Dopo che nella giornata di ieri sono state discusse e approvate le mozioni relative ai tumori femminili, l’ Assemblea del Senato tornerà a riunirsi a partire 9.30 per l’esame sul decreto mille proroghe. Vista la delicatezza e la varietà delle norme contenute ma soprattutto l’ enorme ritardo con il quale il provvedimento arriva in Aula, sembra molto probabile che subito dopo la fine della discussione generale il Governo porrà la questione di fiducia: la Camera infatti ha tempo sino al 28 febbraio per approvarlo definitivamente, i tempi quindi sono estremamente stretti e l'esecutivo è intenzionato a velocizzare l'iter il più possibile.

Per quanto riguarda i lavori delle Commissioni, la Giustizia esaminerà il ddl di delega al Governo recante disposizioni per l'efficienza del processo civile e la proposta di legge per la demolizione di opere abusive. In sede riunita con la Finanze discuterà il ddl relativo al Codice del processo tributario, mentre con la Commissione Industria si confronterà sull’organizzazione dei lavori per l’esame del disegno di legge sulle disposizioni in materia di azione di classe. La Commissione Bilancio proseguirà l’esame del decreto Mezzogiorno approvato dalla Camera la settimana scorsa e il cui termine per la presentazione degli emendamenti è stato fissato per le 18 di giovedì. La Commissione Finanze proseguirà il dibattito sul decreto legislativo relativo alla comparabilità, trasferimento e accesso del conto di pagamento. Successivamente tratterà lo schema di decreto ministeriale per l'individuazione delle lotterie nazionali da effettuare nell'anno 2017, gli Atti europei in materia di base imponibile consolidata comune per l'imposta sulle società e proseguirà l’esame del ddl per l’istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema bancario.

La Commissione Istruzione proseguirà l’esame sul Codice dello spettacolo e svolgerà diverse audizioni, fa cui quella dei rappresentanti della conferenza delle Regioni e delle Province autonome, sui profili attuativi della legge di riforma della scuola varata dal Governo Renzi. Alle 11, la Commissione Lavori pubblici in sede congiunta con la Commissione Ambiente della Camera ascolterà il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio nell’ambito dell'indagine conoscitiva sullo stato di attuazione e sulle ipotesi di modifica della nuova disciplina sui contratti pubblici. La Commissione Agricoltura proseguirà l’esame del disegno di legge sulla disciplina dell'attività enoturistica, ascolterà i rappresentanti dell’Associazione nazionale delle bonifiche, delle irrigazioni e dei miglioramenti fondiari (ANBI) sulla sua attività e audirà i rappresentanti dell'Autorità nazionale anticorruzione sul ddl, già approvato dalla Camera, sulla ristorazione collettiva. La Commissione Industria svolgerà diverse audizioni nell’ambito dell’affare assegnato sulle ricadute per le imprese e il sistema produttivo degli eventi sismici e delle calamità atmosferiche verificatisi in Centro Italia.

La Commissione Lavoro proseguirà l’esame del ddl per il contrasto alla povertà e il riordino delle prestazioni sociali, e si confronterà sull’Atto europeo relativo alla protezione dei lavoratori da rischi derivanti esposizione ad agenti cancerogeni e su quello sul coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale. La Commissione Sanità svolgerà diverse audizioni nell’ambito dell’esame del ddl sull’uso dei farmaci veterinari. La Commissione Territorio ascolterà i rappresentanti di ANEV, FINCO ed ENEA sull’affare assegnato relativo ai profili ambientali della strategia energetica nazionale e ascolterà l'ambasciatore Pietro Sebastiani sui profili di cooperazione allo sviluppo conseguenti agli accordi internazionali sul contrasto ai cambiamenti climatici.

Dopo che nella giornata di ieri la Ministra per i Rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro ha posto la questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti e articoli aggiuntivi, come licenziato dalle Commissioni e identico al testo approvato dal Senato, del decreto per la tutela del risparmio nel settore creditizio, l’ Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 14.15 per le dichiarazioni e il voto. Successivamente, dopo la discussione degli ordini del giorno, si terranno le dichiarazioni di voto e il voto finale del decreto salva banche, che sarà quindi approvato definitivamente. Secondo quanto previsto dall’ordine del giorno, anche se sembra difficile possa iniziare nella giornata di oggi, dovrebbe iniziare l’esame della pdl relativa all' elezione degli organi delle amministrazioni comunali e del ddl cosiddetto Gelli sulla responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie .

Passando ai lavori delle Commissioni, la Giustizia svolgerà alcune audizioni nell’ambito dell’indagine conoscitiva sui delitti di truffa e di circonvenzione di persona incapace commessi in danno di ultrasessantacinquenni. La Commissione Esteri proseguirà il ciclo di audizioni nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla strategia italiana per l'Artico. La Commissione Lavoro proseguirà l’esame della pdl per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale, delle misure per favorire l'articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato.

Sembra sempre più a rischio l'approdo in Aula il 27 febbraio della riforma della legge elettorale. La Commissione Affari Costituzionali, che ieri doveva stabilire il programma dei lavori, ha rinviato, tra le proteste di alcuni gruppi e soprattutto del Movimento 5 Stelle, a giovedì la riunione dell'Ufficio di presidenza che deve organizzare i tempi della discussione delle 18 proposte presentante. Il pentastellato Danilo Toninelli attacca: “La realtà è che non vogliono farci votare. Il Partito Democratico e gli altri partiti della maggioranza continuano a fare melina”. Pronta la riposta di Andrea Mazziotti, Presidente della Commissione Affari Costituzionali e relatore della legge, che ha spiegato che “il rinvio a giovedì è necessario perché' quel giorno sarà stabilito, insieme ai colleghi della Bilancio, il calendario per l’esame del decreto del Milleproroghe, che scade il 28, e sapremo se ci sarà un altro decreto legge da esaminare in Commissione oltre agli altri provvedimenti già calendarizzati”. Sul tema, com'era da immaginarsi, c’è grandissima tensione politica che senza ombra di dubbio accompagnerà anche i lavori dall’ Assemblea del gruppo del Partito Democratico che tornerà a riunirsi proprio per confrontarsi sui passi da compiere per la riforma della legge elettorale.

Intanto, all’indomani della Direzione Nazionale nella quale Matteo Renzi ha proposto da subito l'avvio del congresso, la minoranza è tornata ad attaccare duramente. E l'ha fatto tramite le parole di Pierluigi Bersani che, con l’obiettivo di rinviare il congresso in autunno e quindi di far terminare la legislatura alla sua scadenza naturale nel 2018, ha affermato: “Qui il problema è se siamo il PD o il “Partito di Renzi”. Io da Renzi non mi aspetto nulla, ma chi ha buonsenso lo metta o sono problemi seri"; d'altronde “la scissione è già avvenuta tra la nostra gente, dovremmo tentare di recuperarli e invece Renzi mette loro le dita negli occhi”. Bersani quindi ha invocato la discesa in campo dei mediatori, da Dario FranceschiniAndrea Orlando ai “padri fondatori” del Pd Romano Prodi e Walter Veltroni. Ma in questo durissimo braccio di ferro il segretario del PD non sembra intenzionato a cedere, anzi sarebbe sensibile all’ipotesi di dimettersi da segretario per consentire all’Assemblea Nazionale di poter avviare la fase congressuale e di rimanere poi reggente. Intento ieri a stemperare i toni di un dibattito che per certi versi ha del surreale è intervenuto anche Graziano Delrio: “La scissione non c’è, non si può giocare sulle parole. Dobbiamo restare uniti perché divisi siamo nulla".

Intanto in queste ore Dario Franceschini sta cercando di mediare perché le primarie per la scelta del segretario, che chiuderanno il congresso, si facciano a metà a maggio, con le stesse regole del 2013: il tentativo è evitare che la minoranza guidata da Roberto Speranza possa attaccarsi a formalità come alibi per la scissione. Anche Andrea Orlando, esponente di rilievo dei Giovani Turchi che avrebbe con sé 28 deputati e 17 senatori, sta cercando di mediare e ieri sera ha incontrato Gianni Cuperlo che però rimane fermo sulla sua proposta e cioè quella di tenere una conferenza programmatica prima del congresso così da mettere definitivamente al bando ogni possibile idea di scissione. Al momento sembra estremante difficile che le posizioni in campo possano trovare un punto di mediazione e alla Direzione nazionale, che si terrà nel fine settimana, mancano solamente pochi giorni.

Ulteriori novità al Comune di Roma guidato dalla Sindaca Virgina Raggi del Movimento 5 Stelle: dopo giorni di bufera si è dimesso l’assessore all’Urbanistica Paolo Berdini, motivate non dal clamore per l’intervista rilasciata alla Stampa la scorsa settimana nella quale denunciava l’incapacità della Sindaca e la possibilità di una relazione fra la Raggi e Romeo, ma dalla questione della costruzione dello Stadio della Roma. In una nota Berdini ha duramente affermato: “Mentre le periferie sprofondano in un degrado senza fine e aumenta l’emergenza abitativa, l’unica preoccupazione sembra essere lo stadio della Roma. Dovevamo riportare la città nella piena legalità e trasparenza delle decisioni urbanistiche, invece si continua sulla strada dell’urbanistica contrattata, che come è noto ha provocato immensi danni a Roma. Era mia intenzione servire la città mettendo a disposizione competenze e idee. Prendo atto che sono venute a mancare tutte le condizioni per poter proseguire il mio lavoro”. In poco più di 8 mesi questo è il quarto assessore che abbandona la giunta guidata dalla Raggi.

 



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