Il Senato si confronterà sulla relazione della commissione Antimafia sulle prospettive di riforma del sistema di gestione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. In commissione Affari costituzionali proseguirà l’esame del disegno di legge con cui il governo intende modificare la seconda parte della Costituzione e il Titolo V. Argomento in grado di far salire la tensione tra le varie forze politiche; oggi si dovrebbe tenere una nuova riunione tra i senatori del Pd. I quattordici autosospesi dovrebbero interrompere la protesta e rientrare ufficialmente nel Gruppo anche se Corradino Mineo potrebbe decidere di continuare la sua forma di lotta. “Abbiamo ribadito - ha sottolineato il capogruppo del Pd Zanda - che l'articolo 67 della Costituzione sulla libertà dei parlamentari dal vincolo di mandato è sacro, come è sacro il principio di maggioranza e quello della funzionalità del Parlamento”. Vannino Chiti, primo firmatario di una proposta alternativa a quella di Renzi, ha accolto con piacere la posizione della maggioranza spiegando che deve essere salvaguardato il divieto di mandato imperativo e si deve permettere il legittimo esercizio del dissenso. Le commissioni riunite Giustizia e Finanze esamineranno il ddl sul Codice del processo tributario. I rappresentanti di Terna saranno ricevuti dagli uffici di presidenza delle Commissioni Industria e Territorio per riferire in merito ad alcune interruzione del sistema elettrico; riprenderà poi in commissione Industria il seguito dell'indagine conoscitiva sui prezzi dell'energia elettrica e del gas come fattore strategico per la crescita del sistema produttivo del Paese, continuerà poi l'esame dello schema di decreto legislativo sull'efficienza energetica e delle comunicazioni della Commissione europea in tema di “Rinascita industriale europea” e mercato interno dei prodotti industriali. Sarà inoltre portato avanti l'iter del ddl istitutivo del marchio “Italian Quality”. In commissione Sanità riprenderà l'analisi del disegno di legge sulla “raccolta di medicinali non utilizzati o scaduti e altre disposizioni concernenti la donazione di medicinali non utilizzati alle ONLUS”.

Nel pomeriggio sarà votata dalla Camera la questione di fiducia apposta dal governo sulla conversione del decreto-legge sul taglio dell'Irpef per i lavoratori dipendenti e la diminuzione dell'Irap per le imprese. Il testo sarà lo stesso già approvato dal Senato, non sarà quindi necessaria una terza lettura a Palazzo Madama. L'esecutivo porterà quindi a casa l'aumento delle detrazioni Irpef senza troppe difficoltà, provvedimento sul quale si è giocata larga parte della campagna elettorale per le elezioni europee.  Dalle 19 saranno analizzate e votate le questioni pregiudiziali riferite al disegno di legge di conversione del decreto-legge sul commissariamento per il completamento di alcune opere pubbliche; in serata proseguirà la discussione sulle mozioni in tema di minori non accompagnati e la protezione sociale dei cittadini italiani e stranieri. Le commissioni Ambiente e Attività produttive porteranno avanti l'indagine conoscitiva sulla green economy: saranno ascoltati Giovanni Legnigni, sottosegretario del Mef, e Luigi Bobba, sottosegretario del ministero del Lavoro.

Le altre Commissioni sono state invece sconvocate a causa della concomitanza con il voto sulla questione di fiducia, così come impone il Regolamento della Camera.

Il presidente del Consiglio dovrà fare i conti con le novità relative al dibattito sulle riforme istituzionali e la modifica della legge elettorale. Movimento 5 stelle e Lega hanno infatti rinnovato la propria disponibilità a collaborare con il Pd. Forza Italia, invece, dovrà ancora capire quale strategia adottare anche se, con tutta probabilità, sarà presentato domani un disegno di legge con cui si vorrebbe riscrivere in senso presidenzialista la Costituzione. Grillo e Casaleggio hanno confermato di voler fare sul serio. Con un post sul blog il leader M5S si è rivolto a Renzi chiedendo un incontro a livello di capigruppo per aprire un dibattito costruttivo sulla legge elettorale, per la quale i pentastellati propongono un proporzionale con una soglia di sbarramento implicita del 3 per cento. In questo modo, hanno spiegato in una conferenza stampa, chi raggiunge il 40 per cento può avere la maggioranza dei seggi e governare. Sul versante di Forza Italia, si registrano una freddezza verso l'Italicum e un improvviso interesse verso un sistema proporzionale, come quello che è emerso dalla sentenza della Consulta. Gli attuali sondaggi non danno chance di vittoria a una coalizione di centrodestra, mentre un proporzionale puro, senza vincitori, regalerebbe comunque una centralità a una Forza Italia pur ferma al 17 per cento. Il pallino del gioco è ora nelle mani di Renzi. Affidarsi a delle maggioranze variabili potrebbe essere una scelta non immune da pericolosi effetti collaterali.



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