L'assemblea di Palazzo Madama inizierà ad esaminare il disegno di legge di conversione del decreto-legge con cui il governo intende assicurare il regolare svolgimento del servizio scolastico; atto licenziato in seguito ad alcuni ricorsi alla giustizia amministrativa presentati dal personale docente e dai dirigenti. Le commissioni Bilancio e Finanze porteranno avanti il confronto sui 789 emendamenti presentanti al ddl di conversione del dl introduttivo del “bonus Irpef” per i lavoratori dipendenti. La maggioranza vorrebbe concedersi un esame approfondito al Senato, dove potrebbero essere concentrate le modifiche più corpose, con un iter accelerato invece alla Camera, utilizzando magari la fiducia. Dal Pd sono arrivati 135 emendamenti tra i quali quelli del presidente della Commissione Finanze Mauro Maria Marino per salvare i conti correnti e i depositi sotto i 25.000 euro dall'aumento dell'aliquota al 26 per cento e per riaprire la rateazione delle cartelle Equitalia ai contribuenti decaduti dal beneficio. Le altre proposte di modifica riguardano la Rai, le centrali acquisti, le agevolazioni alle rinnovabili. Il Nuovo centrodestra insiste sull'ampliamento del taglio Irap a favore delle Pmi e su un allargamento del bonus alle famiglie monoreddito e con figli a carico, ma per il Pd, pur non contrario in linea di principio, non è questa la sede per un simile intervento. Reddito di cittadinanza, taglio dell'Irap per aziende sotto i 5 e 10 dipendenti, abolizione di Equitalia, limiti alle pensioni d'oro, aumento della tassazione per l'indennità dei parlamentari (dal 16 al 27 per cento) sono invece alcune delle proposte arrivate dai 5 Stelle.

I rappresentanti di Unioncamere saranno ricevuti dalla commissione Industria nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul marchio “Italian Quality”.

A  Montecitorio sarà un giorno di forte contrapposizione. Con tutta probabilità andranno avanti le polemiche sulla votazione del decreto-legge lavoro e sullo scrutinio per autorizzare l'esecuzione dell'arresto nei confronti del deputato Pd Francantonio Genovese. L'esame degli ordini del giorno sul dl lavoro non è ancora terminato. Secondo il Movimento 5 stelle il Partito democratico starebbe facendo ostruzionismo per tentare di rimandare la il voto sul suo iscritto, all'indomani delle elezioni europee. La segreteria del Pd ha assicurato che il partito garantirà l'esecuzione della misura cautelare in carcere, un intendimento che si dovrà confrontare con la richiesta di voto segreto avanzata da Forza Italia. La commissione Affari costituzionali porterà avanti l'analisi delle proposte di legge con cui si intende modificare la normativa per il riconoscimento della cittadinanza italiana. Le commissioni Ambiente e Attività produttive si riuniranno per affrontare congiuntamente l'esame di tre risoluzioni sulla “Revisione del sistema delle autorizzazioni per nuove attività di prospezione e coltivazione di giacimenti petroliferi e modifica della normativa sulla materia”. In commissione Affari sociali inizierà il confronto sul documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sull'organizzazione dell’attività dei medici che svolgono gli accertamenti sanitari per verificare lo stato di salute del dipendente assente per malattia.

Con quello che potrebbe essere considerato un vero e proprio coupe de théatre, ieri l’Agenzia delle entrate ha comunicato che il bonus 80 di euro, previsto dal decreto-legge sulla Spending review/Irpef, verrà erogato anche a cassaintegrati e disoccupati. Decisione che per alcuni ha il profumo di una mossa elettorale in piena regola.

Il presidente del Consiglio continua comunque a puntare sul taglio da 150 milioni imposto alla RAI. Anche ieri, durante la sua visita a Napoli, ha rivendicato la misura riservando parole molto dure per i dipendenti del servizio pubblico. Dopo poche ore sono però arrivate le dichiarazioni del viceministro dell'Economia, Enrico Morando, che ha assicurato che all'azienda pubblica non saranno imposti altri sacrifici oltre a quelli inseriti nel dl sul taglio dell'Irpef per i lavoratori dipendenti. La discussione sul tema rimane molto importante, la gestione della spending review imposta alla RAI rischia infatti di diventare un precedente per tutte le aziende controllate dal pubblico (Renzi non ha nascosto di voler liquidare le oltre 8.000 municipalizzate presenti nel Paese). Intanto il governo ha annunciato che la riforma della pubblica amministrazione sarà affrontata durante il consiglio dei Ministri programmato per il 13 giugno, sede in cui sarà presentato un disegno di legge. Prima del Cdm, comunque, fa sapere il ministro della Pubblica amministrazione Maria Anna Madia, ci sarà un confronto diretto con i sindacati. Le organizzazioni dei lavoratori hanno accolto con riserva l'apertura del Ministro, la Uil ritiene infatti che non si possa parlare di nessuna riforma se prima non si procederà al rinnovo dei contratti del pubblico impiego. Accordi ormai bloccati da cinque anni.



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