Intesa Salvini e Di Maio sul nome del prossimo Premier

Ieri, al termine di un lungo vertice, i due leader Matteo Salvini e Luigi Di Maio hanno trovato la quadra su chi ricoprirà il ruolo di Presidente del Consiglio, ma il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella avrebbe chiesto riservatezza assoluta fino alla giornata di oggi quando le delegazioni dei partiti saliranno al Colle.

“Stamattina abbiamo chiuso su nome del premier e della squadra di governo e speriamo che nessuno metta veti su una scelta che rappresenta la volontà della maggioranza degli italiani”, ha detto Salvini in una conferenza stampa tenuta a Fiumicino. Si tratta, ha aggiunto riferendosi al prossimo Presidente del Consiglio, di un “nome equilibrato che soddisfa noi e loro, ora aspettiamo un segnale dal Quirinale”. Al momento sembra che l’intesa tra i due leader sia ricaduta sul professor Giuseppe Conte, vicino al Movimento 5 Stelle e fortemente sostenuto da Luigi Di Maio.

Mattarella è pronto a dare l’incarico

Questa mattina le delegazioni del Movimento 5 Stelle e della Lega saliranno al Colle. Ancora non si sa se saranno ricevute insieme o separate, ma quello che è certo è che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella vorrà avere ampie conferme sull'esistenza e sulla concretezza dell’accordo di Governo e sul nome del candidato premier cui affidare l’incarico. E se sarà Giuseppe Conte, il giurista fiorentino quasi certamente otterrà il via libera del Capo dello Stato.

Se non ci saranno intoppi dell'ultima ora, già nel pomeriggio il Capo dello Stato, dopo una rapida riflessione, potrebbe dare l'incarico di formare il prossimo esecututivo. Fatto questo passaggio si passerà alla lista dei ministri, una fase che si annuncia piuttosto complessa visto che certamente Mattarella vorrà far sentire la propria voce.

L'attenzione del Presidente sarà sicuramente più concentrata sui dicasteri chiave: Esteri, Difesa, Interni ed Economia. Nessuna preclusione a nomi già circolati, il Colle li valuterà però con il premier. Per il programma invece Mattarella affiderà questa fase al Parlamento chiamato a decidere se dare o meno la fiducia al nuovo esecutivo.

Si fanno i primi nomi per la squadra di Governo

Sembra essere ormai questione di ore per la squadra di governo. Nel pomeriggio potrebbero essere già comunicati i nomi nati dall'accordo Lega-M5S per arrivare al giuramento entro la settimana. Secondo gli accordi se a capo dell’esecutivo andasse un uomo vicino al Movimento le deleghe di peso, come Interno, Difesa, Lavoro, Economia, andrebbero alla Lega; se, invece, a Palazzo Chigi sedesse un esponente del Carroccio, i contrappesi sarebbero tutti in favore del Movimento, che porterebbero a casa un numero maggiore di dicasteri.

Al momento sembrerebbe prevalere la prima possibilità: alla difesa dovrebbe andare Giacomo Stucchi, già presidente del Copasir nella 17esima legislatura; alla Giustizia Nicola Molteni; alle Politiche europee dovrebbe invece andare Armando Siri, consigliere economico di Salvini e ideatore della flat tax. Al ministero della Cultura, finirebbe Alberto Bagnai in quota Lega; per il Turismo (cui tiene molto Salvini) e per i rapporti con le regioni si fa il nome di Gian Marco Centinaio, consigliere del leader della Lega. Da quanto si apprende sembrerebbe che il Movimento Cinque Stelle stia facendo resistenza alla nomina di Barbara Saltamartini all’agricoltura; al suo posto sarebbe pronto Stefano Candiani, attento conoscitore del made in Italy e della tutela delle produzioni agricole italiane.

Giancarlo Giorgetti, braccio destro di Salvini, potrebbe essere il prossimo ministro dell'Economia o sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, qualora non diventasse direttamente Presidente del Consiglio. Matteo Salvini sembra che opterà per il ministero dell’Interno mentre Luigi Di Maio per gli Esteri, salvo imprevisti dell'ultima ora. Per il Movimento Cinque Stelle potrebbero diventare ministri, Nicola Morra, Laura Castelli, Alfonso Bonafede e Vito Crimi ma potrebbero entrare nel prossimo esecutivo anche Giulia Grillo e soprattutto Danilo Toninelli.

Grande partecipazione ai gazebo della Lega per il sì al contratto di Governo

Dopo che venerdì i militanti del Movimento 5 Stelle hanno espresso sulla piattaforma Rousseau con il 94% dei consensi il loro favore al contratto di Governo, nel fine settimana è toccato alla Lega: dai gazebo sparsi in moltissime piazze italiane è arrivato un ok deciso da parte di militanti ed esponenti di primo piano al contratto e quindi all’alleanza di governo con i pentastellati. L'affluenza ai gazebo ha soddisfatto in pieno lo staff di Matteo Salvini considerata la larghissima partecipazione anche in città una volta lontane dagli ideali leghisti, come ad esempio Roma e Palermo.

Proseguono i lavori delle Commissioni speciali di Camera e Senato

Per quanto riguarda il Senato, la Commissione speciale per l'esame di Atti del Governo questa settimana esaminerà il decreto legge Alitalia e proseguirà i lavori sul decreto legge per assicurare la continuità delle funzioni dell'Autorità per la regolazione per energia, reti e ambiente (ARERA). Si confronterà poi sugli schemi di decreto legislativo sulla revisione della disciplina in materia d’impresa sociale, su quello relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali e sulla loro libera circolazione, e sullo schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale dello Stato Maggiore della Difesa.

La Commissione speciale della Camera, invece, esaminerà gli schemi di decreto legislativo sulla revisione della disciplina in materia d’impresa sociale e sulla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali e alla libera loro circolazione.



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