L’Assemblea di palazzo Madama tornerà a riunirsi a partire dalle 9.30 per l’elezione di un Vice Presidente: al momento la candidata in pole position sarebbe la renziana Rosa Maria Di Giorgi anche se il Movimento 5 Stelle ha più volte rivendicato l'incarico visto che i Dem si troverebbero con due vicepresidenti visto che Linda Lanzillotta è passata da Scelta Civica al Partito Democratico. Successivamente l’Aula riprenderà l’esame decreto Mezzogiorno iniziato ieri e interrotto al temine della discussione generale. Contrariamente alla previsioni al momento il Governo non sembra intenzionato a porre la questione di fiducia ma al contempo confida di poter approvare definitivamente il provvedimento già questa sera.

Per quanto riguarda i lavori delle Commissioni, la Affari costituzionali proseguirà l’esame del ddl, già approvato dalla Camera, per la protezione dei minori stranieri non accompagnati. La Commissione Giustizia esaminerà il ddl di delega al Governo recante disposizioni per l'efficienza del processo civile e la proposta di legge per la demolizione di opere abusive. La Commissione Esteri, in sede riunita con la Difesa, si confronterà sulla deliberazione del Consiglio dei ministri in merito alla partecipazione dell'Italia a missioni internazionali. La Commissione Finanze proseguirà l’esame del ddl per l’istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema bancario, del ddl sul recupero dei crediti insoluti P.A. e degli Atti europei in materia di base imponibile consolidata comune per l'imposta sulle società. La Commissione Istruzione proseguirà l’esame del Codice dello spettacolo e svolgerà diverse audizioni sui profili attuativi della legge di riforma della scuola varata dal Governo Renzi.

La Commissione Lavori pubblici si confronterà poi sul ddl relativo al registro pubblico delle opposizioni, sul ddl per le modifiche al codice delle comunicazioni elettroniche in materia di obbligo di attivazione del servizio di safetycheck e sulla delega al Governo per garantire il conseguimento della tracciabilità dell'identità degli autori di contenuti nelle piattaforme di reti sociali. La Commissione Agricoltura ascolterà i rappresentanti dell’ISMEA sull’attività dell’ente, proseguirà l’esame del disegno di legge sulla disciplina dell'attività enoturistica e dell’Atto europeo relativo all’etichettatura di altri prodotti alimentari e la protezione IG delle bevande spiritose. La Commissione Industria si confronterà sugli Atti comunitari relativi all’efficienza energetica, alle prestazioni energetiche nell’edilizia e sulla preparazione ai rischi nel settore dell'energia elettrica; su questi provvedimenti ascolterà i rappresentanti di R.E TE. Imprese Italia e delle associazioni ambientaliste come WWF, Legambiente e Greenpeace.

La Commissione Lavoro si confronterà sull’Atto europeo relativo alla protezione dei lavoratori da rischi derivanti dall'esposizione ad agenti cancerogeni e su quello sul coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale. La Commissione Sanità svolgerà diverse audizioni nell’ambito dell’esame del ddl sull’uso dei farmaci veterinari e ascolterà diversi esperti sul ddl relativo al contrasto, alla cura e alla prevenzione dei disturbi alimentari. La Commissione Territorio ascolterà i rappresentanti di GSE, Assorinnovabili e Assoelettrica sull’affare assegnato relativo ai profili ambientali della strategia energetica nazionale. Alle 14 le Commissioni Esteri, Difesa, e Politiche dell’Unione Europea di Camera e Senato ascolteranno Nathalie Tocci, Special Adviser dell'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Federica Mogherini, sulla strategia globale per la politica estera e di sicurezza dell'Unione europea.

Per quanto riguarda l’altro ramo del Parlamento, dopo che ieri sera la Ministra per i rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro ha posto la questione di fiducia sul decreto milleproroghe, l’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi a partire dalle 15 per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata. Dalle 16.30 riprenderà i lavori sul decreto con le dichiarazioni di voto ed il voto sulla fiducia che dovrebbe essere atteso alle 18. La discussione riprenderà poi domani a partire dalle 9 con la discussione degli ordini del giorno, le dichiarazioni di voto finale e il voto per l’approvazione definitiva del provvedimento che dovrebbe tenersi entro le 13.

Passando ai lavori delle Commissioni, causa la fiducia nella giornata di oggi si riunirà la sola Commissione Ambiente che ascolterà i rappresentanti delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, dell'ANCI e dell'Unione Province d'Italia sul decreto relativo ai nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016 e del 2017.

Nuovo colpo di scena nel Partito Democratico: il governatore della Puglia Michele Emiliano, a lungo indeciso se lasciare il partito o presentarsi al Nazareno, ha sciolto definitivamente la riserva e ha deciso di non seguire la pattuglia degli scissionisti capeggiata dal terzetto Bersani, Speranza, Rossi e di candidarsi alla guida del partito sfidando apertamente il segretario uscente Matteo Renzi. L’annuncio è arrivato direttamente alla Direzione Nazionale del partito che ieri si è riunita per iniziare a definire il percorso organizzativo per il congresso. Nell'assemblea hanno pesato più gli assenti che i presenti: da un lato Matteo Renzi in viaggio verso la California non ha però mancato di lanciare l’ennesima frecciata dalla sua newsletter (“peggio delle scissioni ci sono i ricatti ”); e dall'altro la minoranza che ha annunciato tramite le parole di Roberto Speranza la costituzione di un nuovo soggetto politico capace, a detta sua, di “correggere quelle politiche che hanno allontanato dal nostro campo molti lavoratori, giovani e insegnanti”. Questo soggetto comunquenon sarà guidato né dall’ex segretario Pierluigi Bersani né dal governatore della Regione Toscana Enrico Rossi: entrambi gli esponenti hanno infatti dichiarato la loro indisponibilità aprendo così il grande interrogativo su chi sarà il frontman del nuovo movimento della sinistra.

Consapevole della delicata fase politica che sta attraversando l'Italia, la Commissione europea sembrerebbe aver deciso di non aprire la tanto sbandierata procedura d'infrazione per debito eccessivo ma sembra più che altro intenzionata a inviare un avvertimento al Governo nel quale ribadisce che la manovra correttiva dovrà essere fatta entro il 30 aprile, oppure la procedura sarà inevitabile e verrà aperta alla prima occasione possibile, cioè il primo collegio dei Commissari di maggio. Secondo fonti europee ci sarà anche un secondo messaggio che punta direttamente a sottolineare la forte preoccupazione della Commissione per il rallentamento della roadmap delle riforme provocato dalla complicata situazione interna alla maggioranza di Governo. Il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan, che ha incontrato i commissari Moscovici e Dombrovskis nella due giorni di riunioni a Bruxelles, ha ribadito che il Governo ha dato la sua parola e che quindi lo sforzo da 0,2% si farà. Ma sui tempi non c’è certezza. In un clima nel quale non sono state ancora scongiurate le ipotesi di elezioni anticipate, al momento il Partito Democratico sarebbe ben poco disponibile ad avvallare manovre che magari potrebbero comportare l’aumento dell’imposizione fiscale come nel caso dell’aumento delle accise di giochi, sigarette e carburante.

Oggi Bruxelles pubblicherà il “Winter package” che comprende un “Rapporto Paese” sullo stato delle economie e un'analisi approfondita degli squilibri macroeconomici e delle correzioni messe in campo . In più, soltanto per l'Italia, sarà pubblicato anche il “ rapporto 126.3”, dal nome dell'articolo del Trattato che indica le conseguenze per i Paesi che non rispettano la regola del debito; l'avvertimento della Commissione è contenuto proprio in questo testo, che descriverà l'ampiezza della deviazione dei conti dagli obiettivi concordati , guardando in particolare al saldo strutturale. Il deficit dal 2015 è peggiorato sempre di più nonostante i margini di flessibilità concessi, grazie ai quali “l'Italia può spendere 19 miliardi di euro in più”, come ha ricordato il presidente della Commissione Jean Claude Juncker.

 



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