A Palazzo Madama proseguirà il dibattito sul disegno di legge di conversione del decreto-legge con cui si prevede di superare gli ospedali psichiatrici giudiziari. Alcuni emendamenti già approvati dalle commissioni Sanità e Giustizia prevedono lo stop a nuovi ricoveri e il potenziamento per la formazione degli operatori. I senatori si confronteranno inoltre con un altro argomento giuridico: l'analisi del ddl dell'ex ministro della Giustizia Nitto Palma in cui si prevede di punire a livello disciplinare i magistrati colpevoli di esternazioni in grado di minare l'indipendenza delle toghe e la loro terzietà. Testo capace di riaccendere le tensioni tra centrosinistra e centrodestra; per qualcuno, infatti, le norme sarebbero pericolose per l'indipendenza della magistratura. I componenti della commissione Affari costituzionali continueranno ad esaminare i 52 disegni di legge sulla modifica della seconda parte della Costituzione, tema di portata fondamentale per il programma del governo di Renzi. La proposta dell'ex sindaco di Firenze, nonostante le dichiarazioni di facciata di Forza Italia e della sinistra PD, è ormai sostenuta dalla sola maggioranza dei democrat, fatto che rende aritmeticamente impossibile – se i numeri dovessero rimanere questi – la riuscita del procedimento di revisione costituzionale. Le commissioni Bilancio e Finanze continueranno l'esame del ddl di conversione del decreto “Salva Roma-ter”, procedimento che prevede il voto sui 323 emendamenti presentati nel corso degli ultimi giorni. Nelle intenzioni del Governo il decreto resterà blindato, basterebbe infatti l'approvazione di una sola proposta di modifica per rendere necessario un nuovo passaggio alla Camera e fare quindi decadere, visto anche il lungo ponte del 1° maggio, il provvedimento urgente licenziato dal governo cinquanta giorni fa. Le commissioni Sanità e Territorio riprenderanno i lavori sull'affare assegnato relativo al Muos, sistema di radar delle Forze armate USA installato in Sicilia.

L'assemblea della Camera, concessa la fiducia al Governo, effettuerà il voto finale sulla proposta di legge di conversione del decreto “Lavoro”; a seguire, i deputati inizieranno l'esame – con la discussione sulle linee generali – del ddl di conversione del decreto recante “Disposizioni urgenti in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, nonché di impiego di medicinali meno onerosi da parte del Servizio sanitario nazionale”. Le votazioni sul testo inizieranno la prossima settimana, così come concordato in sede di Conferenza dei capigruppo. Sono in arrivo regole più semplici per l'utilizzo di farmaci off label, ovvero al di fuori delle indicazioni terapeutiche previste dal “bugiardino”, ma sempre secondo principi di appropriatezza ed economicità. Per quanto riguarda la parte relativa alle droghe, gli emendamenti prevedono l'annullamento del carcere per piccolo spaccio e l'annullamento delle sanzioni penali per uso personale di stupefacenti.

Il premier Renzi non si fa intimidire dalle polemiche ed è pronto ad andare avanti dritto per la sua strada. Durante la diretta del suo scambio di tweet con i cittadini ha chiarito che nei prossimi mesi arriveranno misure e sgravi per i lavoratori autonomi e i pensionati, una determinazione che sembra non temere gli eventuali problemi legati alla ricerca delle coperture per una soluzione di questa portata. Il segretario del PD dovrà però impiegare i prossimi giorni per ricercare l'armonia tra i banchi della sua maggioranza e all'interno del partito. Per farlo cercherà di declinare la sua agenda politica. Dopo un rapido faccia a faccia con il ministro Marianna Madia sarebbe infatti tutto pronto per presentare ufficialmente un decreto-legge contenente una corposa riforma della Pubblica amministrazione, provvedimento che – secondo gli intendimenti di Renzi – dovrà essere votato dal Consiglio dei ministri entro la fine del mese. Grazie alla sburocratizzazione, per le imprese sarà più facile assumere e creare reddito, condizioni necessarie per consolidare i timidi segnali di ripresa economica. Le proposte del Governo si dovranno comunque confrontare con le dinamiche interne alle aule parlamentari e la dialettica tutta interna al PD. Le settimane di campagna elettorale per le elezioni europee potrebbero esasperare i toni tra gli schieramenti e rendere più difficile il cammino degli atti licenziati da Palazzo Chigi. Intanto, l'esecutivo avvierà una nuova fase di confronto con le istituzioni dell'Unione europea. Graziano Delrio parteciperà al vertice europeo dei titolari delle Politiche di coesione per chiedere a Bruxelles lo sblocco di circa sei miliardi di fondi europei. Somme necessarie per avviare una politica di investimenti su scala nazionale, azioni che non potranno prescindere da una ridefinizione delle procedure con cui si impiegano i soldi dell'Ue. L'Italia riesce a spendere solo lo metà delle cifre disponibili, numeri lontanissimi dal 66 per cento della media europea.



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