Al Senato proseguirà la discussione sulla conversione del decreto-legge sul rifinanziamento delle missioni internazionali delle Forze armate e dei programmi di cooperazione. I lavori prevedono poi il dibattito sulla legge delega in materia di diritto del lavoro, tema che rischia di segnare una netta spaccatura nel gruppo del Partito democratico. Gli esponenti della minoranza hanno infatti presentato degli emendamenti in contrasto con il documento votato dalla direzione nazionale del partito di lunedì; al centro del dibattito c'è sempre l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e la tutela per le persone disoccupate. Spetterà al capogruppo Luigi Zanda trovare i voti al Jobs act di Renzi; l'eventuale “soccorso azzurro” di Forza Italia avrebbe conseguenze politiche non trascurabili. Nel pomeriggio la commissione Affari costituzionali riprenderà l'esame del ddl governativo sulla riforma della Pubblica amministrazione. L'indagine conoscitiva sugli organismi della fiscalità e il rapporto tra contribuenti e Fisco sarà al centro dei lavori della commissione Finanze: saranno ascoltati i rappresentanti dello Studio Ambrosetti, di British American Tobacco Italia SpA e Philip Morris Italia Srl. Le proposte di legge in tema di politiche aerospaziali proseguiranno la propria istruttoria in commissione Industria, organo che, in sede consultiva, si occuperà anche della riforma della Pubblica amministrazione e del processo civile. In commissione Sanità proseguirà l'illustrazione degli emendamenti presentati alle “Deleghe al Governo in materia di sperimentazione clinica dei medicinali, di enti vigilati dal Ministero della salute, di sicurezza degli alimenti, di sicurezza veterinaria, nonché disposizioni di riordino delle professioni sanitarie, di tutela della salute umana e di benessere animale”.

L'assemblea della Camera inizierà l'esame del disegno di legge di conversione del dl sul contrasto della violenza negli stadi, provvedimento che contiene anche norme sul rifinanziamento dell'operazione della Marina militare “Mare nostrum” e di alcune attività connesse con con il comparto sicurezza. L'ordine del giorno prosegue con il seguito della discussione per la delega sulla riforma del Codice della strada. Nel primo pomeriggio i deputati ascolteranno l'informativa urgente del Governo sugli effetti per le imprese nazionali derivanti dalle sanzioni commerciali disposte dalla Federazione russa nei confronti dell'Unione europea. La commissione Finanze proseguirà il dibattito sulle proposte contenenti “Disposizioni in materia di emersione e rientro di capitali detenuti all’estero, nonché per il potenziamento della lotta all’evasione fiscale” e sullo schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di tassazione dei tabacchi lavorati e dei loro succedanei, nonché di fiammiferi. La conversione del decreto-legge “Sblocca Italia” continuerà a caratterizzare i lavori della commissione Ambiente. In commissione Attività produttive il governo risponderà ad un'interrogazione sui livelli di stoccaggio del gas in Italia e sulle strategie di approvvigionamento alternative. Con tutta probabilità la commissione Affari sociali voterà una proroga del termine dell'indagine conoscitiva sul ruolo, l’assetto organizzativo e le prospettive di riforma dell’Istituto superiore di sanità (ISS), dell’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) e dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Age.NA.S.).

Il governo ha varato ieri la nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (Def). Palazzo Chigi conferma la recessione e rivede al ribasso tutte le stime inserite nelle precedenti decisioni di finanza pubblica. Il Pil chiuderà quest'anno a -0,3 per cento per tornare a crescere, allo 0,6 per cento nel 2015. Pienamente rispettato però, sottolinea il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, il “fondamentale vincolo” del 3 per cento imposto dai Trattati istitutivi dell'Unione Europea. Nonostante il quadro macroeconomico presenti evidenti dati negativi, secondo l'esecutivo non ci sarà nessun bisogno di manovre aggiuntive. Anzi, ci saranno margini di manovra ricorrendo però a un maggiore indebitamento. Per il governo resta fondamentale il programma di riforme più volte annunciato, il presidente del Consiglio è pronto al tutto per tutto sul “Jobs act”. Non si esclude un voto di fiducia al termine del dibattito in Senato.



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