La giornata al Senato, momentaneamente presieduto da Valeria Fedeli dopo che Pietro Grasso ha assunto le funzioni di capo di Stato supplente, si apre con il seguito della discussione sulla modifica della legge elettorale della Camera. Matteo Renzi, che nella mattinata di ieri ha incontrato il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi per discutere dell’iter parlamentare della legge, ha incassato l’appoggio dell’assemblea dei senatori PD che, ad ampia maggioranza, si è espressa a favore della linea del segretario, ovvero il mantenimento dell’impianto complessivo dell’Italicum, capilista bloccati compresi. Tuttavia, la defezione di 29 senatori del gruppo dem, guidati da Miguel Gotor, rappresenta una spada di Damocle sulla rapida approvazione della legge e rischia di trasformare il Senato in un Vietnam. Allo stesso tempo, la minoranza dem ha ricevuto una richiesta da parte del Movimento Cinque Stelle per cercare possibili convergenze sull’abolizione dei capilista nominati e la conseguente estensione del sistema delle preferenze a tutti i candidati. Allo stato attuale, quindi, l’Italicum verrebbe approvato con i voti decisivi di Forza Italia che ieri, nel corso di un vertice, ha ratificato l’impianto discusso fra il loro leader e il Presidente del Consiglio, nonostante l’opposizione dei parlamentari vicini a Raffaele Fitto. Se quindi l’esame al Senato non riserverà sorprese oggi e nei prossimi giorni, la nuova legge garantirà alla lista più votata alla Camera un premio di maggioranza del 55% dei seggi se avrà riportato almeno il 40% dei consensi al primo turno o se, in caso contrario, risulterà maggioritaria al ballottaggio. La commissione Affari Costituzionali, da una parte continuerà l’esame del ddl Madia di riforma della Pubblica Amministrazione e, dall’altra, sarà chiamata a fornire osservazioni alla commissione Lavoro sulla normativa in materia di contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti. Le commissioni Industria e Territorio saranno invece impegnate congiuntamente nelle audizioni informali nell’ambito dell’esame del ddl di conversione del Decreto Legge ILVA e sviluppo Taranto: oggi sarà il turno delle associazioni ambientaliste (fra cui WWF e Legambiente) e del direttore generale di Confindustria Panucci. La Commissione Sanità procederà all’audizione del professor Bevere, direttore generale dell’AGENAS (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari) nel quadro dell’Indagine conoscitiva sulla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale. La commissione dovrà inoltre fornire il parere alle Commissioni Industria e Territorio sul DL Ilva. L’Ufficio di Presidenza della commissione Lavori Pubblici procederà invece all’audizione di rappresentanti della Guardia di Finanza e dell’ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) in merito all’esame della delega al governo per l’attuazione delle direttive UE recanti norme in materia di appalti e concessioni.

Alla Camera procede l’esame del disegno di legge costituzionale che si propone di superare il bicameralismo paritario e riformare il Titolo V della Costituzione, dopo che ieri l’assemblea ha bocciato gli emendamenti delle opposizioni che miravano ad estendere l’elettorato passivo a tutti i cittadini maggiorenni e quelli che proponevano una riduzione dei parlamentari. Forse è proprio per rendere più spedito l’esame del testo di riforma e permettere ai deputati di concentrarsi sull’attività d’Aula che le convocazioni delle commissioni precedentemente previste per la giornata di oggi sono state annullate ad eccezione delle Commissioni Lavoro (audizioni nell’ambito dell’esame dei decreti legislativi sui contratti a tutele crescenti e sulla riforma degli ammortizzatori sociali) e Cultura.

Sul fronte dell’elezione del prossimo Presidente della Repubblica, è immaginabile che anche oggi si proseguiranno i rumors e le discussioni sull’identikit del prossimo inquilino del Colle, anche se ieri Renzi e Berlusconi hanno convenuto di incontrarsi martedì prossimo, due giorni prima che il Parlamento e i delegati regionali si riuniscano, per discutere lo spinoso tema. Non è difficile immaginare che le divisioni interne ai due partiti peseranno non poco durante gli scrutini e i dissidenti potranno facilmente far emergere il loro malumore grazie al voto segreto.



Seguici sui Social


2

Nomos Centro Studi Parlamentari è una delle principali realtà italiane nel settore delle Relazioni IstituzionaliPublic Affairs, Lobbying e Monitoraggio Legislativo e Parlamentare 

Vuoi ricevere tutti i nostri aggiornamenti in tempo reale? Seguici sui nostri canali social