Nel pomeriggio il Senato si riunirà per ascoltare l'informativa del presidente del Consiglio sul suo programma politico. A seguire, compatibilmente con la seduta convocata per le 18 del Parlamento in seduta comune per l’elezione dei due giudici della Consulta, l’Assemblea potrebbe proseguire l’esame della “Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea -Legge di delegazione europea 2013 - secondo semestre” e delle “Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea - Legge europea 2013-bis”. Nei corridoi di Palazzo Madama sembra certo che verrà apposta la questione di fiducia, il governo non si può infatti permettere scivoloni sulla responsabilità civile dei magistrati. È stato infatti presentato dalla Lega un emendamento che inasprisce la normativa vigente. In commissione Affari costituzionali prenderà il via l'indagine conoscitiva sugli effetti che dovrebbero derivare dall'approvazione del ddl governativo sulla riorganizzazione della pubblica amministrazione. Nella commissione Bilancio proseguirà invece l'iter del disegno di legge sull'assestamento di bilancio presentato dal ministro dell'economia Padoan. La commissione Industria svolgerà una serie di audizioni connesse con la discussione dei disegni di legge sulle politiche spaziali e aerospaziali. La commissione Sanità porterà avanti la discussione degli emendamenti presentati alle “Deleghe al Governo in materia di sperimentazione clinica dei medicinali, di enti vigilati dal Ministero della salute, di sicurezza degli alimenti, di sicurezza veterinaria, nonché disposizioni di riordino delle professioni sanitarie, di tutela della salute umana e di benessere animale”.
Alle 10.30 Matteo Renzi si siederà tra i banchi del governo di Montecitorio per illustrare all'assemblea il programma politico dei “Mille giorni”, un progetto di legislatura sottoposto agli effetti di diverse variabili. Successivamente saranno ripresi i lavori sulla conversione del decreto-legge per il rifinanziamento delle missioni internazionali e dei programmi di cooperazione, testo in cui sono stati inseriti emendamenti per permettere gli aiuti militari al Kurdistan impegnato contro le milizie islamiche dell'Isis. Le commissioni Affari costituzionali e Giustizia continueranno a confrontarsi con il ddl di conversione del decreto-legge sul contrasto del fenomeno della violenza negli stadi. In commissione Finanze affronterà lo schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di tassazione dei tabacchi lavorati e dei loro succedanei, nonché di fiammiferi. La commissione Attività produttive continuerà l'esame del documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sulla green economy.
Matteo Renzi cercherà di dare un senso all'attuale legislatura con il suo discorso dei “Mille giorni”, un intervento di fronte alle Camere in cui rivendicherà quanto fatto negli ultimi mesi e prometterà massima attenzione sul fronte delle riforme. La Commissione europea e la Banca centrale chiedono infatti che l'Italia si dia da fare per favorire la ripresa economica. Una visione in contrasto con quella dell'ex sindaco di Firenze, che pensa invece che debba essere l'Unione Europea a fare il primo passo verso la crescita e lo sviluppo. Al centro del discorso di Renzi ci saranno i temi del lavoro, delle riforme, della modifica della legge elettorale, del fisco e della giustizia. Senza dimenticare il capitolo scuola, all'indomani dell'avvio della consultazione tra cittadini e insegnanti. I dossier sono tutti aperti e affollano un autunno delicato, in particolare per la legge di stabilità per la quale a Palazzo Chigi iniziano ad arrivare, non senza resistenze, le prime proposte di tagli alla spesa dai ministeri. Sui temi di finanza pubblica rischia di aprirsi un lungo braccio di ferro con i compagni di partito. La sinistra del Pd è indisponibile a votare una legge di stabilità a base di tagli lineari e austerità. In serata si svolgerà una delicata Direzione nazionale del Pd per delineare il profilo della nuova segreteria del partito. Il “rottamatore” sarà costretto a battere la strada del dialogo. Nei gruppi parlamentari sono in tanti a manifestare malcontento.