A una settimana dalla chiusura dei lavori parlamentari per la pausa estiva, al Mef si lavora a pieno ritmo alla legge di Bilancio per il 2018. Il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan ha le idee precise su quali siano le priorità da seguire: “Gli interventi più urgenti sono quelli a favore dei giovani”, ha ribadito intervenendo a un convegno di Confcommercio.

Secondo il Ministro i dati sulla disoccupazione giovanile e sui cosiddetti neet, cioè coloro che non cercano un lavoro e non studiano, “impongono misure straordinarie” e per questo va creato un sistema di decontribuzione selettivo e soprattutto permanente.

Padoan ha poi ribadito che la prossima legge di bilancio sarà basata sulla riduzione del deficit e sul saldo primario positivo per rispondere all’esigenza di passare da una stabilizzazione del debito a una sua riduzione. Questa necessità però non impedirà di prevedere misure per la crescita e l’ inclusione sociale.

Il titolare di via XX Settembre si è detto fiducioso e confortato dal fatto che per il terzo anno consecutivo il Pil è in crescita e che tale aumentonon deriva da un deficit pubblico in espansione, che l’occupazione sia incrementata, anche se a suo giudizio non ancora abbastanza, e i consumi di famiglie e imprese sono tornati in positivo e presentano notevoli trend di crescita.

Padoan ha però ribadito che i margini d'intervento sul lato degli investimenti sono stretti e che il Governo dovrà utilizzarli in maniera molto attenta e mirata. I conti sono presto fatti: la disattivazione delle clausole di salvaguardia determina un impiego di 19,5 miliardi di euro, il contrasto alla povertà e la riduzione del cuneo fiscale per i giovani altri 4, per un totale di 23,5 miliardi. Le risorse reperite dalla manovrina 2017 sono state 4 miliardi, dalla maggiore flessibilità concessa dall’Unione Europea sono venuti 9 miliardi e dal maggior gettito 2,5, per un totale di 15,5 miliardi.

 

Secondo l’Istat a luglio l'indice del clima di fiducia dei consumatori, è aumentata leggermente passando da 106,4 a 106,7. Invece, l'indice composito del clima di fiducia delle imprese ha registrato una diminuzione spostandosi da 106,3 a 105,5.

I giudizi circa la situazione economica del Paese, ha spiegato l'Istat, sono in peggioramento mentre le relative aspettative sono in miglioramento. Continuano a peggiorare, per il quarto mese consecutivo, le aspettative sulla disoccupazione. Per quanto riguarda le opinioni sull'andamento dei prezzi al consumo, si rileva un deciso aumento sia della quota di individui che ritengono i prezzi diminuiti negli ultimi 12 mesi sia di quella di coloro che si aspettano una diminuzione nel prossimo anno.

 

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Settimana economica 21 - 28 luglio 2017



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