Oramai ci siamo: dopo mesi di durissimo confronto politico, tra meno di 48 ore si apriranno i seggi per la consultazione sulla riforma costituzionale. Si voterà domenica 4 dicembre dalle 7:00 alle 23:00. Poi si attenderanno i risultati; secondo i sondaggi di due settimane fa, il NO sarebbe in vantaggio di diversi punti: ma la realtà è che bisognerà attendere la notte di domenica e i giorni successivi per capire quali potranno essere realmente gli scenari post voto. Ieri sera il Presidente del Consiglio Matteo Renzi , davanti alle telecamere di Otto e mezzo, ha ribadito prima di tutto l’intenzione di rimanere segretario del Partito Democratico sino al congresso, che potrebbe tenersi nella prossima primavera, e che comunque anche nel caso di vittoria del No nei giorni successivi la priorità sarà quella di mettere in sicurezza la legge di Bilancio che la prossima settimana inizierà a essere esaminata dal Senato. Renzi ha quindi ribadito che in ogni caso valuterà insieme al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella i passi da compiere e questo nella consapevolezza di non volere rimanere “aggrappato alla poltrona”. Il Premier crede fermamente nell’ipotesi della rimonta del SI' e che sia possibile una vittoria al fotofinish.
Quello che sembra certo è che in questa votazione un peso importante avranno i voti degli italiani all’estero. Nel 2013 in Europa a votare furono in 567mila, ora si stima che dovrebbe essere superata la soglia dei 600mila e quindi dovrebbe essere sfiorata, se non raggiunta, la cifra del milione e mezzo di voti da tutto il mondo raggiunta alle scorse politiche. I comitati del SI' prevedono che ci saranno almeno un milione di voti a favore delle riforme. Nei giorni scorsi non sono mancate le polemiche politiche sul voto degli italiani all’estero sfociate nella minaccia di ricorsi qualora i voti risultassero determinanti per la vittoria del SI'.
Questa settimana i lavori parlamentari sono stati estremamente limitati per consentire ai parlamentari di dedicarsi all’appuntamento referendario nei territori di appartenenza. Lunedì scorso, dopo una maratona durata più di un mese, l’Assemblea della Camera dei deputati ha approvato in prima lettura la legge di Bilancio 2017. La manovra economica, che da martedì prossimo sarà all’esame della Commissione Bilancio di Palazzo Madama, sebbene nel suo esame a Montecitorio sia stata in parte modificata dall’approvazione di 216 emendamenti ha conservato l’impianto voluto e predisposto dal Governo.
Volendo entrare nello specifico di alcune delle novità contenute nel ddl, in materia fiscale va prima di tutto ricordato il rinvio al 2018 degli aumenti IVA introdotti dalla legge di stabilità 2015 (cosiddetta clausola di salvaguardia) con la contestuale eliminazione degli aumenti di accise sui carburanti. Oltre alle norme approvate con il decreto fiscale, come ad esempio quelle su soppressione di Equitalia, spesometro e voluntary disclosure, la legge di Bilancio interviene con diverse misure per il contrasto all’evasione come la tracciabilità dei prodotti con accisa, l’obbligo di pagamento tracciabile su appalti di opere o servizi resi ai condomìni e la quantificazione in 1.600 milioni di euro per il 2017 delle maggiori entrate derivanti dal rientro dei capitali dall’estero. Il Governo ha assicurato in più occasioni, durante la discussione in Commissione alla Camera, che le risorse recuperate saranno impiegate per il sostegno della competitività delle imprese e della crescita economica.
Tra i numerosi interventi fiscali si segnala anche la proroga al 31 dicembre 2017 dell’ecobonus per i condomìni, per la ristrutturazione edilizia e per gli interventi antisismici; il riconoscimento del credito d'imposta per la riqualificazione dellestrutture ricettive turistico-alberghiere e per le attività di ricerca e sviluppo, e la riconferma del super ammortamento su beni ad alto contenuto tecnologico e per investimenti in beni strumentali. Sono stati anche previsti: il pagamento dell’IVA al 5% per i servizi di trasporto urbano di persone effettuati pervia marittima, fluviale e lagunare precedentemente esenti dall’imposta, l’innalzamento del limite annuo della deducibilità fiscale dei canoni per noleggio a lungo termine degli autoveicoli, l’esclusione dal pagamento del canone per la concessione relativa all'estrazione del sale dai giacimenti, la riduzione dell’accisa sulla birra e le agevolazioni fiscali per gli operatori di finanza etica e sostenibile.
È stata poi prevista l’estensione degli incentivi fiscali per le start-up innovative e per le PMI innovative: le prime vengono esonerate dalle imposte di bollo e segreteria nell'atto costitutivo, mentre viene aperto a tutte le Pmi il ricorso ai portali online per la raccolta di capitali, il cosiddetto crowdfunding. Ma si prevede anche la possibilità di proporre, in sede di concordato preventivo o di accordo di ristrutturazione dei debiti, il pagamento parziale o rateale dei crediti tributari e contributivi, oltre a norme per attrarre gli investimenti esteri, l’istituzione di un Fondo per il finanziamento d'investimenti in materia d'infrastrutture e trasporti, difesa del suolo e dissesto idrogeologico, ricerca, prevenzione del rischio sismico, attività industriali ad alta tecnologia e sostegno alle esportazioni, nonché edilizia pubblica e l’incremento del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese e del Fondo per la crescita sostenibile.
In materia di giochi la legge di Bilancio prevede l’avvio della procedura a evidenza pubblica volta a concedere la gestione dei giochi numerici a totalizzatore, come ad esempio Superenalotto o Win For Life, e la possibilità di partecipare alla lotteria nazionale creando un collegamento con scontrini o ricevute fiscali. A ciò si è aggiunta una modifica introdotta in Commissione che prevede un ulteriore incentivo a pagare con carte elettroniche che aumenta del 20% la possibilità di poter vincere alla “Lotteria nazionale degli scontrini”. È stata però rinviata al Senato la discussione sulle altre questioni legate ai giochi come quella relativa allenuove concessioni e alle case da gioco ma soprattutto sull’ipotesi del ritiro dal mercato del 30% delle newslot e video lottery da bar, tabaccherie e luoghi pubblici.
Per quanto riguarda le politiche per l’occupazione, nella manovra economica sono contenute diverse misure per garantire agevolazioni fiscali sulle retribuzioni legate a incrementi di produttività, agli straordinari, alle somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili dell’impresa e al welfare aziendale. Per il solo settore privato viene previsto uno sgravio contributivo per le nuove assunzioni con contratti di lavoro dipendente a tempo indeterminato, anche in apprendistato. Sempre in materia di apprendistato, nel corso dell’esame parlamentare, sono stati previsti ulteriori finanziamenti per la proroga dei benefici contributivi per le assunzioni e per i percorsi formativi in alternanza scuola-lavoro. Durante l’esame in Commissione Bilancio sono state introdotte alcune disposizioni sui call center con l’obiettivo di arginare il fenomeno della delocalizzazione all’estero e assicurare un maggiore sostegno al reddito dei lavoratori. Inoltre è stato riconosciuto un esonero contributivo ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli di età inferiore a 40 anni, il congedo obbligatorio per il padre lavoratore entro i cinque mesi dalla nascita del figlio con durata elevata da 1 a 2 giorni. Infine vengono destinati 15 milioni di euro alla riduzione contributiva a favore per i datori di lavoro che stipulano contratti di solidarietà e si riconosce alle lavoratrici autonome vittime di violenza di genere il diritto all’astensione dal lavoro.
Nella manovra economica sono contenute anche diverse norme sulla previdenza. Nello specifico viene previsto l’innalzamento della no tax area per i pensionati a 8.125 euro, l’estensione di opzione donna a tutte le lavoratrici dipendenti nate nell’ultimo trimestre del 1958 e del ‘57 se lavoratrici autonome, e viene estesa la platea degli esodati che, con l’ottava salvaguardia, arriva a quota 160 mila. Ma vengono anche assicurati 50 milioni per il riconoscimento della pensione d'inabilità ailavoratori esposti all’amianto e, per i redditi sino a mille euro, viene prevista l’introduzione della 14esima mensilità.
Sulla flessibilità in uscita viene introdotta in via sperimentale, dal 1° maggio 2017 al 31 dicembre 2018, la possibilità per chi ha raggiunto almeno i 63 anni di età di andare in pensione in anticipo. Viene quindi varato l’Anticipo finanziario a garanzia pensionistica (APE) che consiste in un prestito, concesso da un soggetto finanziatore e coperto da una polizza assicurativa obbligatoria per il rischio di premorienza, corrisposto, a quote mensili per dodici mensilità, a un soggetto in possesso di specifici requisiti, da restituire a partire dalla maturazione del diritto alla pensione di vecchiaia con rate mensili per una durata di venti anni. Viene poi prevista l’Ape sociale a favore di soggetti che si trovino in particolari condizioni di svantaggio e la pensione anticipata con 41 anni di contributi per i lavoratori precoci che hanno almeno un anno di contributi prima dei 19 anni di età, se disoccupati o impegnati in lavori particolarmente pesanti o invalidi o familiari di disabile.