossimo anno “non sarà lacrime e sangue”, come assicura il titolare dei conti pubblici, non per questo ha davanti a sé un cammino facile. Il lavoro per redigere la bozza di Bilancio, che deve essere pronta entro il 15 ottobre, è già iniziato. La direzione, conferma Tria, è quella indicata dal Parlamento all'approvazione del Def, ovvero scongiurare gli aumenti Iva con misure alternative per non appesantire il carico fiscale e procedere sul sentiero della riduzione del debito, concetto ribadito alla commissione di Bruxelles.

“L'intenzione, abbiamo detto nella lettera, è avere anche in futuro una compliance con il braccio preventivo del patto di stabilità. Non c'è una cifra nella lettera perché bisognerà vedere l'andamento dell'economia e quello che dovrà essere l'obiettivo dell'aggiustamento strutturale per il prossimo anno, che un minimo dovrà essere fatto”. Del resto, se l'Italia ha scampato la procedura, lo sguardo della commissione europea è ben attento, come confermato dalla lettera inviata dal vicepresidente Ue Valdis Dombrovskis e dal commissario Pierre Moscovici: “La commissione terrà sotto sorveglianza l'effettiva implementazione del pacchetto di misure contenente l'assestamento di bilancio e il decreto che congela 1,5 miliardi di spesa dai fondi di reddito e quota 100, monitorerà attentamente l'esecuzione della manovra e valuterà la conformità del programma di bilancio con il patto di Stabilità e crescita”.

La disoccupazione scende sotto il 10%

Il tasso di disoccupazione a maggio è sceso al 9,9%, 0,2 punti percentuali in meno rispetto ad aprile. Lo rileva l'Istat. Si tratta del valore più basso dal febbraio del 2012. Per la prima volta da oltre sette anni il tasso di disoccupazione perde così la doppia cifra. In calo anche la disoccupazione giovanile tra i 15-21enni che ha toccato il 30,5%, lo 0,7% in meno rispetto ad aprile. I disoccupati scendono così a 2.580 mila, 192 mila in meno dell'anno precedente. Risulta invece in crescita la stima degli occupati (+67mila sul mese precedente) e il tasso di occupazione è salito al 59,0%, il valore più alto da quando sono disponibili le serie storiche, ovvero dal 1977. Scorporando il dato sui nuovi posti di lavoro (+67 mila) per tipologia, si registra una crescita in tutte le categorie.

Salgono sia i dipendenti stabili (+27 mila) e a termine (+13 mila) sia gli indipendenti (+28 mila). Meno incoraggiante la lettura dei dati analizzando le diverse classi di età: l'aumento degli occupati è fermo nella fascia 15-24 anni, sale di di 12 mila unità in quella 25-34 anni, scende di 34 mila in quella 35-49 mentre cresce vistosamente in quella di over 50. “Disoccupazione sotto il 10% per la prima volta dopo anni, lavoratori italiani in crescita e ai massimi storici dal 1977. Avanti così, tagliare le tasse a imprenditori, lavoratori e famiglie è un dovere morale”, ha commentato il vice premier e ministro dell'Interno Matteo Salvini.  Sulla stessa linea Luigi DI Maio: “Le notizie che leggiamo questa mattina ci dicono che quella di oggi è davvero una bella giornata. Dopo esser stato attaccato per mesi dai partiti d'opposizione che me ne hanno dette di tutti i colori, ridicolizzando il decreto dignità, ancora una volta sono felice di smentire questi chiacchieroni con i fatti”.

Scarica la settimana economica

Settimana Economica 29 giugno - 5 luglio 2019



Seguici sui Social


2

Nomos Centro Studi Parlamentari è una delle principali realtà italiane nel settore delle Relazioni IstituzionaliPublic Affairs, Lobbying e Monitoraggio Legislativo e Parlamentare 

Vuoi ricevere tutti i nostri aggiornamenti in tempo reale? Seguici sui nostri canali social