Alle 9.30 il Senato si riunirà per votare la questione di fiducia apposta al disegno di legge di conversione del dl sulla riforma del processo civile. Testo corretto nelle ultime ore da un maxiemendamento che sintetizza i lavori della commissione Giustizia di Palazzo Madama. La tensione tra i vari partiti è palpabile, il provvedimento è infatti carico di argomenti molto divisivi: dal divorzio breve alla responsabilità civile dei magistrati. Forza Italia e Movimento 5 stelle hanno espresso fortissime critiche per l'ennesima questione di fiducia, mentre il Nuovo centrodestra ha chiesto ed ottenuto alcuni correttivi sul divorzio. L'esito positivo dello scrutinio rimane scontato ma sembra emergere un forte dissapore per il modo in cui l'esecutivo continua a rapportarsi con i lavori del Parlamento. Nel pomeriggio il governo risponderà ad alcune interrogazioni in tema di autorizzazione all'immissione in commercio dei farmaci da parte di Aifa e coltivazione di mais geneticamente modificato.
Il disegno di legge di conversione dello “Sblocca Italia” sta avendo una vita molto travagliata. La Camera dovrebbe votare in mattinata per permettere al testo di tornare in commissione Ambiente, sono infatti quaranta le norme a non aver ottenuto l'ok della Ragioneria generale dello Stato. Una bocciatura che ha costretto la commissione Bilancio a non esprimere nessun parere tecnico sulla legge in discussione. Il governo – così come preannunciato negli ultimi giorni – è orientato a chiedere la fiducia entro la mattinata. Decisione, quest'ultima, criticata in Aula dalle opposizioni, che attaccano il governo e la maggioranza per il mancato rispetto del Parlamento e anche per il caotico andamento dei lavori. Le due correzioni principali riguardano due emendamenti presentati dal M5S: il primo prevede, da una parte, la riduzione dell'aliquota Iva dal 10 al 4 per cento sulle ristrutturazioni e, dall'altra, l'incremento al 10 per cento dell'Iva sulle nuove costruzioni. Una norma che ha fatto scattare la protesta, tra l'altro dell'Ance, l'associazione dei costruttori. E in Parlamento critiche sono arrivate anche da Ncd. La seconda modifica approvata dalla commissione Ambiente ma oggetto di critiche da più fronti, cancella l'obbligo per chi acquista una nuova casa di affittarla per otto anni a canone concordato per poter usufruire dello sconto Irpef del 20 per cento. In entrambi i casi, come d'altro canto hanno rilevato anche i tecnici della Camera, vi sarebbero problemi di copertura. Ragion per cui, una volta che il testo tornerà in commissione Ambiente i deputati dovranno prendere atto della necessità di fare marcia indietro. Procede a rilento anche l'esame delle proposte di legge in tema di contrasto del conflitto di interessi, il governo non ha ancora fornito il suo parere sulla misura. Lo stallo dell'attività legislativa potrebbe favorire la ripresa del dibattito sulle mozioni in tema di diritti dei richiedenti asilo e dei rifugiati, con particolare riferimento alla revisione del regolamento dell'Unione europea noto come "Dublino III", accordo di partenariato per il commercio e gli investimenti tra Unione europea e Stati Uniti d'America noto come Transatlantic trade and investment partnership (TTIP) e iniziative per l'impiego di parte del risparmio previdenziale per interventi a sostegno dell'economia. Nel pomeriggio l'amministratore delegato di Terna, Matteo Del Fante, sarà ascoltato dalla commissione Attività produttive nell'ambito delle strategie generali dell’azienda.
Dopo un lungo lavorio è arrivata la bollinatura della Ragioneria generale dello Stato alla legge di stabilità. Testo che sarà al centro dei colloqui del Consiglio europeo di oggi. Il presidente del Consiglio si dice certo di ottenere il via libera da parte di Bruxelles; per il segretario del Pd la nuova commissione guidata da Juncker inaugurerà un nuovo corso fatto di correttivi in grado di favorire la crescita economica dei ventotto Paesi dell'Ue. Ma la legge di stabilità non rispetta tutti i parametri europei, dunque nella lettera in arrivo dalla commissione Barroso sono scontati rilievi critici, rispetto ai quali il governo dovrà dare chiarimenti per evitare una giudizio negativo sulla manovra. Renzi è sicuro di non incorrere nella procedura di infrazione perché la manovra di finanza pubblica prevede una riserva di 3,4 miliardi. Le difficoltà rimangono e, non è un caso, se nelle ultime ore si è tornato a parlare di un ritorno alle urne anticipato. Non prima di aver ultimato la riforma della legge elettorale.