Nella giornata di ieri si è aperto a Bruxelles il Consiglio Europeo, una due giorni nella quale si parlerà della cosiddetta "Brexit", cioè del referendum che potrebbe segnare la fuoriuscita della Gran Bretagna dall'Ue, ma soprattutto della gestione dei migranti. Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, forte anche del mandato ricevuto mercoledì dalla Camera e dal Senato, è intervenuto lanciando un messaggio chiarissimo ai Paesi dell’est: "Inizia ora la fase della programmazione dei fondi 2020. O siete solidali nel dare e nel prendere, oppure smettiamo di essere solidali noi Paesi contributori. E poi vediamo". Insomma, o accettate i migranti o noi bloccheremo i fondi: un monito netto che sarebbe stato molto apprezzato da Germania e Francia perché rilancia la sintonia lungo l'asse Roma-Berlino, e comunque una svolta netta rispetto all'ultimo Consiglio europeo, caratterizzato da un forte scontro tra il premier e la cancelliera Angela Merkel.

I leader dei Ventotto sono riusciti, dopo una lunghissima cena di lavoro durata circa 6 ore, ad approvare un testo di conclusioni sull'immigrazione, riservandosi però di discutere ancora della questione assieme al premier turco Ahmet Davutoglu in un vertice straordinario che sarà convocato i primi di marzo. Sul tavolo dei leader, ad appesantire la situazione e ad allungare la discussione, c'era la decisione dell'Austria di procedere unilateralmente a limitare il numero degli ingressi: "Gli assolo nazionali non sono auspicabili", si è limitato a dire il Presidente della Commissione Jean-Claude Juncker. Sulla questione del negoziato con il Regno Unito, invece, la riunione riprenderà oggi dopo una prima sessione ieri pomeriggio e il lavoro notturno sul testo di un possibile accordo degli esperti giuridici. Matteo Renzi è apparso molto aperto al dialogo anche sulla questione Brexit: "Sono abbastanza ottimista che ci sarà un accordo che consenta a Cameron di affrontare, e ci auguriamo di vincere, il referendum".

Passando ai lavori parlamentari, oggi a Palazzo Madama l’Assemblea e le Commissioni non si riuniranno. Gli occhi sono già tutti rivolti alla settimana prossima quando si riaprirà il dibattito sulle Unioni Civili. A 24 ore dalla pausa di riflessione chiesta al Senato, il Pd prova a riannodare i fili sulla grande questione delle adozioni; la partita sulla stepchild adoption, di fatto, è ancora apertissima a ogni soluzione, inclusa quella dello stralcio. Anche perché né il canguro a prima firma Marcucci, né il suo spacchettamento (che resta la via al momento più percorribile) danno al Pd la certezza dei voti. Domenica ci sarà l’Assemblea Nazionale del Partito Democratico e Matteo Renzi interverrà quasi certamente sulla questione con l’obiettivo di ricompattare il partito e rilanciare l’approvazione del ddl Cirinnà.

Per quanto riguarda la Camera dei Deputati, l’Assemblea tornerà a riunirsi a partire dalle 9 per lo svolgimento delle interpellanze urgenti che riguarderanno diversi temi, tra cui la questione degli affitti degli immobili del Comune di Roma, le problematiche relative alle richieste di investimenti promosse da Invitalia, l’attuazione del piano di rientro dal disavanzo sanitario della regione Calabria e le problematiche occupazionali del distretto modenese della lavorazione della carne. E’ già iniziato invece il fine settimana delle Commissioni che non si riuniranno.

Questa settimana l’Aula ha approvato all’unanimità le relazioni sullo stato di avanzamento dei lavori di bonifica nel sito d'interesse nazionale di Venezia-Porto Marghera e di quella sulla situazione delle bonifiche dei poli chimici (il «Quadrilatero del Nord»: Venezia-Porto Marghera, Mantova, Ferrara, Ravenna) predisposte dopo il lavoro di mesi della Commissione d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali. 

L’Assemblea ha poi approvato diverse mozioni sul delicato tema della gestione delle crisi bancarie e in particolare sulla tutela dei risparmiatori, anche in virtù dell'applicazione del cosiddetto bail-in; le mozioni impegnano il Governo a promuovere, nelle sedi europee, un approfondimento delle problematiche connesse all'attuazione della direttiva europea sulle crisi bancarie e a sostenere nelle sedi negoziali europee la più rapida introduzione del terzo pilastro dell'Unione bancaria, relativo alla tutela dei depositi, nel rispetto di un principio di equilibrio tra la condivisione del rischio e la sua riduzione.

A seguire sono state approvate le mozioni in materia di mobilità urbana, extraurbana e ferroviaria che impegnano il Governo a garantire il pieno coinvolgimento delle Regioni per promuovere scelte mirate in merito, a rifinanziare il fondo per la mobilità sostenibile, a prevedere l'adozione di un piano globale della mobilità ciclabile e a promuovere ed incentivare l'utilizzo di metodologie, mezzi e tecnologie innovative, ecocompatibili e/o a minore impatto ambientale, di mezzi di trasporto alternativi alle auto private e a favorire la diffusione su larga scala dei veicoli a basse ed a zero emissioni.

Infine è stato approvato dall’Assemblea il cosiddetto Collegato Agricoltura che ora tornerà al Senato per la sua probabile approvazione definitiva. Tante le novità che sono state introdotte, come la valorizzazione della filiera del riso, le sanzioni per il bracconaggio nelle acque interne, la delega al Governo per la riforma del sistema ippico nazionale e le norme per la tutela dei numerosi birrifici italiani che hanno lanciato sul mercato prodotti artigianali.

Alle 9 di oggi è stato convocato il Consiglio dei Ministri. Anche per questa settimana all’ordine del giorno non figurano le tanto attese regole sui rimborsi a chi ha perso i soldi nel dissesto di quattro banche (Etruria, Marche, CariFerrara e CariChieti). Il Consiglio effettuerà l'esame preliminare di 7 decreti legislativi recanti attuazione di direttive europee, che nello specifico riguarderanno: il mercato e controllo degli esplosivi per uso civile, i recipienti semplici a pressione, la compatibilità elettromagnetica, gli strumenti per pesare a funzionamento non automatico, gli strumenti di misura, gli apparecchi e i sistemi di protezione destinati ad essere utilizzati in atmosfera potenzialmente esplosiva e il materiale elettrico destinato ad essere adoperato entro taluni limiti di tensione. Saranno esaminate inoltre diverse leggi regionali.

Per quanto riguarda il cammino verso le amministrative, già non si trova più la "quadra" nel centro-destra per la scelta del candidato a sindaco di Roma. A rimescolare le carte è stato ieri mattina il leader della Lega Nord Matteo Salvini, che sul nome di Guido Bertolaso ha annunciato ufficialmente in una nota che "La partita su Bertolaso è ancora aperta, come tutte le partite. Bertolaso è stato proposto dagli alleati e lo abbiamo accettato come indicazione, ma tra il sì e le elezioni c'è il parere dei cittadini romani", perché "a pacchetto chiuso non compro nulla". Un cambio di passo inatteso, dal momento che il comunicato ufficiale diffuso venerdì scorso portava la firma anche del leader del Carroccio, oltre a quelle di Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni. Ed è quest'ultima, a ridosso del vertice convocato all’ora di pranzo a palazzo Grazioli dall'ex premier, a definirsi "allibita" dalla mossa di Salvini, che mirerebbe a colpire il candidato già prescelto e in generale l'unità del centro-destra. Il leader di Fratelli d'Italia ha quindi deciso di non partecipare al vertice con Berlusconi e Salvini, riservandosi di non prendere più parte a riunioni tra alleati finché la Lega Nord non chiarirà la sua posizione. La risposta del Cavaliere non è tardata ad arrivare: pieno sostegno alla candidatura di Bertolaso



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