Alle 9 il Parlamento si riunirà in seduta comune per l'elezione di due giudici della Corte costituzionale. Dopo quindici “fumate nere”, la giornata di oggi potrebbe vedere l'elezione dei due componenti della Consulta: il nuovo ticket sostenuto da Partito democratico e Forza Italia è formato da Luciano Violante e Ignazio Caramazza, avvocato generale dello Stato. Il senatore di Fi, Donato Bruno, ha accettato di fare un passo indietro rimettendo la sua candidatura nelle mani di Berlusconi. Rinuncia che ha permesso di individuare il nuovo nome. Il condizionale in questi casi è d'obbligo visto che, subito dopo la comunicazione ufficiale del nuovo candidato, in Forza Italia non sono mancati i malumori. Diversi azzurri hanno fatto notare che si tratta di “una persona di 77 anni” che “non può essere messa in contrapposizione, da un punto di vista di peso politico, con una personalità forte come quella di Violante”. Non si esclude che la minoranza del centrodestra possa puntare su altri nomi; circolano le candidature dell'ex guardasigilli Nitto Palma, del presidente della commissione Affari costituzionali della Camera Francesco Paolo Sisto e del costituzionalista Giuseppe De Vergottini.

Nel pomeriggio il governo risponderà di fronte all'assemblea del Senato ad alcune interrogazioni relative ai cambiamenti climatici e alla bonifica di siti contaminati. La commissione Affari costituzionali porterà avanti la sua indagine conoscitiva sull'applicazione del ddl governativo di riforma della Pubblica amministrazione. In mattinata la commissione Finanze si riunirà in sede referente per continuare l'analisi della legge delega di riforma dei confidi. I rappresentanti dell'Associazione nazionale audioprotesisti professionali e del Sindacato di medicina fisica e riabilitativa saranno ascoltati dalla commissione Sanità su temi legati al nomenclatore tariffario nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla sostenibilità del Sistema sanitario nazionale.

Alle 15 la Camera si riunirà per il voto di fiducia sulla conversione del decreto-legge sul contrasto della violenza all'interno degli stadi, nella versione licenziata dalle Commissioni Affari costituzionali e Giustizia che hanno inserito, durante l’esame, la discussa norma sulla partecipazione delle società calcistiche al pagamento degli straordinari per le forze dell’ordine, impegnate durante gli eventi sportivi. Il testo contiene inoltre alcune norme per il rifinanziamento dell'operazione della Marina militare “Mare nostrum”. L'apposizione della fiducia da parte del governo ha causato la dura reazione di Lega Nord e Forza Italia. Molte delle Commissioni permanenti, come di consueto, sono state sconvocate. Fa eccezione la commissione Ambiente dove il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, sarà audito nell'ambito del processo di conversione del dl “Sblocca Italia”. Il termine per la presentazione degli emendamenti scade alle 20 e da lunedì prossimo si partirà con le ammissibilità e le proposte di modifica segnalate. Le votazioni sugli emendamenti inizieranno giovedì pomeriggio e proseguiranno lunedì 13 ottobre. Entro giovedì 16 dovrebbe arrivare il via libera della commissione al testo che approderà in Aula la settimana successiva. Secondo alcune indiscrezioni dovrebbero essere concordate significative modifiche sulla disciplina delle trivellazioni per la ricerca di idrocarburi, sulla normativa dedicata agli inceneritori e sulle concessioni autostradali. Si riunirà per ascoltare un componente del governo anche la commissione Affari sociali, organo di fronte al quale il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, illustrerà le linee guida dell'esecutivo in materia di politiche sociali.

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi vuole portare a casa il suo “Jobs act”. Il segretario del Partito democratico non è spaventato dalla minoranza interna, tanto che si vocifera di un ricorso ad un decreto-legge se il dibattito in corso al Senato dovesse rimanere vittima di veti incrociati. Resta invece più complicata la partita del Tfr in busta paga; le imprese hanno lamentato – come era ampiamente prevedibile – difficoltà a mettere subito a disposizione la metà della liquidazione durante la vita lavorativa dei dipendenti. Oggi l'inquilino di Palazzo Chigi volerà a Londra per una serie di incontri istituzionali. Renzi rivendicherà il rispetto del vincolo del 3 per cento imposto dai Trattati dell'Ue, scelta che – secondo il premier e il suo consigliere economico Yoram Gutgeld – favorirà la fiducia degli investitori stranieri e l'apertura di credito da parte della Commissione europea.



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