Il presidente del Consiglio Matteo Renzi cercherà di arrivare alla seduta di domani del consiglio dei Ministri con il provvedimento con cui disporre il taglio dell'Irpef a favore dei lavoratori dipendenti e altre misure per venire incontro alle esigenze degli incapienti. Per farlo sarà necessario rendere “strutturale” la spending review e diminuire ulteriormente la spesa pubblica, tagli che il premier dovrà riuscire a individuare nel giro delle prossime ore. Intanto Palazzo Chigi ha scritto alla Commissione europea per chiedere la concessione dello slittamento al 2016 sul rispetto del pareggio di bilancio, certificando quindi alcune difficoltà dal punto di vista economico. Renzi e il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, hanno invocato le “circostanze eccezionali” previste dai trattati europei. Bruxelles ha comunicato che esaminerà nel dettaglio la situazione italiana prima di dare il suo via libera ufficiale. Il Governo e la maggioranza andranno avanti per la propria strada. Dopo il Def inizierà infatti la partita delle riforme costituzionali: punto fondamentale del programma illustrato da Renzi alle Camere per ottenere la fiducia. I senatori del Pd hanno assicurato che cercheranno di rispettare i tempi dettati dal presidente del Consiglio.
L'assemblea del Senato sarà impegnata con la discussione e la votazione del Documento di economia e finanza presentato dal governo. Passaggio fondamentale per consentire a Palazzo Chigi di declinare la prossima politica di finanza pubblica a partire dalla prossima legge di stabilità, un procedimento che vedrà il coinvolgimento dell'Unione europea. Bruxelles sarà infatti chiamata a dare un parere sul Def e sul Piano nazionale delle riforme. Il nuovo articolo 81 della Costituzione prevede la maggioranza assoluta per l'approvazione del Def e non è detto che Palazzo Madama, dove i numeri sono risicati, non sia in grado di far traballare la maggioranza. Nella giornata di oggi molte Commissioni permanenti non si riuniranno o affronteranno argomenti interlocutori. Le commissioni Lavori pubblici e Territorio proseguiranno le audizioni sul decreto-legge sull'emergenza abitativa; saranno ascoltati i rappresentati di Assoimmobiliare e di una delle più rappresentative organizzazioni di categoria degli agenti immobiliari. La commissione Sanità e la commissione Giustizia continueranno ad occuparsi dell'istruttoria del ddl di conversione del decreto-legge con cui si tenterà di regolare il superamento e la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari.
A Montecitorio il dibattito sul Documento di economia e finanza inizierà intorno alle 10 e terminerà verso le 16, quando si dovrà tenere la votazione della mozione. Scontato l'esito positivo dello scrutinio, un risultato che non basterà a fugare i dubbi dei deputati di maggioranza e opposizione. Secondo Renato Brunetta, capogruppo forzista, il Documento non può essere approvato nell'attuale versione perché “presenta quantificazioni errate e incoerenti dei saldi di finanza pubblica”. Scontate le critiche e le accuse del MoVimento 5 stelle. Il presidente della commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia (Pd), ha auspicato che l'Esecutivo fornisca garanzie adeguate sul varo di un intervento strutturale, ovvero in via permanente, del bonus Irpef da 80 euro per i lavoratori dipendenti e delle agevolazioni per gli incapienti destinate ad essere estese a colf e badanti. Sono poi tantissime le perplessità sulle cifre della spending review: alcuni la giudicano del tutto insufficiente, altri temono un taglio indiscriminato a danno della qualità dei servizi garantiti dallo Stato. Dubbi condivisi persino dalla Banca d'Italia. La commissione Attività produttive porterà avanti l'istruttoria sullo schema di decreto legislativo per l'attuazione della direttiva Ue in materia di efficienza energetica. La commissione Lavoro, terminata la fase della valutazione degli emendamenti, voterà il mandato al relatore Carlo Dell’Aringa (PD), a riferire favorevolmente in Assemblea. Il Governo sembra intenzionato ad apporre la fiducia sul testo licenziato dalla Commissione. Le commissioni Affari sociali e Giustizia continueranno a votare gli emendamenti presentati alla proposta di legge di conversione del dl “Disposizioni urgenti in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, di cui al DPR 309/1990, nonché di impiego di medicinali meno onerosi da parte del Servizio sanitario nazionale”. Si potrebbero registrare nuove tensioni tra le varie anime della maggioranza; già nella seduta di ieri ci sono state delle polemiche su alcuni emendamenti in materia di cannabis.