Alle 13 il Parlamento è convocato in seduta comune per l'elezione di tre giudici della Corte costituzionale. L'esito dello scrutinio è ancora incerto. La tripletta di candidati su cui hanno deciso di puntare Pd, Alleanza popolare, Scelta civica e Forza Italia è la stessa della settimana scorsa: Augusto Barbera proposto dal Pd, Francesco Paolo Sisto da FI e Giovanni Pitruzzella sostenuto dalla maggioranza e in particolare dall'area centrista. Il M5s insisterà a votare il suo candidato, Franco Modugno, essendo venute meno, allo stato, le possibilità di un accordo con il Pd. Facile quindi prevedere che i veri protagonisti del voto saranno i franchi tiratori.

Alle 16.30 il Senato inizierà la discussione di alcune mozioni concernenti le politiche per il contrasto dei cambiamenti climatici. La commissione Affari costituzionali affronterà le proposte di legge sul riconoscimento e la concessione della cittadinanza. Nel pomeriggio, la commissione Lavori pubblici si confronterà con il disegno di legge di riforma della Rai, provvedimento giunto alla terza lettura. Nel corso della seduta prenderà il via dell'istruttoria della legge delega sugli appalti, anche questa giunta alla terza lettura. In commissione Industria proseguiranno le audizioni connesse all'esame della legge annuale sul mercato e la concorrenza; saranno auditi i rappresentanti del Movimento liberi farmacisti, dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e dell'Anci. Francesco Bevere, direttore dell'Agenas, sarà ascoltato dalla commissione Sanità nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul Servizio sanitario nazionale.

Alla Camera saranno discusse e votate le questioni pregiudiziali riferite al decreto-legge con cui il governo intende favorire il salvataggio di quattro istituti di credito, provvedimento che, con ogni probabilità, confluirà nel ddl di Stabilità. Successivamente riprenderà la discussione sul disegno di revisione costituzionale sul superamento del bicameralismo paritario e la ridefinizione dei rapporti tra lo Stato e le Regioni. Dalle 9 la commissione Bilancio riprenderà l'esame della legge di Stabilità: da oggi i lavori entreranno nel vivo ma l'attesa è tutta per le modifiche che verranno proposte dal governo. Nelle prossime due settimane i deputati dovranno affrontare non poche questioni difficili. Su tutte c'è quella legata alle misure destinate al Mezzogiorno che dal Senato sono state riservate proprio ai colleghi di Montecitorio. L'attesa è alta. Ap e Pd hanno presentato decine di emendamenti. Lo stesso presidente della commissione Boccia si è fatto garante dell'importante dossier. La commissione Finanze esaminerà lo schema di decreto legislativo attuativo della direttiva Ue relativa ai sistemi di garanzia dei depositi. La commissione Ambiente porterà avanti il dibattito sullo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva Ue relativa a pile e accumulatori. Le Comunicazioni della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni “Un New Deal per i consumatori di energia” e “Avvio del processo di consultazione pubblica sul nuovo assetto del mercato dell'energia” continueranno ad essere al centro dell'ordine del giorno della commissione Attività produttive. La commissione Affari sociali porterà avanti l'iter delle proposte di legge sull'istituzione del Registro nazionale tumori.

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi è uno dei leader mondiali in prima linea per difendere l'ambiente del pianeta. Il segretario del Pd è infatti volato a Parigi per partecipare alla Conferenza Onu sui cambiamenti climatici. Ban Ki-Moon, a nome dell'Onu, ha chiesto di limitare l'aumento della temperatura a “meno di 2 gradi”, con un accordo “vincolante”. La strada per arrivarci, però, è tutta in salita. Se l'Europa è relativamente unita su questo fronte, con impegni già assunti per il taglio delle emissioni del 40% entro il 2030, quello che è in gioco a livello globale, ha ricordato il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, è un'assunzione di "responsabilità politica". Sul punto a fare forti resistenze è l'India. Mentre la Cina è pronta ad aiutare i Paesi più poveri.



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