Nella giornata di oggi l’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi, dopo una lunga pausa estiva, a partire dalle 16.30 per il confronto sul ddl editoria il cui esame è stato interrotto nei primi giorni di agosto dopo l’approvazione dell’articolo 1.

Per quanto riguarda i lavori delle Commissioni, la Affari costituzionali svolgerà diverse audizioni nell’ambito dell’esame del ddl sul conflitto d'interessi e si confronterà sullo schema di decreto legislativo relativo al Testo Unico sui servizi pubblici locali, su quello in materia di condizioni d'ingresso e soggiorno dei cittadini di Paesi terzi per lavori stagionali e su quello relativo alla disciplina della dirigenza della Repubblica. La Commissione Giustizia riprenderà i propri lavori con la discussione dello schema di decreto legislativo relativo al congelamento e alla confisca dei beni strumentali e dei proventi da reato nell'Unione europea. Le Commissioni Esteri e Difesa in seduta congiunta con le equivalenti della Camera ascolteranno le comunicazioni del Governo sugli sviluppi della situazione in Libia. La Commissione Finanze si confronterà sullo schema di decreto legislativo sulle informazioni chiave per i prodotti d'investimento.

La Commissione Istruzione, nell’ambito dell’affare assegnato sullo stato di salute dello sport, svolgerà diverse audizioni e si confronterà sul ddl relativo alle borse di studio dei medici specializzandi. La Commissione Lavori pubblici esaminerà lo schema di decreto legislativo sul riordino delle disposizioni legislative vigenti in materia d'incentivi fiscali, previdenziali e contributivi in favore delle imprese marittime e, in sede riunita con la Territorio, si confronterà sullo schema di Decreto legislativo per la pianificazione dello spazio marittimo. La Commissione Industria ascolterà i rappresentanti del Coordinamento Consorzi Energia di Confindustria e del Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti (CNCU) nell’ambito dell’indagine conoscitiva sui prezzi dell'energia elettrica e del gas come fattore strategico per la crescita del Paese.

La Commissione Sanità continuerà l’esame del ddl sulla responsabilità professionale del personale sanitario e ascolterà il Commissario unico per il superamento degli OPG nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul SSN. La Commissione Territorio ascolterà i rappresentati di Itron Italia S.p.A, dell’Autorità bacino Alto Adriatico, di Assorinnovabili e del Comitato italiano contratto mondiale sull'acqua – ONLUS nell’ambito dell’esame del ddl sui principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque.

Passando all’altro ramo del Parlamento, l’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi a partire dalle 10.30 per lo svolgimento delle interpellanze e dalle interrogazioni. Il confronto riprenderà poi alle 14.30 con l’esame del Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2015 e sull'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2016. Successivamente esaminerà la relazione sulla regione Veneto e quella sulla Sicilia predisposte dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e sugli illeciti ambientali a esse correlati, diverse proposte di ratifica di trattati internazionali e la pdl, già approvata dal Senato, sul contrasto del fenomeno del cyberbullismo.

Passando ai lavori delle Commissioni, la Affari costituzionali si confronterà sullo schema di decreto legislativo sulle condizioni d'ingresso e di soggiorno dei cittadini di Paesi terzi per motivi d'impiego in qualità di lavoratori stagionali. La Commissione Giustizia esaminerà la pdl per la protezione dei testimoni di giustizia e la proposta per la determinazione e il risarcimento del danno non patrimoniale. La Commissione Finanze esaminerà una risoluzione sull’introduzione dell'obbligo di trasmissione telematica all'Agenzia delle entrate delle operazioni IVA e sulla semplificazione dei controlli per i contribuenti che assicurino la tracciabilità dei pagamenti. La Commissione Ambiente in sede riunita con la Commissione Agricoltura si confronterà sulla risoluzione relativa alla riforma della disciplina della bonifica dei siti contaminati. La Commissione Attività produttive in sede riunita con la Finanze esaminerà la risoluzione sulle iniziative per incentivare gli investimenti nei settori dell'industria tessile e calzaturiera.

Il Movimento 5 Stelle, fortemente scosso dalle vicende del Comune di Roma guidato dal Sindaco Virginia Raggi che a oltre 90 giorni dalla sua elezione non è ancora riuscita a completare la Giunta e a imprimere una direzione chiara del suo mandato, sembra ormai orientata sempre più verso una organizzazione meno movimentista e più di stampo partitico. Questo sarebbe quanto emerso dalle riunioni di oggi dei senatori pentastellati , che ieri mattina si sono riuniti per un corso di comunicazione e nel pomeriggio per una riflessione politica vera e propria su quanto sta accadendo all’interno del Movimento. La sterzata ha sullo sfondo, ma non poteva essere diversamente visto il caos delle scorse settimane, la decisione di Beppe Grillo di riprendere in mano le redini del Movimento e del suo vertice dopo le ultime vicende capitoline e gli scontri fra i componenti del cosiddetto direttorio. I senatori hanno più volte sollecitato cambiamenti nella gestione del movimento e di avere più voce in capitolo; di fatto la richiesta, non nuova, vorrebbe un "allargamento" della squadra che guida il movimento, non più composta da cinque "litigiosi" deputati grillini. In sostanza i senatori e i deputati grillini sollecitano Grillo a dotare il movimento di una struttura più articolata ma sempre in linea orizzontale e non verticale.

La questione è stata immediatamente colta da Beppe Grillo che, con un post dal titolo “Il futuro del Movimento 5 Stelle”, ribadisce che il movimento subirà un nuovo "allargamento" perché "continua a crescere ogni giorno che passa e insieme con esso anche la sua struttura di coordinamento". In futuro, ha aggiunto, "continueremo a evolvere, ad allargare di conseguenza la struttura di coordinamento". Al momento comunque sembra che il direttorio composto da Di Maio, Di Battista, Ruocco, Sibilia e Fico non sia in discussione ma molto probabilmente qualche cambiamento nell'assetto del Movimento ci sarà; non è escluso che 'allargamenti' della struttura possano interessare non necessariamente eletti, ma anche persone vicine al M5s. Rumors parlano anche di Davide Casaleggio come garante al fianco di Grillo.

Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ribadisce intanto la sua totale disponibilità a confrontarsi "in modo libero" sulla riforma della legge elettorale. Sembra ormai certo che nei prossimi giorni darà mandato ai capigruppo democratici Ettore Rasato della Camera e Luigi Zanda del Senato di sondare le intenzioni degli altri partiti. Ma l'impressione diffusa, non solo nella minoranza, è che in realtà il premier cerchi solamente di prendere tempo in attesa del responso della Corte Costituzionale sull’Italicum previsto il4 ottobre. Per questo i bersaniani si sono dati appuntamento mercoledì alla Camera per tirare le somme sulle intenzioni del leader e fare un altro passo verso il No al referendum; una sfida rilanciata ieri sera dallo stesso Pier Luigi Bersani dalla Festa dell’Unità a Roma: "Se si votasse domani certo che voterei no", ha affermato, non intravedendo alcuna apertura sulla legge elettorale da parte del Premier.

La frattura tra renziani e minoranza interna in queste ultime ore sembra che si sia allargata anziché assottigliarsi. A fare rumore sono state le parole di Renzi rivolte a D’Alema al comizio di chiusura della festa nazionale dell’Unità. Il segretario del Partito Democratico ha fatto riferimento a "Un leader del passato che vuole fregarci il futuro" volendo chiaramente intendere l’ex Presidente del Consiglio apertamente schierato contro la riforma. "Toni aggressivi" che hanno infastidito Bersani: "Da Renzi un inaccettabile dileggio su D'Alema". Per questo l'ala dura della sinistra preme perché mercoledì, nella riunione alla Camera, Area Riformista, che fa capo a Roberto Speranza, ufficializzi il No al referendum e dimostri di fare sul serio sulla legge elettorale depositando la proposta del Mattarellum 2.0 alle Camere. Al vertice del Pd, d'altra parte, sono convinti che la scelta del No della minoranza covava da mesi e che l'obiettivo resta quello di indebolire e magari costringere alle dimissioni Matteo Renzi.

Il nodo centrale rimane la legge elettorale, che potrebbe rappresentare un vero strumento di bilanciamento fra interessi che al momento sembrano divergenti. Dal Governo spiegano che la volontà di aprire un confronto c’è davvero ma la realtà è una sola: al Senato non ci sono i numeri per modificare l'Italicum, almeno non prima del referendum: Forza Italia e M5S hanno già dichiarato, per motivi diversi, l’indisponibilità a sedersi a qualsiasi tavolo.

 



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