Cingolani ha presentato il piano per il risparmio energetico in Cdm

Il Ministro Roberto Cingolani ha presentato in Cdm il piano di risparmio sul gas: grazie anche all’utilizzo di combustibili alternativi per limitati periodi l'Italia potrà utilizzare dai 3 ai 6 miliardi di metri cubi di gas in meno in un anno. Il Governo tiene sotto stretta osservazione il dossier energia e vuole essere pronto se la situazione dovesse peggiorare, ma, almeno per ora, non intende procedere con razionamenti drastici. Anche se Vladimir Putin dovesse interrompere le forniture, per il ministro, l'Italia non sarebbe troppo in difficoltà. Gli stoccaggi, spiega Cingolani a Draghi e ai colleghi, si avvicinano ormai all'83%. Certo l'ipotesi che anche le imprese siano chiamate a contribuire al risparmio energetico con un razionamento della produzione resta sul tavolo, ma se questa misura si renderà necessaria avverrà di concerto con il mondo produttivo. A fronte di sospensioni delle macchine, il Governo pensa a interventi a tutela delle aziende. Più che su ristori, però, viene spiegato, si ragiona su interventi di organizzazione e ottimizzazione del lavoro, con un occhio a possibili snellimenti di carattere burocratico.

Ecco perché il piano sui risparmi è legato a doppio filo con il decreto emergenze, che dovrebbe essere approvato in Cdm la settimana prossima. Inoltre, Cingolani illustra in Cdm due misure ministeriali che dovrebbero essere pronte entro metà settembre, che riguardano l'energy release (circa 18 twh) e il gas release (circa 2 miliardi di metri cubi) a prezzi controllati per supportare le aziende energivore e gasivore. Nessuna misura, però, è la certezza, riguarderà la scuola con un eventuale ritorno in dad. E anche il possibile ricorso allo smart working per i dipendenti pubblici per ora non è all'ordine del giorno. Quanto all'illuminazione di strade e vetrine, allo stato attuale sono le diverse amministrazioni comunali ad aver risposto in modo diverso in base alle esigenze. Adesso il Governo studia una regola per il Paese. 

Palazzo Chigi intende poi richiedere la collaborazione di tutti i cittadini, facendo leva più sul buon senso che sulla paura. Sulla scia delle campagne sul risparmio dell’acqua e dell’energia della Presidenza del Consiglio dei ministri, al fine di informare famiglie e imprese delle opportunità offerte dal risparmio del gas, verrà lanciata a breve una campagna informativa che spiegherà alcuni semplici accorgimenti per ridurre l’uso del gas attraverso un migliore utilizzo del riscaldamento e degli elettrodomestici. La partita più grande, comunque, è quella europea. La trattativa va avanti sia sul tetto al prezzo del gas che sul disaccoppiamento del costo dell’energia elettrica rinnovabile rispetto all’energia prodotta con gas. Questi temi saranno sul tavolo delle prossime riunioni del 7 e 9 settembre, rispettivamente in Commissione e alla ministeriale dei 27 paesi membri. L'apertura arrivata da Berlino e la chiusura del prezzo del gas al Ttf di Amsterdam a 243 euro al megawattora fanno ben sperare. 

Confindustria lancia l’allarme, il governo accelera sul decreto emergenze

Il governo cerca di accelerare sul prossimo decreto emergenze che potrebbe approdare nel Cdm della prossima settimana. Al centro del provvedimento che cercherà di mitigare gli effetti dello tsunami energetico, ci sarebbero in particolare le imprese, messe in ginocchio dal caro bollette e dalla mancanza di liquidità. In giornata l'allarme-appello di Confindustria è risuonato forte e chiaro: “Stiamo affrontando un terremoto economico” ha detto il presidente Carlo Bonomi “il governo può e deve intervenire, non possiamo aspettare due mesi”. Il numero uno degli industriali ha definito l'industria “un tema di sicurezza nazionale” evidenziando che “un problema di questa dimensione mette a rischio il sistema industriale italiano, il reddito e l'occupazione”. Il grido d'allarme non rimane inascoltato: l'esecutivo da giorni sta cercando di stringere sulle nuove misure, attraverso un confronto continuo con le categorie, ma per concretizzare serve capire l’entità delle entrate. In particolare, i tempi per quantificare le quote che entreranno dalla tassazione sugli extraprofitti. Per questo, salvo accelerazioni improvvise, c’è chi ipotizza che il Cdm risolutivo si riunisca tra giovedì o venerdì prossimo. 

Intanto, il premier Mario Draghi consegna ai suoi ministri (e forse non solo a loro) un messaggio forte e chiaro: continuiamo a lavorare sodo, per raggiungere quanti più risultati possibili nei prossimi due mesi. L'agenda dei compiti da portare a termine è fittissima e va dai provvedimenti che vanno smaltiti fino ai preziosi target del Pnrr, da centrare in tempo per non perdere le risorse a disposizione. E, ovviamente, annovera anche il nuovo provvedimento per fronteggiare il caro energia. Mentre si sta valutando come intervenire di nuovo con il credito di imposta per le imprese energivore, i tecnici del governo stanno studiando sia la possibilità di intervenire direttamente per le Pmi in crisi di liquidità, sia l'ipotesi di riservare quote di elettricità a buon mercato (provenienti dalle rinnovabili) a determinati settori industriali. 

Al momento l’ipotesi di uno scostamento di bilancio sarebbe da escludere, ma diverse forze politiche, in particolare Lega e Forza Italia, continuano ad indicare questa strada. “Occorre immediatamente uno scostamento da 30 miliardi per evitare di doverne mettere 100 tra qualche mese per pagare cassa integrazione e disoccupazione”, affermano i capigruppo leghisti di Camera e Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo. Per Silvio Berlusconi se ci sono i margini per intervenire senza ricorrere ad un nuovo scostamento di bilancio, “ovviamente è preferibile per tutti. Ma in ogni caso non possiamo assolutamente stare fermi”. Intanto il leader del M5S, Giuseppe Conte, chiede al Mef di “presentare la lista delle imprese che hanno versato e di quelle che non hanno versato” le tasse sugli extraprofitti. 

Salvini rilancia sul nucleare e annuncia: il centrodestra stravincerà

Basta con i tecnici, per Matteo Salvini è arrivato “il tempo della buona politica” e la Lega “ha sempre mantenuto gli impegni presi”. A Milano per chiedere l'abolizione del test di Medicina, e curare così la carenza di dottori in Italia, il leader di via Bellerio ribadisce l'intenzione di voler governare il Paese. “I sondaggi dicono che stiamo per stravincere, e che il centrodestra avrà i due terzi dei seggi, ma mi interessa vincere, e governare, un Paese vivo, non in ginocchio”, dice davanti all’Università Statale tornando a chiedere “un decreto Energia, un decreto di salvezza nazionale”. Subito, e non col nuovo governo, perché “fra sei mesi molte fabbriche non ci saranno più e molti operai saranno a casa”. “Noi chiediamo la fiducia agli italiani per la buona politica con la P maiuscola. Ci prendiamo le nostre responsabilità”, sostiene l'ex ministro dell'Interno, ammettendo di “non vedere l'ora che arrivi il 26 settembre”, ma non vuole correre il rischio di avere “un milione di disoccupati in piazza a novembre” per colpa di un Paese messo in ginocchio dai rincari di gas ed elettricità. 

Per questo motivo torna a incalzare il governo Draghi, e il leader del Pd Enrico Letta, su un decreto da “trenta miliardi subito, altrimenti rischiamo di perdere un milione di posti di lavoro”. “E' quello che spero tutta la politica decida di fare: la Lega dice è meglio spendere adesso 30 miliardi per salvare aziende, negozi e posti di lavoro piuttosto che spenderne 100 tra sei mesi per pagare disoccupazioni e casse integrazioni. Tutto il mondo sta andando in questa direzione: c’è un governo in carica per due mesi ancora almeno, non possiamo aspettare il nuovo governo”. Il futuro, invece, è nel nucleare, perché “tutto il mondo sta andando verso quella direzione” ed è quindi “fuori discussione che serva aprire le centrali”. “La Francia investe in sei nuovi reattori nucleari e noi compriamo l'energia a caro prezzo dai francesi. Siamo poco furbi”, dice rispondendo a Nicola Fratoianni, di Alleanza Verdi Sinistra, che ha chiesto al centrodestra e al leader del Terzo polo, Carlo Calenda, di indicare i luoghi dove vorrebbero costruire centrali nucleari. “Fratoianni dice no all'energia più sicura e pulita che esista, Salvini dice sì. Poi dove farla non lo decidono né Salvini né Fratoianni”. 

Dalla Puglia Conte attacca il draghismo e punta al sorpasso della Lega 

Giuseppe Conte, forte dei sondaggi che danno il M5S in crescita, incassa l'abbraccio della sua terra. A 24 giorni del voto, la campagna elettorale lo porta a San Giovanni Rotondo, il paese noto per Padre Pio. Soddisfatto della calda accoglienza delle piazze, il leader dei Cinque Stelle torna ad affondare il draghismo, attacca il Pd colpevole di aver rotto l'intesa del campo largo e registra soddisfatto, pur senza commentare, che secondo gli ultimi sondaggi, ormai tra lui e Salvini c’è un testa a testa per la conquista del terzo posto. L'avvocato del popolo posta su twitter una foto del primo comizio della giornata: “Quanto affetto questa mattina a San Severo! Avanti, sempre dalla parte giusta”. L'obiettivo dichiarato è parlare alla sinistra del Paese, lanciare la sua agenda sociale per rosicchiare voti tra i delusi del Pd e del governo e chi non vorrebbe andare a votare. “I temi della transizione ecologica, della legalità, dell'etica pubblica, dell'antimafia e della giustizia sociale sono nel nostro Dna”, osserva in un'intervista a Repubblica. “I numeri ufficiali sul lavoro precario e i salari da fame smentiscono le tante fake news sul reddito di cittadinanza, una misura oggi ancora più necessaria vista la grave crisi economica che stiamo vivendo”. 

Quindi attacca “gli orfani dell'agenda Draghi”, il Pd, Calenda, Renzi, che, aggiunge: “auspicano ancora di poter nascondere le loro responsabilità politiche dietro l'ombrello della formula Draghi”, “è un'agenda che non auspico affatto per la salute della nostra democrazia. La politica deve riappropriarsi di questo spazio pubblico, fare scelte di responsabilità”. Nessun rammarico per il mancato accordo con Enrico Letta: “Noi non ci siamo pentiti di nulla. Non dobbiamo pentirci di nulla anche perché è il vertice del Pd che ha fatto questa scelta cinica, e adesso si lamenta e agita lo spauracchio delle destre. Doveva pensarci prima”. I sondaggi ormai descrivono un Movimento in grande crescita a un passo dalla Lega, per alcuni addirittura davanti. Tuttavia, Conte attacca: “Due settimane fa ci davano al 5%, ora ci fa piacere vedere che siamo in ascesa. Questo entusiasmo mi dà la misura della voglia di riscatto che c’è nel Sud. Ho sempre detto che non facciamo la politica nel Movimento guardando i sondaggi. Lo dicevo prima e lo dico anche oggi che ci danno per aver superato la Lega. Il nostro obiettivo è raccogliere con il consenso popolare quanta più forza politica anche perché il cuore e il coraggio lo mettiamo noi per portare avanti le nostre battaglie in modo sempre più deciso e determinato”. 



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