L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi a partire dalle 16 per proseguire l’esame della Legge Europea 2015 e la Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per l'anno 2015. Successivamente sarà esaminato il dl in materia di funzionalità del sistema scolastico e della ricerca.
Per quanto riguarda i lavori delle Commissioni, la Giustizia proseguirà il confronto su diversi provvedimenti fra cui il ddl sul Codice antimafia. La Commissione Finanze, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle condizioni del sistema bancario e finanziario italiano e la tutela del risparmio, ascolterà i rappresentanti di Cassa Depositi e Prestiti e si confronterà sul decreto legge relativo alle procedure esecutive per la tutela degli investitori delle banche in liquidazione. La Commissione Istruzione si confronterà sul ddl relativo alla disciplina del cinema, dell'audiovisivo e dello spettacolo, e terminerà l’esame del dl per la funzionalità del sistema scolastico e della ricerca. La Commissione Lavori Pubblici riprenderà l’esame della delega per la riforma codice della strada e, in sede riunita con la Territorio, svolgerà diverse audizioni nell’ambito dell’esame dei ddl sulla rimozione e il riciclaggio di relitti navali e di navi abbandonate.
La Commissione Agricoltura proseguirà l’esame del ddl sugli sprechi alimentari, del ddl sulla competitività del settore agricolo e del ddl per la promozione della filiera della canapa. La Commissione Industria ascolterà informalmente il Direttore generale della Direzione per la vigilanza sugli enti, il sistema cooperativo e le gestioni commissariali del Ministero dello sviluppo economico, nell'ambito dell'esame dei ddl sul contrasto alle false cooperative. La Commissione Lavoro proseguirà l’esame del ddl relativo all’assistenza dei disabili gravi e dei ddl sul lavoro autonomo. La Commissione Sanità ascolterà i rappresentanti della Croce Rossa Italiana sullo stato del Sistema Sanitario Nazionale.
L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi a partire dalle 10 per lo svolgimento delle interrogazioni. Dalle 12 proseguirà il confronto sulle Unioni Civili, provvedimento sul quale la maggioranza non dovrebbe avere problemi di numeri anche se il Governo ha scelto, anche per questo passaggio parlamentare, di ricorrere alla fiducia per due ordini di motivi: non modificare il testo approvato in Senato e, soprattutto, evitare alleanze trasversali. Nella giornata di ieri è iniziata la discussione generale, oggi si riprenderà con il voto sulle pregiudiziali di costituzionalità e le sospensive presentate da alcune opposizioni, e sarà questo il primo banco di prova dell'Esecutivo, costretto a fare i conti con chi all'interno della maggioranza, e in particolare del Partito Democratico, questa legge ancora non la digerisce. Nel pomeriggio è invece attesa la richiesta di fiducia, che sarà discussa e votata 24 ore dopo, secondo regolamento, cioè mercoledì 11 maggio. Giovedì 12 maggio invece è previsto il voto sul provvedimento e il via libera definitivo.
Successivamente, secondo l’ordine del giorno, riprenderà la discussione del provvedimento sul contenimento del consumo del suolo e il riuso del suolo edificato. Saranno poi discusse le mozioni sul riconoscimento dell’endometriosi come malattia invalidante, le mozioni sulla valorizzazione dei cosiddetti lavoratori maturi e diversi disegni di ratifica di trattati internazionali. Infine potrebbero essere esaminate le mozioni sulle iniziative finalizzate al contrasto della violenza contro le donne e sulle iniziative per prevenire e contrastare il fenomeno del bullismo. Per quanto riguarda i lavori delle Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà la pdl del M5S di modifica dell’Italicum. Si confronterà poi sullo schema di decreto legislativo in materia di segnalazione certificata d'inizio attività (SCIA) e su quello per il riordino della disciplina in materia di conferenza di servizi. La Commissione Giustizia tratterà la pdl già approvata dal Senato sul reato di propaganda del regime fascista e nazifascista, e il ddl di delega al Governo per la riforma organica delle discipline della crisi d'impresa e dell'insolvenza. La Commissione Difesa esaminerà la risoluzione sullo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze. La Commissione Ambiente esaminerà lo schema di dlg sulla restrizione dell'uso di determinate sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche e, in sede riunita con la Attività Produttive, svolgerà diverse audizioni nell’ambito dell’esame delle comunicazioni della Commissione Europea sulla strategia dell'UE in materia di riscaldamento e raffreddamento. La Commissione Trasporti si confronterà in sede legislativa sulle disposizioni relative alla fornitura dei servizi della rete internet per la tutela della concorrenza e della libertà di accesso degli utenti. La commissione Attività Produttive ascolterà informalmente i rappresentanti di CGIL, CISL, UIL e UGL sulle procedure di cessione del gruppo Ilva. La Commissione Lavoro esaminerà la pdl sulla tutela dell'occupazione nei call center. La Commissione Affari Sociali proseguirà l’esame della pdl sul terzo settore e delle pdl relative alle norme per la promozione del parto fisiologico.
Questo pomeriggio alle 17 il Presidente del Consiglio Matteo Renzi salirà al Quirinale dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per il giuramento del nuovo Ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda. La scelta è stata fortemente voluta del Premier che richiedeva una figura di grande fiducia nel Ministero. Calenda conosce bene il Dicastero per essere stato già viceministro con delega al Commercio estero sin dal maggio del 2013 quando a nominarlo fu Enrico Letta; l'incarico fu poi confermato dallo stesso Renzi. Da allora si è sempre occupato di Made in Italy e della salvaguardia delle aziende italiane all'estero, spingendo soprattutto sulla loro internazionalizzazione e sull’attrazione d'investimenti esteri in Italia. Ora lo attendono, oltre ai numerosissimi tavoli di crisi aziendale aperti, anche l'attesissima legge sulla Concorrenza la cui discussione, a causa delle dimissioni di Federica Guidi, si era bruscamente arrestata a pochi voti dalla fine dell’esame in Commissione Industria al Senato.
Ieri pomeriggio si è svolta la Direzione Nazionale del Partito Democratico. Il Presidente del Consiglio e Segretario del partito Matteo Renzi ha proposto una sorta di tregua affinché il partito sia unito per le due grandi sfide che nei prossimi mesi lo attendono: le amministrative e il referendum costituzionale. E su quest’ultimo, Renzi ha chiesto che venga mobilitato tutto il partito per una campagna in tre fasi: dal 20 maggio al 15 luglio banchetti nelle piazze per raccogliere, anche se non necessarie, 500mila firme per chiedere la consultazione; dal 15 luglio al 10 settembre una campagna nei luoghi di vacanza; dal 10 settembre, con l'apertura del secondo anno della Scuola di politica del Pd, il "rush finale" verso il voto, che dovrebbe svolgersi tra metà e fine ottobre.
Renzi ha poi ribadito la necessità e la possibilità di iniziare la delicata fase congressuale già negli ultimi mesi dell’anno, subito dopo il referendum. Il congresso, ha precisato, potrà durare "tre o sei mesi o anche un anno" prima di arrivare al voto del nuovo segretario. Nei prossimi mesi si conosceranno i nomi dei suoi sfidanti, ma Enrico Rossi, Presidente della Toscana, ha già da diversi mesi bruciato i tempi ed è sceso in campo. Intanto la sinistra del partito ha avviato un percorso per costruire un'alternativa, che dovrebbe portare alla candidatura dell'ex capogruppo alla Camera Roberto Speranza.
Il referendum è al centro anche di una dura polemica fra Gianni Cuperlo e Maria Elena Boschi. Il leader della minoranza Dem ha chiesto una smentita pubblica al Ministro per aver sostenuto che la sinistra che vota No alla consultazione di ottobre si pone sullo stesso piano di Casa Pound. Boschi nella sua replica ha sostenuto: "E’ una semplice constatazione, un dato di fatto oggettivo", e ha aggiunto: "Bastava farmi una telefonata, Gianni, e non fermarsi al titolo del Fatto Quotidiano. Ci sarà una direzione, una, caro Gianni, in cui la minoranza interna non attaccherà la maggioranza di questo partito e questa segreteria?”.
La Direzione si è quindi conclusa con la minoranza che ha accettato le proposte del Segretario Matteo Renzi: sarà una sorta di tregua armata che difficilmente riuscirà a essere silenziosa visti i grandi temi di scontro interno, a partire dalla questione Verdini sino alle richieste di modifica del tanto criticato Italicum.