Nella giornata di oggi l’Assemblea del Senato e le Commissioni non si riuniranno. Nell'arco di questa settimana, l’aula di Palazzo Madama ha aperto i suoi lavori con la doppia bocciatura delle mozioni di sfiducia al Governo presentate dalle opposizioni: quella del Movimento 5 Stelle è stata respinta dalla maggioranza con 183 voti a 96, mentre quella del centro destra con 180 a 93.
Prima del voto, Matteo Renzi ha replicato molto duramente ai presentatori delle mozioni M5S, Forza Italia, Lega Nord e Conservatori e riformisti ma anche a chi come Sel le ha poi votate: "In questa legislatura tra Camera e Senato abbiamo avuto 31 mozioni di sfiducia, quasi una al mese. Presentare mozioni di sfiducia è diventato un rito seriale con un unico obiettivo, quello di far perdere tempo al Parlamento". Nel suo intervento Renzi ha poi lungamente affrontato il delicato tema dell’inchiesta Tempa Rossa, in cui affondavano le radici le due mozioni di sfiducia, in seguito alla quale la Ministra dello sviluppo economico Federica Guidi ha dovuto rassegnare le proprie dimissioni. L'inchiesta "per noi non è chiusa, i magistrati siano messi in condizione di chiudere presto le indagini e di arrivare a sentenza. Io sono per la giustizia, non sono per i giustizialisti". E ha concluso ricordando che "l'avviso di garanzia non è mai una condanna".
L’assemblea del Senato ha poi approvato diversi ddl di ratifica di trattati internazionali e ha respinto, non senza accese polemiche in particolare del Movimento 5 Stelle e Sinistra Ecologia e Liberà, la richiesta di procedura d'urgenza per la proposta di istituire una Commissione parlamentare d'inchiesta sull'ENI Spa e i fenomeni di corruzione correlati. Determinante il voto contrario del Partito Democratico; il presidente del Gruppo Luigi Zanda nel suo intervento ha spiegato che: "Il Parlamento non deve interferire con le inchieste in corso e deve lasciare alla magistratura l'esercizio pieno delle sue funzioni. L'Eni è una grandissima multinazionale italiana, forse la più grande. E' quotata in Borsa e ha grandi responsabilità, conduce trattative internazionali per l'utilizzo di risorse energetiche di cui il nostro Paese ha una fame assoluta. Dobbiamo garantirle la massima possibilità sviluppo, lasciando alla magistratura tutto lo spazio di cui necessita per fare chiarezza".
Passando all’altro ramo del Parlamento, nella giornata di oggi l’Assemblea della Camera si riunirà a partire dalle 9.30 per la discussione delle interpellanze urgenti, che nello specifico riguarderanno: la tutela dei lavoratori della ex Isochimica di Avellino e quelli dei call center della Almaviva Contact, i controlli in ordine al rispetto dei requisiti nelle cooperative, il commissario straordinario dell'autorità portuale di Catania. Per quanto riguarda le Commissioni, nella giornata di oggi non sono previste sedute.
Nell'arco di questa settimana, l’aula di Palazzo Montecitorio ha approvato, con 243 voti favorevoli, 129 voti contrari e 2 astenuti, la legge che definisce i princìpi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque riportando il tema all’interno dell’ordinamento europeo. Ora il provvedimento passa all’esame del Senato. La legge definisce l’acqua come bene naturale e diritto umano universale e in quanto tale viene stabilito: che il diritto all’acqua potabile di qualità e ai servizi igienico-sanitari deve essere garantito senza interruzioni, che l’acqua è un bene comune che costituisce una risorsa che va salvaguardata e che tutte le acque superficiali e sotterranee sono pubbliche e non mercificabili. Inoltre viene stabilita la garanzia di un quantitativo minimo di 50 litri al giorno anche in caso di morosità e che l’uso dell’acqua per il consumo umano è prioritario rispetto all’uso per l’agricoltura e per l’alimentazione animale; per tutti gli altri usi è favorito l’impiego dell’acqua di recupero. Il servizio idrico integrato può essere affidato anche in via diretta a favore di società interamente pubbliche in possesso dei requisiti prescritti dall'ordinamento europeo e, per quanto riguarda il finanziamento del servizio, le norme stabiliscono che sia finanziato dalla tariffa del servizio stesso, dalle risorse nazionali nonché dalle risorse europee destinate alla realizzazione delle opere necessarie ad assicurare i livelli essenziali su tutto il territorio nazionale.
Nella giornata di giovedì e nella settimana che si avvia verso il 71° anniversario della Liberazione, la Camera ha approvato, con 290 voti favorevole e 32 contrari, la proposta di legge per la dichiarazione di monumento nazionale della Casa Museo Gramsci in Ghilarza. Il provvedimento passa ora all'esame del Senato. Il confronto è poi proseguito sulla legge europea per il 2015: l’assemblea già all'inizio della prossima settimana dovrà votare un centinaio di emendamenti; le dichiarazioni di voto e la votazione finale sul provvedimento, secondo quando deciso dalla Conferenza dei capigruppo, si terranno già nel pomeriggio mercoledì prossimo.
Grandissima tensione durante la discussione della legge per la modifica del codice penale in materia di difesa legittima. La maggioranza, frenata dal mancato accordo tra Partito Democratico e Ncd, ha chiesto e ottenuto un nuovo rinvio in Commissione del testo, il cui iter era stato già bruscamente interrotto lo scorso marzo; la richiesta è venuta da Antonio Marotta di Ap, che ha reclamato e ottenuto un ulteriore approfondimento sulle norme inizialmente proposte dalla Lega Nord e praticamente svuotate da un emendamento del Pd. Ma i rappresentanti del Carroccio intendevano comunque discutere il tema della legittima difesa, uno dei loro cavalli di battaglia: per questo, quando la maggioranza ha approvato il nuovo stop all'esame del testo, i deputati leghisti hanno inscenato una protesta, proseguita anche in piazza Montecitorio, con magliette e cartelli su cui era scritto "La difesa è sempre legittima".
Per quanto riguarda le Commissioni nella giornata di ieri la Bilancio ha votato il mandato al relatore a riferire in Aula sul documento di economia e finanza 2016 approvato dal Governo. Per martedì prossimo è atteso il via libera anche da parte della Commissione Bilancio del Senato che ieri non è riuscita a terminarne l'esame. I partiti di maggioranza stanno lavorando ad un testo di risoluzione condiviso che verrà presentato nelle Aule del Senato e della Camera mercoledì prossimo. Nel documento si condividerà con il Governo la scelta di spostare il pareggio di bilancio al 2019 e, a quanto si apprende, tra i temi a cui verranno dedicati alcuni passaggi, ci sono il taglio delle tasse, il Sud, la spinta agli investimenti con particolare attenzione a quelli locali e il tema delle pensioni mantenendo però la barra dritta sui conti pubblici.
Per quanto riguarda le elezioni amministrative nella Capitale, nella giornata di ieri altissima tensione in casa Forza Italia. Dopo una riunione dell'ufficio di presidenza del partito che doveva essere dirimente, e che invece è servito soltanto a sancire la spaccatura in due del partito, è questa la scelta che è stata fatta: dare mandato a Silvio Berlusconi di cercare una soluzione, dopo aver riparlato con tutti, a cominciare da Giorgia Meloni e da Matteo Salvini. Spetterà al Cavaliere l’ultima parola: appoggiare la corsa della leader di Fratelli d'Italia, virare su Alfio Marchini o insistere, fino alla fine, su Guido Bertolaso, che nel frattempo ieri ha più volte dichiarato l’intenzione di non ritirarsi dalla competizione per il Campidoglio. Intanto nella giornata di ieri, la leader di Fratelli d'Italia e il segretario della Lega Nord hanno ufficialmente aperto la campagna elettorale al grido "Porte aperte a tutti, ma no a paletti e condizioni".