Alle 12 Matteo Renzi presiederà la seduta del consiglio dei Ministri. I punti all'ordine del giorno non hanno smentito i pronostici della vigilia; i Ministri si confronteranno con i decreti legislativi sulla privatizzazione di Enav e Poste Italiane. La trasformazione delle due aziende pubbliche rappresenterà solo il primo passo di una lunga serie di privatizzazioni, questi, almeno per il momento, sono gli intendimenti dell'esecutivo. Programmi che dovranno essere capaci di riportare verso l'alto un PIL preceduto dal segno meno, così come confermato dalle ultime rilevazioni. Un altro decreto legislativo riguarderà invece l'attuazione di un regolamento dell'Unione europea sull'importazione di legnami.

Le principali novità potrebbero registrarsi durante il prossimo consiglio dei Ministri. Palazzo Chigi sta infatti predisponendo un decreto-legge su cultura e turismo, la bozza potrebbe comunque essere esaminata già durante la riunione di oggi anche se non si esclude che il provvedimento urgente possa essere votato ed approvato senza ulteriori passaggi. Per migliorare la qualità dell'offerta ricettiva e per accrescere la competitività delle destinazioni turistiche agli esercizi turistico-ricettivi esistenti almeno dal 1° gennaio 2012  dovrebbe essere riconosciuto un credito d'imposta nella misura del 30 per cento delle spese sostenute per interventi di ristrutturazione edilizia ed energetica nel limite di 3.500 euro per posto letto. La parte più interessante del decreto prevede, per gli imprenditori, due crediti di imposta da quest'anno e fino al 2016: uno, aperto a tutti i tipi di imprese che operano nel settore, per potenziare la digitalizzazione e la presenza sul web; l'altro dedicato alla riqualificazione alberghiera. Entrambi i punti prevedono un credito di imposta del 30 per cento delle spese sostenute. “Stando alle anticipazioni ci dovrebbe essere un credito d'imposta per la riqualificazione e la digitalizzazione delle aziende per il quale manifestiamo il nostro più grande apprezzamento, con l'auspicio che il Parlamento possa migliorare il contenuto aumentando le risorse”, questa la reazione di Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi e senatore di Forza Italia. “Quanto alla riforma dell'Enit - spiega Bocca - che dovrebbe prendere il nome di Agit ed essere trasformata in un ente pubblico economico sottoposto alla vigilanza del Mibact, auspichiamo che anche le associazioni del mondo delle imprese abbiano un ruolo attivo nella gestione dell'Agenzia, in analogia con quanto previsto per le Regioni. Il governo è pronto a venire incontro anche alle esigenze degli operatori della cultura: il decreto-legge sul turismo conterrà anche delle misure per rendere più “convenienti” le erogazioni liberali a favore di enti, società e associazioni attive nella promozione culturale o nella valorizzazione del patrimonio artistico. Il dl potrebbe contenere anche alcune misure per sburocratizzare il funzionamento del ministero per i Beni culturali e delle sue strutture territoriali. Il testo – fortemente voluto dal ministro Dario Franceschini – dovrebbe contenere tre anni di sgravi per i mecenati al 65 per cento per il 2015 e poi al 50 per cento per il 2016 e 2017. Le novità non sarebbero finite qui. Il provvedimento prevede che diventi strutturale il 3 per cento della spesa per le infrastrutture (con una percentuale entro i 3 milioni destinata a progetti per le periferie urbane, tema caro al presidente del Consiglio che ha investito del problema il senatore Renzo Piano). Al ministero per i Beni culturali viene destinata poi una percentuale delle risorse confiscate alla mafia (nella bozza è il 10 per cento) e degli importi ricavati dalla vendita di immobili confiscati (20 per cento).

La Camera si confronterà con la discussione di alcune interpellanze urgenti. Punto all'ordine del giorno seguito dall’esame del decreto-legge sull'emergenza abitativa, il comparto edile e l'Expo, approvato ieri sera dalla Commissione Ambiente nello stesso testo licenziato dal Senato. Non è escluso anzi, sembra sempre più che probabile, che il governo possa decidere di apporre la questione di fiducia per arginare l'ostruzionismo ed evitare che la discussione e l'eventuale accoglimento di uno solo degli oltre 200 emendamenti presentati possano costringere ad un nuovo passaggio al Senato. L'ordine del giorno prevede poi il seguito della discussione sulla proposta di legge di conversione del dl con cui il governo intende regolare il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari. Anche in questo caso Palazzo Chigi potrebbe decidere di apporre un'ulteriore questione di fiducia. Atteggiamento che non potrà non indispettire le opposizioni.



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