L'accordo ancora non c’è, giudizio Ue verso rinvio

Il giorno del giudizio dell'Ue sembra allontanarsi e un'intesa per evitare la procedura d'infrazione l'Italia ancora non l'ha incassata: anche se l'interlocuzione prosegue, la strada appare ancora in salita. Il Ministro dell'Economia Giovanni Tria ha inviato a Bruxelles un nuovo schema, che disegna una manovra più snella: il deficit si abbassa al 2,04%, la stima di crescita del Pil nel 2019 potrebbe abbassarsi dall'1,5% fino all'1%. Se la proposta convincerà i tecnici della Commissione, potrebbe essere tradotta in una lettera del ministro all'Ue e poi finalmente nelle norme della legge di bilancio. Ma la partita è aperta: lo testimoniano il nuovo rinvio al Senato e l'ennesima riunione notturna a palazzo Chigi di Tria con Giuseppe Conte, che convoca il Ministro per finalizzare l'accordo, forse anche alla luce della conversazione telefonica in mattinata tra il ministro dell'Economia e i commissari Pierre Moscovici e Valdis Dombrovskis.

Nel vertice di domenica notte i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini hanno dato l'avallo politico a portare fino in fondo la trattativa per evitare la procedura di Bruxelles, ma hanno respinto l'ipotesi di ridurre di altri 3 miliardi, oltre i 4 già previsti, il fondo per finanziare reddito di cittadinanza e quota 100 sulle pensioni. Le due misure sono le bandiere della prossima campagna elettorale: aver portato le risorse da 16 miliardi a circa 12, hanno detto all'unisono i vicepremier, è il massimo che si può fare. Al momento non sono escluse altre limature, ma nulla di più.

Al premier e al Ministro l'onere di reperire, con il Ragioniere dello Stato Daniele Franco, i soldi che mancano. Uno schema possibile prevede tre azioni: sospendere o rinviare di 1 anno o 2, ricavando 1 miliardo, le agevolazioni fiscali per le operazioni delle grandi imprese, come fusioni e acquisizioni; stimare oltre 1 miliardo aggiuntivo di dismissioni immobiliari, da realizzare via Cassa depositi e prestiti; realizzare nelle pieghe del bilancio tagli aggiuntivi fino a 500 milioni di euro. Ma convincere Bruxelles che gli interventi incidano davvero sul calo del deficit strutturale è processo laborioso, oltretutto mentre è ancora in corso il confronto nella maggioranza su misure della manovra come il rinvio della direttiva Bolkestein.

Intanto a Bruxelles si fa largo l'ipotesi che il giudizio della Commissione Ue sulla legge di bilancio italiana non venga pronunciato domani, come era previsto. Il premier e il ministro avevano lavorato anche per questo obiettivo, che ora sembra a portata di mano per una duplice ragione: la prima è che solo il via libera del Parlamento italiano alla manovra potrà certificare gli impegni presi dal Governo gialloverde con l'Ue; la seconda è tutta politica ed è che la Commissione non sembra voler rischiare di aggiungere un riacutizzarsi dello scontro con Roma a nodi spinosi come la Brexit e le tensioni per i gilet gialli francesi. La notizia positiva però si scontra, già in queste ore, con la richiesta di un ulteriore rafforzamento dei tagli alla manovra. Insomma la strada intrapresa dal Governo Italiano sembra quella giusta ma ancora un vero e proprio accordo non c’è.

Pd: renziani scendono in campo per Martina

Ieri è scesa in campo anche Maria Elena Boschi: “I principali collaboratori di Zingaretti propongono liste alle europee insieme agli scissionisti di D'Alema per aprire poi un dialogo con il Movimento 5 Stelle. E' davvero questo il Pd del futuro?”. L'intervista di ieri mattina di Luca Lotti ha aperto di fatto la campagna dei renziani al fianco di Maurizio Martina. Il fronte vicino all'ex premier si è schierato compatto a sostegno dell'ex ministro dell'Agricoltura. La sfida tra quest'ultimo e il governatore della regione Lazio si è accesa sul tema che da mesi è oggetto di discussione nel Pd: dialogare o no con M5s? Per Zingaretti Lega e M5s sono forze diverse e in ogni caso occorre recuperare proprio quell'elettorato anche ha abbandonato il Pd, senza per questo formare insieme ai pentastellati un governo insieme. Il ragionamento viene respinto soprattutto dai renziani che lavorano affinché' Zingaretti non raggiunga il 51% alle primarie del 3 marzo. 

Di Battista e l'azienda di famiglia: non paga debiti e lavoratori

Dopo le vicende dei papà di Boschi, Renzi e Di Maio, ora arriva la storia dell'azienda Di.BTecsrl, società della famiglia Di Battista. Costituita nel 2001 dal padre di Alessandro, Vittorio, la società, che si occupa della lavorazione di manufatti in ceramica e apparecchi igienico sanitari, è oggi oggetto di un articolo del Giornale. L'ultimo bilancio è del 2016, mentre non è stato presentato quello del 2017. Secondo il quotidiano l'azienda sarebbe piena di debiti verso le banche (150mila euro), verso i fornitori (135mila euro) ma anche verso i propri dipendenti. Nell'ultimo esercizio, i lavoratori hanno crediti pari a 53.370 euro. Durissima la replica alle accuse di Alessandro Di Battista via Facebook: “Grazie. Pensate di indebolirmi ma ottenete il contrario. Oggi, grazie a voi, ogni piccolo imprenditore italiano sa che un ex parlamentare, quando era in Parlamento, non si è occupato dell'azienda di famiglia. Il Giornale scopre che la piccola azienda di famiglia (3 dipendenti tra cui mia sorella) ha difficoltà. Chapeau! A questo punto gli consiglio di fare altre decine di migliaia di visure camerali per scoprire la situazione delle piccole imprese italiane. E gli consiglio di sbattere in prima pagina tutto ciò che scopriranno”.

L’Aula del Senato

Nella giornata di oggi l’Aula del Senato doveva tornare a riunirsi alle 17 per l’inizio dell’esame disegno di legge di bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e di bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 ma così non sarà. Oggi pomeriggio alle 15.30 si terrà la Conferenza dei Capigruppo e molto probabilmente l’arrivo della manovra in Assemblea slitterà a venerdì, dipende dall’accordo tra il Governo e la Commissione Europea. Una volta raggiunto l’esecutivo potrà portare il provvedimento in Aula e presentare il maxiemendamento con la correzione. Molto probabilmente verrà chiesta la fiducia così da consentire al Senato di approvarla velocemente e di poterla inviare alla Camera che a questo punto molto probabilmente licenzierà definitivamente la manovra economica tra Natale e Capodanno.

Le Commissioni del Senato

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali si confronterà sul ddl per la riduzione del numero dei parlamentari. La Finanze esaminerà lo schema di decreto legislativo per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni sugli indici usati come indici di riferimento negli strumenti finanziari e nei contratti finanziari o per misurare la performance di fondi d’investimento. La Lavori Pubblici alle 15 ascolterà i rappresentanti di Canfapi e LegaCoop nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul codice dei contratti pubblici.

La Commissione Bilancio tornerà a riunirsi alle 9.30 per proseguire l’esame del disegno di legge di bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e di bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021. Ancora non è chiaro quale sarà l’ordine dei lavori: al momento sono state decise le sole inammissibilità sugli emendamenti segnalati e la Commissione non ha ancora fatto un solo voto. Molto probabilmente bisognerà attendere la Conferenza dei Capigruppo per capire quali saranno i passi che il Governo intende intraprendere.

La Commissione Agricoltura proseguirà l’esame dello schema di decreto ministeriale concernente gli agrumeti caratteristici e, in sede riunita con la Territorio, domani alle 15 ascolterà i rappresentanti dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) in relazione ai disegni di legge sul consumo del suolo.

La Commissione Industria svolgerà diverse audizioni sulla situazione aziendale della Piaggio Aero Industries e si confronterà sulla proposta di nomina del nuovo presidente dell'Agenzia nazionale del turismo (ENIT). La Salute svolgerà alcune audizioni sul disegno di legge per il contrasto ai disturbi alimentari e su quello relativo alla sicurezza del personale sanitario; si confronterà poi sulla proposta d’indagine conoscitiva sull'acquisto, l'utilizzo e il finanziamento dei dispositivi medici. La Territorio si confronterà sullo schema di decreto ministeriale sugli agrumeti caratteristici.

L’Aula della Camera

L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 9.30 per la discussione generale sulla proposta di legge contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione, nonché in materia di prescrizione del reato in materia di trasparenza dei partiti e dei movimenti politici. Dalle 14.30 esaminerà la pdl di delega al Governo per l’insegnamento curricolare dell'educazione motoria nella scuola primaria e riprenderà il confronto sulla pdl per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione. A seguire esaminerà le mozioni sulla sottoscrizione del cosiddetto Global Compact in materia di migrazioni e la relazione sulle missioni internazionali e il documento per la partecipazione dell’Italia a ulteriori missioni internazionali.

Le Commissioni della Camera

La Commissione Affari costituzionali esaminerà la proposta di legge d’iniziativa popolare in materia d’iniziativa legislativa popolare. La Giustizia esaminerà lo schema di decreto legislativo sul codice della crisi d’impresa e dell'insolvenza. La Finanze esaminerà la proposta di legge sull’interpretazione del Testo unico delle norme in materia valutaria sulla gestione delle riserve ufficiali. La Ambiente proseguirà il ciclo di audizioni sulla proposta di legge per la gestione pubblica e partecipativa del ciclo integrale delle acque. La Trasporti, alle 13, ascolterà i rappresentanti di Fastweb nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle nuove tecnologie delle telecomunicazioni, con particolare riguardo alla transizione verso il 5G e alla gestione dei big data.

La Attività produttive proseguirà il confronto sullo schema di decreto legislativo in materia di marchi d'impresa e sul regolamento sul marchio comunitario, sullo schema di decreto legislativo sul Tribunale unificato dei brevetti e sullo schema di decreto legislativo sugli apparecchi che bruciano carburanti gassosi. A seguire esaminerà la risoluzione sulla riscossione degli oneri generali del sistema elettrico. Alle 9.45, con la Commissione Industria del Senato, ascolterà Giorgio Palmucci nell'ambito della proposta di nomina a presidente dell'Agenzia nazionale del turismo (ENIT).

La Lavoro esaminerà e svolgerà diverse audizioni sulle pdl relative all'ordinamento e la struttura organizzativa dell'Istituto nazionale della previdenza sociale e dell'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro. La Affari Sociali proseguirà l’esame della proposta di legge per l’istituzione e la disciplina della Rete nazionale dei registri dei tumori e di quella sulla trasparenza dei rapporti tra le imprese produttrici, i soggetti che operano nel settore della salute e le organizzazioni sanitarie. A seguire si confronterà sulla proposta d’indagine conoscitiva sui fondi integrativi del Servizio sanitario nazionale. Infine la Commissione Agricoltura esaminerà e svolgerà alcune audizioni sulla marchiatura delle uova.



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