In entrambi i rami del Parlamento, questa settimana è stata contraddistinta dalla discussione sui tre principali provvedimenti emanati dal Governo nelle scorse settimane. Alla Camera è stato approvato, con voto di fiducia, il decreto Fiscale e in Commissione Bilancio si è entrati nel vivo dell’esame della Legge di Bilancio 2017. Al Senato, invece, la Commissione Bilancio ha proseguito l’esame del decreto-legge Terremoto. Sullo sfondo del dibattito parlamentare aleggia il fantasma del referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre e soprattutto il delicato e quanto mai spigoloso confronto fra la Commissione Europea e il Governo sulla manovra economica italiana, sulla quale Bruxelles ha rimandato il proprio giudizio, e sul bilancio europeo sul quale l’Italia si è astenuta.
Nella giornata di oggi l’Assemblea del Senato e le Commissioni non si riuniranno. Nell'arco di questa settimana, l’Aula ha discusso e approvato diverse ratifiche di trattati internazionali, tra cui l'accordo tra Italia e Francia sull'alta velocità. Il Senato ha poi iniziato la discussione delle mozioni sulle pensioni minime e del ddl sulla responsabilità professionale del personale sanitario.
L’Aula di palazzo Madama ha poi approvato in seconda lettura, con modifiche, il Testo Unico relativo alla disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e del commercio del vino. Il provvedimento, approvato all’unanimità e che ora torna alla Camera per la sua approvazione definitiva, è declinato in otto Titoli e in 90 articoli, e punta ad avere un solo testo di riferimento per il settore vitivinicolo con l'obiettivo di accelerare il percorso di semplificazione burocratica, promosso dal Governo, quale strategia di rafforzamento di un settore che vale più di 14 miliardi di euro. Tra le novità inserite, è prevista una disposizione sulla salvaguardia dei vigneti storici e la disciplina dell’attività di enoturismo. Tra le principali innovazioni ci sono anche le semplificazioni per le comunicazioni da effettuare all'Ufficio territoriale del Dipartimento dell'Ispettorato centrale per la tutela della qualità e la repressione delle frodi dei prodotti agroalimentari. Si prevede poi la facoltà, per i produttori di vini DOP e IGP, di poter apporre in etichetta la denominazione di qualità, purché autorizzati dal Ministero delle politiche agricole, d'intesa con la Regione competente. A tutela del patrimonio viticolo nazionale viene stabilito che possono essere impiantate, reimpiantate o innestate soltanto le varietà di uva da vino iscritte nel Registro nazionale. E' poi previsto un sistema sanzionatorio meno soffocante per le imprese grazie ad una risoluzione preventiva delle irregolarità attraverso il ravvedimento operoso.
La Commissione Bilancio, nella giornata di ieri ha proseguito l’esame del decreto-legge per gli interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dal sisma del 24 agosto 2016 arrivando a esaminare gli articoli fino al 40. Dopo giorni di attese, mercoledì sera il Governo ha presentato il maxiemendamento che di fatto inserisce nel testo del provvedimento i contenuti del secondo decreto riguardante gli altri due eventi sismici del 26 e del 30 ottobre che hanno colpito l'Italia centrale. Nello specifico, vengono inserite alcune misure urgenti per lo svolgimento dell'anno scolastico 2016-2017, interventi immediati sulpatrimonio culturale e sugli edifici privati, le modalità eccezionali per individuare le aree dove saranno insediati imoduli abitativi e si prevede l'allestimento dei seggi speciali per consentire ai cittadini di poter votare al referendum del 4 dicembre. L’emendamento, inoltre, aggiunge 69 Comuni al cratere, portandone il numero complessivo a 131. Nella giornata di lunedì proseguiranno le votazioni con l’obiettivo di concludere l’esame entro martedì pomeriggio, giorno nel quale, secondo il calendario, il provvedimento è atteso in Aula.
Passando all’altro ramo del Parlamento, oggi l’Assemblea della Camera e le Commissioni non si riuniranno. Nell'arco di questa settimana, l’Aula ha discusso e approvato in prima lettura e con voto di fiducia il decreto-legge, collegato alla manovra finanziaria, recante disposizioni urgenti in materia fiscale e per il finanziamento di esigenze indifferibili. Il provvedimento, approvato con 272 voti favorevoli, 137 contrari e 2 astenuti, ora passa all’esame del Senato, che potrebbe apportare alcune ulteriori modifiche al testo. Sintetizzando per grandi linee i contenuti del decreto, le funzioni di Equitalia passano all'Agenzia delle entrate, e contribuenti e commercialisti potranno dire addio all'odiato tax day, la scadenza unica del 16 giugno per i versamenti Irpef,Irap, Ires, Iva, Imu e Tasi. Arriva il piano per larottamazione delle cartelle esattoriali, che vale anche per i debiti 2016: si potranno pagare le somme dovute in cinque rate con unosconto su interessi di mora e sanzioni. Viene poi prevista una nuova finestra per il rientro dei capitali detenuti all'estero e una serie di semplificazioni anche per imprese e professionisti. Ma vi è anche l’aumento di 600 milioni di euro per i Comuni che attivano e gestiscono i centri di accoglienza dei migranti. Sono inoltre aboliti glistudi di settore e il cosiddetto spesometro; in particolare, i primi sono sostituiti dagliindici di affidabilità fiscale, mentre in sostituzione del secondo s'introducono una serie di misure per ilrecupero dell'evasione, a partire dalla comunicazione analitica dei dati riguardanti le fatture emesse e ricevute e le liquidazioni periodiche IVA. E' rimasto invece fuori il cosiddetto pacchetto banche, che conteneva non solo la misura sui contributi degli istituti al Fondo di risoluzione stralciato dalla manovra, ma anche l'innalzamento della soglia per la trasformazione delle popolari in Spa.
Per quanto riguarda invece l'esame della legge di Bilancio 2017, la Commissione Bilancio entrerà nel vivodomenica pomeriggio alle 15.30 con l'avvio delle votazioni dei 900 emendamenti segnalati dai Gruppi e di quelli trasmessi dalle altre Commissioni. Il lavoro della Commissione dovrebbe essere organizzato per capitoli con l’obiettivo di esaminare almeno 15 articoli al giorno. Domenica si dovrebbe partire con l'esame delle norme che contengono misure sulle entrate, tra le quali la spending review, la lotta all'evasione e leaste delle frequenze. Martedì si dovrebbe proseguire con i capitoli su enti locali, previdenza e scuola; su quest'ultimo tema i veri nodi potrebbero essere rinviati alla discussione in Senato. Stessa sorte potrebbe riguardare le misure sulla famiglia e i giochi. Potrebbero essere recuperate al Senato anche le misure sulle banche, stralciate dalla manovra e dal decreto fiscale collegato, che prevedevano la possibilità per gli Istituti di credito di spalmare su più anni gli oneri dei contributi addizionali al Fondo di risoluzione che ha preso in carico Banca Marche, Banca Etruria, CariChieti e CariFerrara. Una delle ipotesi al vaglio del Governo sarebbe quella di varare un decreto ad hoc da collegare o riversare poi nella manovra economica. Si tratta di temi potenzialmente esplosivi e capaci di sollevare molte polemiche politiche, ragion per cui sembra scontato che il Governo decida di affrontarli dopo il referendum costituzionale. Nel frattempo proseguiranno per tutta la giornata di oggi e di sabato, fino alla mattinata di domenica, le riunioni tra maggioranza e Governo per valutare gli emendamenti provenienti dalle Commissioni, e quelli, numerosi, in arrivo dai diversi Ministeri, oltre a quelli segnalati dai Gruppi parlamentari. L'obiettivo sarebbe quello di arrivare all'apertura delle votazioni in Commissione, domenica pomeriggio, con tutti i pareri già pronti.
Intanto nella giornata di ieri, l’Unione Europea ha trovato l'intesa sul bilancio 2017 anche se la vera notizia è ilvoto dell’Italia, che, per la prima volta, con l’obiettivo di lanciare un segnale molto forte a Bruxelles, ha deciso di astenersi. Anche se tecnicamente slegata dalle discussioni sulla revisione del bilancio pluriannuale 2014-2020, dove il governo italiano ha già minacciato il veto, la posizione va letta nella continuità: "Siamo pronti a ogni tipo d'intervento, fino al veto", aveva avvertito il Presidente del Consiglio Matteo Renzi nelle scorse settimane. I pugni sul tavolo hanno una ragione: "Non vogliamo fare gli egoisti: siamo pronti a fare la nostra parte, ma chiediamo all'Europa più attenzione su crescita e migranti". L'accordo tra Commissione, Parlamento e Consiglio Ue, trovato come da copione in extremis nel cuore della notte dopo quasi 24 ore di negoziati guidati dalla presidenza slovacca, prevede un bilancio costituito da 157,9mld in impegni e 134,5mld in pagamenti, pari rispettivamente a un aumento dell'1,7% e a una riduzione dell'1,6% rispetto al 2016. "Non abbiamo risparmiato nessuno sforzo", ha assicurato la vicepresidente della Commissione Ue Kristalina Georgieva, per garantire che le risorse per il 2017 vadano "contro gli shock, dando una spinta alla nostra economia ". Saranno infatti disponibili 5,91mld in termini d'impegni per crisi dei rifugiati e sicurezza, pari a +11,3%, mentre per crescita e occupazione saranno 21,3mld, ovvero +12%.
Mancano ormai poco più di due settimane al voto sul referendum costituzionale del 4 dicembre e quello che sembra evidente è che gli orientamenti di voto siano ormai sempre più definiti e che al momento favoriscano nettamente il NO. Nell’ultimo mese il NO ha aumentato il proprio vantaggio raggiungendo quota 41%, mentre il SI’ è sceso al 34%. Quello che sembra evidente è che in soli due mesi le posizioni si sarebbero di fatto invertite e che il No ha recuperato 15 punti. Certamente va ricordato che gli elettori incerti sono ancora moltissimi e che al momento rappresentano oltre il 25%, senza contare coloro che hanno deciso di non andare a votare che rappresentano quasi un altro 25% dell’elettorato. Sarà questa enorme fetta di elettorato, insieme agli italiani residenti all’estero, a decidere le sorti della riforma Boschi.