Al Senato riprenderà la discussione generale sul disegno di legge di riforma della Costituzione. Dibattito che si annuncia molto teso; i toni tra maggioranza e opposizione non saranno teneri. Gli occhi saranno però puntati sui corridoi di Palazzo Madama e, soprattutto, su quanto deciderà il Presidente Grasso in merito all’emendabilità dell’articolo 2 del provvedimento. A causa dell'intensa attività d'Aula prevista per la giornata di oggi, alcune delle Commissioni permanenti hanno deciso di non riunirsi per permettere ai senatori di concentrarsi sull'ordine del giorno dell'assemblea. Nel pomeriggio l'ufficio di presidenza della commissione Finanze si riunirà per definire il calendario dei lavori. La commissione Sanità si riunirà in tarda serata per proseguire l'audizione del capo dell'Amministrazione penitenziaria, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul Servizio sanitario nazionale. Alle 14 si svolgerà in commissione Territorio e Ambiente l'audizione del presidente dell'ISPRA sulle problematiche applicative della disciplina nazionale per il controllo delle specie animali invasive, con particolare riferimento al cinghiale.

Alla Camera proseguiranno le votazioni sugli articoli del disegno di legge governativo relativo alla riforma del processo penale. Decine gli emendamenti presentati dai parlamentari del M5S che annunciano battaglia. Alcune votazioni saranno a scrutinio segreto e la maggioranza serra le fila per evitare sorprese. Al momento, la questione che fa più discutere è il ripensamento che ci sarebbe stato sull'udienza di selezione, cioè la cosiddetta "udienza filtro", invocata per anni come l'unica soluzione in grado di tutelare il diritto alla privacy e ora considerata invece "impraticabile" nel caso in cui si debba procedere all'arresto dell'imputato. Per evitare ogni contrasto sul punto, la soluzione indicata dalla presidente della commissione Giustizia Donatella Ferranti sarebbe quella di togliere dal testo la parola “udienza” per lasciare solo in vita la più generica “procedura” di selezione. Così toccherebbe direttamente al governo nel decreto legislativo individuare tempi, luogo e modalità per arrivare ad una reale selezione degli ascolti. Sempre oggi dovrebbe essere esaminato l'emendamento che prevede la non punibilità per i giornalisti che dovessero pubblicare conversazioni intercettate. Le Commissioni permanenti saranno chiamate a fornire i pareri – per le parti di competenza – sul Rendiconto generale dell’amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2014 e sul disegno di legge contenente “Disposizioni per l’assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle amministrazioni autonome per l’anno finanziario 2015” e sulle relative tabelle allegate. La commissione Affari costituzionali esaminerà le proposte di legge in tema di riconoscimento della cittadinanza.

La minoranza del Pd non ha partecipato alla votazione in direzione nazionale. Matteo Renzi e i suoi fedelissimi possono quindi contare su un sostegno del partito all'unanimità. Una prevalenza aritmetica che si scontra con la geografia del Senato. Ieri, anche molti esponenti del Pd “non ostili” a Renzi hanno spiegato che non vorrebbero votare le riforme “insieme alla destra di Denis Verdini”. Un modo per ricordare a Renzi che si rende necessario trovare un'intesa con l'anima più riottosa del partito. Punto d'incontro che potrebbe essere trovato intorno ad un'alchimia che permetta l'elezione dei componenti del nuovo Senato.



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