Il Senato sarà ancora impegnato con la conversione del decreto-legge su emergenza abitativa e comparto edile. Il voto, previsto per la serata di ieri, è slittato a causa della mancanza del numero legale. La modifica dell'ordine del giorno potrebbe causare un piccolo “ingorgo” alla Camera; il dl, infatti, deve essere convertito entro martedì 27 maggio e Montecitorio potrebbe quindi essere costretta a lavorare durante la pausa che precederà le elezioni europee. Calendario fitto di impegni che potrebbe costringere il Governo a porre l'ennesima questione di fiducia. Dopo il voto sul “dl casa” sarà affrontata la discussione generale sul decreto-legge su stupefacenti e farmaci off label e su quello in materia di ordinamento scolastico. La Commissione Affari Costituzionali ha rinviato il seguito dell'indagine conoscitiva sul ddl governativo di riforma della seconda parte della Costituzione e la revisione del Titolo V a martedì 27 maggio, dopo le elezioni europee. Le commissioni Bilancio e Finanze inizieranno il vaglio degli emendamenti presentati al dl con cui il governo intende introdurre il “bonus Irpef”. Forza Italia intende estendere la misura anche ad autonomi, pensionati e indigenti. La relatrice Cecilia Guerra (Pd) ha invece spiegato che la copertura, basata sull'aumento della tassazione sulle rendite finanziare, “non è blindata”. Parole di distensione dopo lo scontro senza esclusione di colpi tra i renziani e i tecnici della commissione Bilancio. Le commissioni Industria e Territorio terranno un'audizione informale di rappresentanti di WWF, Greenpeace, Legambiente e Amici della terra in relazione all'esame delle comunicazioni della Commissione europea “Realizzare il potenziale dell'energia oceanica europea entro il 2020” e “Politiche dell'energia e del clima per il periodo dal 2020 al 2030”.
Dopo la discussione degli ordini del giorno, la Camera procederà alla votazione finale del ddl di conversione del dl lavoro, provvedimento che ieri ha incassato il via libera con la questione di fiducia (la nona per Renzi). Intanto, il Movimento 5 stelle accusa il Pd di voler far slittare il voto dell’Assemblea sull'autorizzazione all'esecuzione dell'arresto del deputato Genovese, esponente del centrosinistra accusato di aver gestito in maniera poco chiara i fondi erogati dalla Regione Siciliana e destinati alla formazione professionale. Scrutinio che potrebbe arrivare in tarda serata o, al più tardi, nella seduta di domani. Le commissioni Affari costituzionali e Lavoro si riuniranno per ascoltare il ministro della Pubblica amministrazione, Maria Anna Madia, sulle linee guida che intenderà adottare durante il suo mandato. La commissione Ambiente continuerà ad esaminare lo schema di decreto legislativo sull'efficienza energetica. Lo stesso atto sarà discusso anche dalla commissione Attività produttive. In commissione Affari sociali il governo risponderà ad un'interrogazione sulla somministrazione di vaccini obbligatori; a seguire, il parlamentino continuerà l'analisi delle proposte di legge per la cura e la prevenzione della ludopatia.
Il premier Matteo Renzi rilancia sul bonus Irpef e sulla diminuzione della pressione fiscale. Durante un'intervista rilasciata a Giovanni Floris ha difeso il decreto-legge presentato dal governo ed ha garantito che si farà di tutto per rendere strutturale lo sconto destinato ai lavoratori dipendenti. Il conduttore di Ballarò lo ha incalzato citando tutti i dubbi dei tecnici della commissione Bilancio del Senato e spiegando che nel 2015 dovranno essere ricavati ben 17 miliardi attraverso la spending review. Il segretario del Pd ha risposto dicendo di essere il presidente del “primo governo della Repubblica che riuscirà ad abbassare le tasse”. A margine della discussione sui temi politici è andato in onda un vero e proprio scontro sulla Rai e i tagli per 150 milioni di euro. Floris – in piena sintonia con il sindacato dell'UsigRai – non ha nascosto la sua contrarietà; Renzi ha spiegato che i sacrifici devono essere affrontati da tutti e che la Rai potrebbe decidere di vendere i ripetitori e i sistemi di trasmissione, attualmente posseduti da RaiWay.
Il Governo sarà inoltre chiamato, in queste ore, ad un lungo confronto in sede comunitaria. Il ministro degli Interni, Angelino Alfano, pretende che l'Unione europea si faccia carico della gestione e del controllo degli sbarchi di immigrati sulle coste italiane. Palazzo Chigi ha quattro richieste nei confronti della Commissione di Bruxelles e degli altri Paesi membri: “l'accoglienza umanitaria bisogna farla in Africa, l'Europa deve andare lì; il soccorso in mare deve farlo l'Europa attraverso Frontex; la sede di Frontex deve essere in Italia; la possibilità per i migranti arrivati in Italia di ricevere asilo politico in altri Stati europei”. Senza questi interventi, ha chiarito il leader di Ncd, “lasceremo andare i migranti nei Paesi in cui intendono trasferirsi”.