DEF: Gentiloni pronto a rinvio di due o tre settimane

Il premier Paolo Gentiloni, secondo quanto si apprende da fonti di palazzo Chigi, avrebbe ipotizzato il rinvio di due o tre settimane alla presentazione del Documento di Economia e Finanza (DEF) da parte del governo. Sarebbero infatti in corso contatti con i presidenti di Camera e Senato e i leader dei principali partiti per cercare di trovare un accordo dal momento che, qualora si andasse verso la formazione di un nuovo esecutivo, sarebbe più logico che a presentare il Documento fosse il nuovo governo.

Qualora invece la formazione di un nuovo esecutivo dovesse protrarsi oltre le due o tre settimane, sarebbe lo stesso governo Gentiloni a presentare il DEF a politiche invariate. Il rinvio a tempo della presentazione sarebbe stato concesso dalla Commissione Europea anche sulla base di analoghi precedenti di coincidenza tra la scadenza del Def e cambiamenti di governo in singoli paesi membri dell'Unione.

La disoccupazione a febbraio cala al 10,9%

La disoccupazione a febbraio torna a scendere, passando al 10,9% dall'11,1% del mese precedente. Lo rileva l'Istat, spiegando che il tasso risulta pari a quello già registrato a dicembre, quando si sono toccati i minimi da agosto 2012. Dopo il rialzo di gennaio, calano dell'1,7% anche le persone in cerca di occupazione (-49mila). Su base annua, la contrazione è ancora più netta: -4,8% (-143mila). Si contano così 2 milioni 835 mila disoccupati.

A febbraio la stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni aumenta dello 0,2% (+28 mila). L’aumento interessa prevalentemente le donne e i 25-34enni. Il tasso di inattività sale al 34,7% (+0,1 punti percentuali). Rispetto a febbraio 2017, gli inattivi restano sostanzialmente stabili. Cresce la disoccupazione tra gli under 25. Secondo le stime provvisorie dell’Istat il tasso di disoccupazione giovanile sale al 32,8% (+0,3 punti).

Rapporto debito-Pil, prelievo fiscale e reddito delle famiglie

Per quanto riguarda il debito-Pil, l'Istat rileva che nel 2017 sale a 2.263 miliardi, ossia il 131,8% del Pil (contro il 131,5 per cento stimato in precedenza). L'Istituto rivede quindi al rialzo il dato sul debito pubblico dopo la riclassificazione di Eurostat che include l'impatto della liquidazione della Banca popolare di Vicenza e Veneto Banca.

Il prelievo fiscale nel 2017 si è attestato al 42,5% del Pil, in calo dal 42,7% del 2016. Lo rileva l'Istat nei conti trimestrali, aggiungendo che invece nel quarto trimestre la pressione fiscale è stata pari al 48,8%, in riduzione di 0,8 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Nel 2017, il reddito disponibile delle famiglie italiane è salito dell'1,7% rispetto all'anno precedente: si tratta del maggior rialzo registrato dal 2011, quando era stato del 2,5 per cento. In crescita anche la spesa per consumi rilevata nel Conto trimestrale delle amministrazioni pubbliche, reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società diffuso oggi dall'Istat, che risulta pari a +2,5%; anche in questo caso il maggior incremento da sei anni questa parte. Il potere d'acquisto sale dello 0,6%, mentre la propensione al risparmio è scesa dall'8,5% al 7,8% (più bassa dal 2012).

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Settimana economica 31 marzo - 7 aprile 2018



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