Sabato scorso il Consiglio dei ministri ha approvato la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Def). L’annuncio è stato dato in conferenza stampa dal Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e dal Ministro dell’economia Pier Carlo Padoan.

Il nuovo testo rivede sensibilmente al rialzo le previsioni formulate lo scorso aprile e stima per il 2017 una crescita del Pil dell'1,5%. Stessa previsione confermata per il 2018 e il 2019. Nel testo approvato in primavera veniva messa in conto una crescita dell'1,1% nel 2017 e dell'1% nel 2018 e nel 2019. 

Sale anche il deficit, che il prossimo anno viene portato all'1,6% dall'1,2% previsto. Rispetto inoltre al nuovo quadro tendenziale, cioè cosa accadrebbe a politiche invariate, si passa all'1,6% dall'1%. Questa differenza di sei decimi di punto rappresenta il maggior deficit che il nostro Paese utilizzerà per le misure nella prossima legge di bilancio per la completa sterlizzazione della clausole di salvaguardia.

Quanto ai prossimi anni, nel 2019 l'indebitamento netto dovrebbe scendere allo 0,9% e nel 2020 a 0,2% sino a giungere al pareggio di bilancio l’anno successivo. Il debito pubblico, anche al netto del sostegno al sistema bancario, nel 2017 è destinato per la prima volta da molti anni a scendere. Dal 132% sul pil stimato dall'Istat per il 2016 si passerà al 131,6% nel 2017 e al 129,9% nel 2018.

Gentiloni, parlando della prossima manovra, ha ribadito che le risorse disponibili nella legge di bilancio 2018 verranno impiegate in scelte selettive che privilegeranno il sostegno: all’occupazione giovanile; agli investimenti pubblici e privati e al potenziamento degli strumenti di lotta alla povertà. Il premier ha poi chiarito che le coperture della legge di bilancio 2018 saranno composte grosso modo in un terzo di tagli strutturali alla spesa pubblica e due terzi di misure sul versante delle entrate.

Secondo i dati dell’Istat, nel mese di agosto le esportazioni extra Ue sono state in forte aumento. Crescono infatti del 4% più delle importazioni che sono in rialzo del 2,5% sul mese precedente. In crescita anche il surplus commerciale, che è di 2.530 milioni, in deciso aumento rispetto ai 2.127 dell'agosto 2016. In particolare si registra un balzo in avanti dell'avanzo nell'interscambio di prodotti non energetici: 5.138 milioni in più rispetto ai 4.194 dello stesso mese dell'anno precedente.

Guardando ai Paesi, rispetto allo stesso mese del 2016, l'export verso Cina (+26,6%), Russia (+20,9%), paesi MERCOSUR (+16,7%), Turchia (+14,5%) e Svizzera (+11,5%) aumenta in misura superiore rispetto a quello medio delle esportazioni. In flessione le vendite di beni verso i paesi OPEC (-5,9%), paesi ASEAN (-1,2%) e Stati Uniti (-1,1%). Anche le importazioni sono comunque in espansione: in particolare dalla Russia (+54,7%), l'India (+14,8%) e i Paesi OPEC (+6,4%), che registrano aumenti superiori a quello medio delle importazioni.

 

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Settimana economica 23 - 29 settembre 2017



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