Torna a cresce la tensione tra Lega e M5S. Salvini punta alla crisi?

Non è una questione di giorni. Ma per Matteo Salvini il sentiero del governo si è fatto stretto. Il ministro dell'Interno vuole portare prima a casa l'approvazione del decreto Sicurezza bis, che dovrebbe approdare in Aula della Camera la settimana prossima. Poi però non sarebbe più disposto ad accettare dei no dagli alleati 5 stelle. Con i suoi ha posto tre dossier in cima alle priorità e sono quelli noti: autonomia differenziata, riforma della giustizia e la manovra economica improntata al taglio delle tasse. Se su questi dossier arrivasse la collaborazione reale dei 5 stelle, viene sottolineato da fonti leghiste, Salvini potrebbe anche cambiare idea. Ma allo stato la situazione viene descritta come grave, con uno scenario davanti di accelerazione verso la conclusione di questa esperienza di governo

Le posizioni sono troppo distanti su troppi temi, si sottolinea. In primis quello che dai leghisti viene vissuto come il giustizialismo dei 5 stelle. “Per me si è innocenti fino a prova contraria”, va ripetendo il leader del Carroccio da giorni. Salvini ha lamentato il silenzio del Movimento 5 stelle sull'assoluzione di Massimo Garavaglia. “Magari avrebbero preferito una condanna”, si è spinto a commentare coi suoi. Ma la ciliegina sulla torta poi sarebbe stata il voto europeo. Salvini lo avrebbe vissuto come un tradimento. “Non capisco come i 5 stelle, che sono nati per cambiare il mondo, abbiano salvato l'Europa della Merkel e di Macron”, ha detto, con una vena di sarcasmo.  

Mentre in una nota della Lega, sempre in riferimento al sì dei pentastellati alla nomina di Ursula von der Leyen, si è parlato di sabotaggio e di “baratto in cambio di qualche poltrona”. “Come si fa a tenere su un governo con questi presupposti?”, si chiedono i leghisti. Salvini intende chiederne conto al premier Giuseppe Conte e a Luigi Di Maio. “Gli attacchi e gli insulti quotidiani del Pd ci stanno e me li aspetto”, premette, “ma se ogni giorno c’è un 5 stelle che ci attacca come si fa ad andare avanti? Se ogni giorno c’è un no è una scelta loro, non nostra”. La finestra per il voto anticipato a settembre si sta chiudendo e dopo bisognerà attendere dopo l’approvazione della legge di bilancio e quindi l’inizio del 2020. Quello che è certo è che i prossimi saranno giorni decisivi per la sopravvivenza dell’alleanza gialloverde

Conte in Aula su Russiagate al posto di Salvini

Matteo Salvini resiste e alla fine sembra che non andrà in Aula. A riferire sui presunti finanziamenti illeciti da Mosca alla Lega sarà invece il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che si presenterà, il prossimo 24 luglio, davanti all'assemblea di palazzo Madama. “Sono la massima autorità di governo” sottolinea il premier. “È stato chiesto anche a me di riferire, e io riferisco, perché quando le forze parlamentari chiamano il Governo risponde”. Dal Viminale ancora nessuna risposta è stata inviata al Parlamento, nonostante le insistenze del presidente della Camera Roberto Fico che ha rinnovato anche l'invito in una lettera inviata al ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro

Salvini, però, non intende cambiare linea: “Io ho già detto che riferisco sulle cose vere, che esistono. Non sulla fantasia. C'è un'inchiesta aperta da mesi. Bene, la chiudano. Siamo assolutamente tranquilli”. Il Pd annuncia che ascolterà il premier per poi valutare se presentare o meno la mozione di sfiducia nei confronti di Matteo Salvini. La vicenda va a infuocare rapporti di Governo affatto tranquilli e si interseca con la sentenza arrivata ieri nei confronti di Massimo Garavaglia.  

Il viceministro dell'Economia è stato assolto dall'accusa di turbativa d'asta quando era amministratore locale. Una bella notizia che avrebbe dovuto evitare ogni polemica. E invece no. “Tra tanti attestati di solidarietà spiace che gli unici quasi silenti siano proprio molti alleati al governo. Non vorremmo che avessero sperato in una condanna”. La replica dei pentastellati arriva nel giro di pochi minuti. “Siamo felici per il sottosegretario Garavaglia e ci auguriamo che ora possa convincere Salvini a riferire in aula sui fondi russi, così come farà il presidente Conte. Se non c'è il rispetto del Parlamento, non c'è il rispetto dei cittadini”, è l'affondo. 

Dopo il vertice ombra i sindacati vanno in pressing sul governo 

Cgil, Cisl e Uil passano al contrattacco dopo le polemiche degli ultimi giorni per il vertice ombra che aveva visto 43 rappresentanti delle parti sociali recarsi dal ministro dell'Interno Matteo Salvini per discutere della legge di bilancio 2020: il governo ci convochi, dicono i segretari delle tre sigle. La soluzione dell'incidente, perlomeno nei suoi risvolti di diplomazia istituzionale, anche se resta sullo sfondo la distanza fra i due partiti di maggioranza e la ridefinizione degli equilibri di potere a favore della Lega, potrebbe essere in vista: il presidente del Consiglio Giuseppe Conte avrebbe accolto la proposta del vice Luigi Di Maio di un workshop con le parti sociali in vista della manovra. 

“Se il Governo intende avviare davvero una fase di confronto con le parti sociali a Palazzo Chigi, sede di coordinamento delle scelte dell'esecutivo, il sindacato non si sottrarrà al suo ruolo di rappresentanza”, dicono le tre sigle sindacali dopo l'incontro di lunedì che aveva fatto parlare di una mossa tattica del vicepremier per avocare a sé competenze che istituzionalmente non gli spettano. L'incontro al Viminale aveva spinto Luigi Di Maio a dire “ora ho capito perché alcuni sindacati attaccano la nostra proposta sul salario minimo. Parlino pure con Siri, parlino pure con chi gli vuole proteggere le pensioni d'oro e i privilegi. Hanno fatto una scelta di campo”. 

I segretari Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo “ribadiscono la necessità di avviare una fase di vero confronto, stringente, concreto e costruttivo con il Governo sui provvedimenti economici e sociali in vista della prossima manovra di bilancio. A tal proposito siamo ancora in attesa di ricevere un calendario di incontri coordinati dal presidente del consiglio Conte, così come era stato concordato in occasione dell'ultimo incontro a Palazzo Chigi”. Nell'attesa che si calendarizzino gli incontri anche Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, ribatte a chi, come lo stesso ministro dell'Economia Giovanni Tria, ha definito l'incontro un'iniziativa di partito e non di governo: “il confronto coi ministri del Governo è un confronto col Governo, non distinguiamo un ministro dall'altro e quando ci chiedono dei confronti noi siamo sempre a disposizione nel nostro ruolo”.

L’Aula del Senato 

L’aula del Senato tornerà a riunirsi alle 9.30 per l’esame del decreto legge per il miglioramento saldi di finanza pubblica, del disegno di legge in materia di ambiti territoriali e chiamata diretta dei docenti. E si confronterà sul ddl sull’obbligo della patente nautica e sulla formazione al salvamento acquatico. Alle 15 svolgerà le interrogazioni a risposta immediata.

Le Commissioni del Senato

Per quanto riguarda le Commissioni, la Giustizia si confronterà sul ddl per la tutela degli animali, su quello relativo alla diffamazione mezzo stampa e sull’affido dei minori. A seguire si confronterà sul disegno di legge relativo all’assegno divorzile, sul ddl per l’istituzione delle sezioni di polizia giudiziaria del Corpo della PS e sulla legge delega per la riforma del Codice civile. La Finanze esaminerà il decreto legge sulla golden power, mentre la Commissione Istruzione esaminerà il ddl di delega al Governo in materia di ordinamento sportivo. 

L’Agricoltura ascolterà i rappresentanti del Dipartimento delle politiche competitive, della qualità agroalimentare, ippiche e della pesca del MIPAAFT sullo schema di decreto sulla riorganizzazione dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA) e per il riordino del sistema dei controlli nel settore agroalimentare. La Commissione Salute esaminerà il ddl sulla trasparenza dei rapporti tra le imprese produttrici, i soggetti che operano nel settore della salute e le organizzazioni sanitarie. La Politiche dell’Unione Europea proseguirà il confronto sulla legge di delegazione europea 2018.

L’Aula della Camera 

Dopo che ieri sono state discusse le mozioni sulle politiche urbane e riqualificazione delle periferie, nella giornata di oggi l’Assemblea della Camera non si riunirà. I lavori sono rinviati a domani alle 9.30 per la discussione delle interpellanze urgenti.

Le Commissioni della Camera

La Commissione Affari costituzionali, in sede riunita con la Giustizia, proseguirà il delicato esame del cosiddetto decreto sicurezza bis. La Giustizia esaminerà la pdl per il contrasto della violenza in occasione delle manifestazioni sportive e la Affari Sociali dibatterà sulla pdl per l’utilizzo dei defibrillatori semiautomatici. 



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