Il Senato riprenderà i suoi lavori discutendo di una proposta di legge contenente “Disposizioni concernenti partecipazione a Banche multilaterali di sviluppo per l'America latina e i Caraibi”, testo già approvato dalla Camera. La commissione Affari costituzionali inizierà a discutere di legge elettorale, dibattito che risentirà delle tensioni interne alla maggioranza e del rapporto di queste con le opposizioni. Sembra infatti scontato che l'Italicum licenziato dall'altro ramo del Parlamento andrà incontro a modifiche sostanziali. Una proposta di indagine conoscitiva sul sistema bancaria e sulla vigilanza europea sarà proposta dalla commissione Finanze, organo che successivamente porterà avanti l'istruttoria della proposta di legge sulla riorganizzazione dell'attività di consulenza finanziaria e del disegno di legge sulla riforma dei confidi. In serata, insieme alla commissione Giustizia, riprenderanno i lavori sulla proposta di legge per favorire il rientro dei capitali detenuti all'estero e punire l'autoriciclaggio. La commissione Industria ascolterà l'amministratore delegato di Fincantieri nell'ambito dell'esame dell'affare assegnato sulle strategie dei nuovi vertici delle società controllate dallo Stato; sarà poi analizzato il disegno di legge di iniziativa del vicepresidente del Senato, Valeria Fedeli (PD), sull'istituzione del marchio “Italian Quality”. Federchimica, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici veterinari e l'Associazione nazionale dei medici veterinari saranno ascoltate dalla commissione Sanità in relazione all'esame della proposta di regolamento europeo sulla regolamentazione dell'Agenzia europea dei medicinali.

Oggi l'assemblea di Montecitorio non si riunirà per consentire il lavoro delle Commissioni. In commissione Affari costituzionali entrerà nel vivo il dibattito sulla riforma costituzionale, progetto consacrato dal rinnovo del Patto del Nazareno recentemente rinnovato da Renzi e Berlusconi. In commissione Bilancio inizieranno i voti sugli emendamenti alle legge di stabilità meno “problematici” per maggioranza e governo. Uno dei punti condivisi e che non rappresenta uno scoglio anche dal punto di vista economico è per esempio l'abbassamento dell'IVA sugli ebook, che dovrebbe essere portata al 4 per cento. L'emendamento del governo dovrebbe essere pronto e a breve potrebbe essere quindi depositato in Commissione. Più che dalla Ragioneria, dunque, gli unici rilievi potrebbero arrivare in questo caso dalla Commissione Ue, sostanzialmente contraria ai ribassi delle aliquote. Uno dei punti più problematici riguarda invece l'aumento degli stanziamenti per gli ammortizzatori sociali, che, per il momento, si dovrebbe aggirare intorno al mezzo miliardo di euro. Restano comunque aperte alcune partite fondamentali come la tassazione dei rendimenti dei fondi pensione, il Tfr e il bonus mamme; l'iter della legge dovrebbe essere reso più semplice anche dal netto ridimensionamento delle richieste di modifiche arrivate dai Ministeri, sfoltite a 25 dalle iniziali 100. In via di soluzione sarebbe anche del resto il nodo dei tagli agli enti locali, Regioni comprese. Si dovrà poi capire se la promessa relativa allo sforamento del Patto di stabilità per far fronte alle emergenze ambientali e alla prevenzione del dissesto idrogeologico sarà trasformata in una norma da inserire nella manovra di finanza pubblica. Ieri il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, ha rilasciato delle dichiarazioni precise su questo punto, intendimento che ora dovrà essere tramutato in provvedimenti concreti. Le commissioni Ambiente e Agricoltura discuteranno della proposta di legge quadro in materia di valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo. La commissione Affari sociali svolgerà alcune audizioni connesse all'istruttoria della legge delega sulla riforma del “Terzo settore”; successivamente il Comitato ristretto della Commissione porterà avanti il confronto sulle “Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone affette da disabilità grave prive del sostegno familiare”.

La maggioranza rischia di spaccarsi sul “Jobs Act”. Ieri si sono nuovamente allontanate le posizioni di Pd e Ncd. In giornata il governo presenterà un emendamento che prevede l'introduzione del contratto a tutele crescenti per recepire l'accordo raggiunto all'interno del Pd sui licenziamenti disciplinari, ma su questo si è scatenata l'ira di Ncd perché il nuovo testo non corrisponderebbe a quanto concordato. Le preoccupazioni di centristi e sinistra Pd ruotano tutte intorno all'articolo 18; i primi lo vogliono cancellare, i secondi sono contrari alla sua eliminazione dall'ordinamento.



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