Meloni rilancia governo Lega – Fratelli D’Italia
“Molla la sinistra dei Cinque Stelle e torna con la destra di Fratelli d'Italia”. È il messaggio a Matteo Salvini da parte di Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d'Italia, nel giorno in cui ribadisce il no a Forza Italia per un esecutivo a guida Mario Draghi, sceglie Napoli per rilanciare un governo con la Lega e al suo leader dice: “Matteo, salvati e salviamo l'Italia dal pantano con il M5S prima che sia troppo tardi”. “Dici che sono di sinistra, ma poi anche che ci vuoi governare 5 anni. Sembra un po'una minaccia agli italiani. È vero, hai sottoscritto un contratto di governo; è vero, la parola conta, ma prima di quel contratto avevamo promesso insieme che avremmo sconfitto la sinistra, non che l'avremmo tenuta al governo per 5 anni”.
In questo quadro non c’è spazio per un'intesa con Forza Italia, men che meno con un governo a guida dell'attuale presidente della Bce. “Ho sentito Berlusconi lanciare Draghi premier; dico non con i voti di FdI. Un altro governo Monti non serve. Lega e FdI possono già da soli avere i numeri per un'altra maggioranza e governare”. E non mancano sferzate per il vicepresidente di FI, Antonio Tajani: “In quello che era il centrodestra non tutti coloro che invocano il cambiamento possono garantirlo. Se Merkel e Juncker votassero in Italia voterebbero Tajani, voterebbero FI. Quindi votare per Tajani significa votare per Merkel e Juncker. Vogliamo andare in Europa e dire in faccia a questa gente che è uno schifo come hanno governato le istituzioni, noi non ci facciamo sfruttare più”.
A stretto giro la risposta del presidente del Parlamento Europeo: “Gli italiani hanno capito bene che la signorina Meloni cerca di dividere il centrodestra con l'unico scopo di far raggiungere al suo piccolo partito la soglia del 4%. Gli italiani si rendono conto che la signorina Meloni non sa di cosa parla quando si occupa di Europa. Ignora anche che il gruppo dei conservatori al quale appartiene è parte della maggioranza che mi ha eletto presidente del Parlamento Europeo”. Giorgia Meloni nel discorso affronta anche altre questioni, ma la proiezione è tutta sulla scadenza elettorale. “Ogni voto dato al Pd e a FI rafforza questa Europa, ogni voto dato alla Lega e al M5S rafforza il governo”. Il voto a FdI non è utile, “ma indispensabile perché ogni voto dato a FdI è una picconata all'Europa della Merkel e di Juncker e al governo ostaggio di Fico, Di Maio e Toninelli. Saremo la sorpresa di queste elezioni”.
Conte convoca il Cdm ma è braccio di ferro tra Lega e M5S sui decreti
Vista la crescente tensione tra M5S e Lega, il premier Giuseppe Conte ha provato fino all'ultimo a sminare l'ultima riunione del Consiglio dei Ministri prima delle europee. La sua idea era quella di portare al tavolo solo la nomina del capo della Guardia di Finanza e del nuovo Ragioniere generale dello Stato. Sui nomi, Giuseppe Zafarana per la Gdf e Biagio Mazzotta per la Ragioneria, l'accordo sembra reggere: si può procedere. Ma la pressione di Matteo Salvini, soprattutto dopo lo sbarco della Sea Watch 3, è fortissima e così sembra maturare l'estrema mediazione. Dovrebbero approdare sul tavolo del Cdm anche il decreto sicurezza bis, fortemente spinto dal leader del Carroccio, e quello sulla famiglia annunciato a più riprese da Luigi Di Maio: per entrambi, però, ci potrebbe essere solo un primo passaggio preliminare, senza approvazione.
Al momento sembra è confermato il preconsiglio alle 15, per preparare il Cdm delle 20, ma c’è anche l'ipotesi di una doppia riunione, con due ordini del giorno diversi: prima andrebbero le nomine e le leggi regionali in scadenza, poi il passaggio dei due decreti. Da Palazzo Chigi però non trapelano dettagli ma viene confermata la riunione. Oggi il Premier Giuseppe Conte andrà in visita alle zone terremotate del centro Italia per cercare di alleggerire la tensione dopo che sabato erano scesi in piazza i cittadini delle zone colpite per sollecitare interventi. Tornerà a Roma nel pomeriggio così da preparare il cdm.
Dopo aver subito lo sbarco dei 47 migranti dalla nave Sea Watch 3, Matteo Salvini pretende che il suo decreto sicurezza bis, già bocciato dall'Onu oltre che dai tecnici di Chigi e della Farnesina, arrivi in Cdm. Fa sapere di essere pronto a modifiche. Gli andrebbe bene, secondo fonti qualificate, anche un primo passaggio solo formale, senza l'approvazione del provvedimento. Se così non sarà, è pronto ad attaccare direttamente il Premier e Di Maio. Ma secondo fonti pentastellate per il decreto Salvini le correzioni formali non possono bastare: va rivisto completamente. Ragion per cui sembra improbabile che possa essere approvato direttamente nella seduta di oggi.
In ogni caso, Luigi Di Maio porterà anche il suo decreto per la famiglia, per il quale la Ragioneria dello Stato ha evidenziato dubbi di coperture. La discussione rischia di farsi tutta politica e di diventare scontro. Nelle tensioni della vigilia, finisce nel mirino anche la decisione del ministro Giovanni Tria di proporre al Consiglio dei ministri l'istituzione di un dipartimento per gli investimenti al ministero dell'Economia. Alla guida vorrebbe indicare Alessandra Dal Verme, poco gradita ai gialloverdi anche perché cognata di Paolo Gentiloni. La richiesta di M5S e Lega sarebbe quella di rinviare la decisione.
Al Senato
Questa settimana l’aula del Senato non si riunirà per consentire a tutte le forze politiche di poter svolgere, senza impegni parlamentari, gli ultimi giorni di campagna elettorale in vista delle elezioni europee di domenica 26 maggio. I lavori dell’Assemblea di palazzo Madama riprenderanno, all’indomani delle elezioni europee, martedì 28 maggio, con l’inizio dell’esame del decreto sblocca cantieri.
Anche le Commissioni non si riuniranno ad eccezione della Lavori Pubblici che, in sede riunita con la Territorio, proseguirà l’esame degli emendamenti al cosiddetto decreto sblocca cantieri per il rilancio del settore dei contratti pubblici e per l'accelerazione degli interventi infrastrutturali, di rigenerazione urbana e di ricostruzione a seguito di eventi sismici.
Alla Camera
Anche l’Assemblea della Camera non si riunirà per tutta la settimana. Anche in questo ramo del Parlamento i lavori riprenderanno all’indomani delle elezioni europee. L’Aula di Montecitorio tornerà a riunirsi lunedì 27 maggio per l’esame del decreto sulle misure emergenziali per il servizio sanitario della regione Calabria, della mozione sul potenziamento del sistema di pagamento dei debiti delle PA e della pdl per l’esercizio della libertà sindacale del personale delle forze armate.
Anche le Commissioni non si riuniranno ad eccezione della Bilancio che, in sede riunita con la Finanze, domani si ritroverà per le comunicazioni sull’ammissibilità degli oltre 1200 emendamenti che sono stati presentati al decreto crescita.